Carvana è rinata a Wall Street. Con il balzo del 9,57% a 86,43 dollari nell'ultima seduta alla Borsa americana, le azioni del rivenditore di auto hanno portato a +2.335% il guadagno dai minimi di 3,55 dollari di dicembre 2022. Siamo ancora molto lontani dal picco di 376,83 dollari registrato dalle
azioni Carvana ad agosto 2021, ma l'inversione di tendenza rispetto al periodo più nero della società è evidente.
La ripresa è supportata da alcuni numeri. Nel 2023 Carvana ha realizzato profitti operativi per 300 milioni di dollari. A trasmettere ottimismo è soprattutto il guadagno lordo per auto venduta che nel quarto trimestre 2023 ha raggiunto il livello più alto di sempre a 6.000 dollari, nonostante l'azienda abbia consegnato lo scorso anno meno veicoli rispetto al 2021 (300 mila vs 425 mila). Carvana è riuscita a ridurre i costi generali di oltre il 30% in un anno e ha diminuito la forza lavoro a 14 mila unità. "Siamo orgogliosi della velocità con cui abbiamo ridotto i costi fissi e variabili", ha dichiarato l'Amministratore delegato Ernest Garcia.
Dal punto di vista finanziario, inoltre, la società si è accordata con gli obbligazionisti per abbassare la pressione su un debito complessivo di oltre 7 miliardi di dollari. In particolare, gli obbligazionisti hanno accettato lo scorso anno il rinvio di pagamenti di interessi fino al 2025, il che ha significato per Carvana un risparmio di oltre 400 milioni di dollari all'anno.
Carvana: vanno comprate le azioni in Borsa?
Le azioni Carvana sono state molto shortate negli ultimi 15 mesi. I venditori allo scoperto hanno venduto azioni per circa un terzo del flottante, ma tali posizioni alla fine si sono rivelate molto negative. Nello stesso periodo, infatti, gli short seller hanno perso oltre 3 miliardi di dollari (dati forniti dalla società di ricerca S3 Partners).
Il punto ora è stabilire dove potranno arrivare le azioni dopo aver tratto beneficio dai consumi statunitensi e dalla stabilizzazione dei tassi di interessi a seguito di un lungo ciclo di strette della Banca centrale americana. Gli analisti si domandano se la società sia in grado di aumentare le vendite senza allo stesso tempo accrescere la spesa, in modo da poter giustificare valutazioni più elevate in Borsa.
Gli analisti di Wedbush Securities hanno scritto che l'azienda ha fatto miglioramenti impressionanti, ma che allo stesso tempo "ha bisogno di crescere immensamente per giustificare la sua valutazione". Sulla questione del valore di mercato di Carvana accende un monito anche Jared Rose, un investitore canadese di Gravity Partners Capital Management e ribassista di lunga data sulle azioni del rivenditore di Tempe, il Arizona. A suo avviso, la società "è stata valutata su un multiplo delle vendite come un'azienda tecnologica, invece che sul valore contabile o degli utili come il finanziatore ed il rivenditore di auto che in realtà è".