Le
azioni Beyond Meat crollano di oltre il 14% nelle contrattazioni pre-market di Wall Street. Se confermato nella seduta di oggi, il tonfo si unirebbe al passivo del 4,27% registrato ieri. A innescare la valanga di vendite è stata la notizia riportata dal Wall Street Journal secondo cui il produttore di hamburger vegani si è impegnato con un gruppo di obbligazionisti per avviare discussioni su una
ristrutturazione del debito. Il gruppo ha in portafoglio obbligazioni convertibili di Beyond Meat per
1,1 miliardi di dollari e sta lavorando con lo studio legale Akin Gump Strauss Hauer & Feld per una rimodulazione. I termini di quest'ultima tuttavia ancora non si conoscono.
Beyond Meat: una situazione di bilancio critica
Beyond Meat da tempo è stata colpita da una crisi di liquidità, a causa del rallentamento della domanda di carne vegetale dovuto all'inflazione elevata. Questo si è riflesso nel bilancio aziendale, che ha registrato perdite per ben 16 trimestri consecutivi. Negli ultimi due anni l'azienda ha licenziato il personale nel tentativo di tagliare i costi e arrestare il deflusso di denaro. Tuttavia, alla fine del primo trimestre 2024, la società aveva appena 157,9 milioni di dollari di disponibilità liquide non vincolate a fronte di un debito di 1,1 miliardi di dollari. L'azienda ha inoltre realizzato un fatturato di 75,6 milioni di dollari, rispetto alla stima media degli analisti di 75,2 milioni di dollari.
Al fine di ripristinare i margini, Beyond Meat ha anche dichiarato che, a partire dal secondo trimestre, da un lato avrebbe aumentato i prezzi di alcune sue linee di prodotti e dall'altro avrebbe cercato di ridurre sensibilmente i costi. Contestualmente, a febbraio di quest'anno, il direttore finanziario Lubi Kutua ha affermato che l'azienda intendeva rafforzare la liquidità e nel contempo ristrutturare il proprio bilancio.
Il mese scorso Beyond Meat ha anche firmato un accordo con l'agente di vendita JonesTrading Institutional Services LLC secondo cui la società californiana ha l'opzione, ma non l'obbligo, di vendere le proprie azioni ordinarie mediante un'offerta pubblica per un valore totale fino a 200 milioni di dollari attraverso lo stesso agente, direttamente o indirettamente.
Gli investitori intanto hanno continuato a vendere massicciamente le azioni in Borsa che, dall'
IPO avvenuta a maggio 2019, hanno perso quasi il 90% del loro valore.