Le ADR sulle azioni Arm Holdings cambiano marcia a Wall Street piazzando un balzo del 19,85% nelle contrattazioni after hours a seguito della pubblicazione dei dati trimestrali. I risultati hanno registrato una crescita importante delle entrate dettata dalla forte domanda dell'intelligenza artificiale, ragion per cui la società ha alzato la guidance per l'anno in corso.
Le royalties che percepisce Arm derivano in buona parte (15%) dalla progettazione del chip Armv9 riferita ai dispositivi che alimentano le applicazioni di intelligenza artificiale. I chip dei processori nei data center basati sull'AI (Artificial Intelligence), tra cui Grace Hopper di Nvidia, Cobalt di Microsoft e Graviton di Amazon, si appoggiano tutti all'architettura di Armv9. Così come tutti gli smartphone premium di Apple e Samsung.
"L'azienda ha beneficiato della profonda opportunità portata dalla domanda di nuove applicazioni di intelligenza artificiale implementate dalle grandi aziende tecnologiche", ha dichiarato l'Amministratore delegato di Arm Holdings, Rene Haas, che ha aggiunto come l'azienda abbia "la piattaforma di calcolo più fondamentale e pervasiva nella storia del design digitale".
Arm Holdings: i risultati trimestrali
Nel trimestre conclusosi a dicembre 2023 (terzo trimestre fiscale), Arm Holdings ha registrato ricavi per 824 milioni di dollari, in crescita del 14% rispetto ai 724 milioni di dollari dello stesso periodo del 2022. Gli analisti, il cui parere è stato raccolto da S&P Capital IQ, stimavano in media vendite per 762,99 milioni di dollari. Le entrate sono così suddivise: clienti esterni per 576 milioni di dollari e parti correlate per 248 milioni di dollari.
L'azienda ha riportato una forte crescita in Cina, che ora rappresenta un quarto del fatturato totale di Arm, in aumento rispetto al 20% del trimestre precedente. Nella lettera agli azionisti, la società ha riferito che la ripresa del mercato degli smartphone ha comportato un aumento delle entrate da royalty, mentre la crescita dei ricavi delle licenze è salita in parte per via della piattaforma informativa Arm Total Access.
L'utile netto è risultato di 87 milioni di dollari, in calo rispetto ai 182 milioni di dollari dell'anno precedente; mentre i guadagni per azione diluiti sono stati di 8 centesimi di dollari, che si confrontano con i 18 centesimi del trimestre di dicembre 2022.
Il secondo rapporto sugli utili di Arm - la cui quotazione in Borsa è avvenuta a settembre dello scorso anno - è stato molto diverso rispetto al primo, in cui hanno pesato gli oltre 500 milioni di dollari di costi per le commissioni pagate per l'
IPO a Wall Street. Soprattutto la trimestrale è stata migliore in confronto a quella presentata da altre società di chip finora, come
Intel, Advanced Micro Devices e Texas Instruments, le quali nutrono preoccupazioni per l'andamento del settore dei semiconduttori.
Arm Holdings: la guidance
Per il trimestre di marzo (quarto trimestre fiscale), Arm Holdings prevede ricavi compresi tra 850 e 900 milioni di dollari. Riguardo l'intero anno, invece, le stime sono per una fascia tra 3,15 e 3,20 miliardi di dollari, in aumento rispetto a una precedente proiezione di 2,96-3,10 miliardi di dollari. Con riferimento agli utili per azione, la società stima un intervallo di 0,28-0,32 dollari per il quarto trimestre fiscale e di 1,20-1,24 relativamente all'intero 2024.
Le ricadute su SoftBank
L'ottima trimestrale di Arm Holding ha delle ricadute positive sul colosso giapponese
SoftBank Group, che detiene oltre il 90% delle azioni del progettista britannico. Se il balzo delle ADR Arm dopo il suono di chiusura della campanella di Wall Street dovesse essere confermato nelle contrattazioni di oggi,
il valore delle partecipazioni del conglomerato finanziario nipponico avrà un ricarico notevole. Dal suo debutto in Borsa, Arm ha accresciuto la sua capitalizzazione di oltre il 21%, con le azioni che valgono circa 77 dollari dall'ultima chiusura a Wall Street.
Sulla scia dei risultati di Arm,
le azioni SoftBank sono balzate dell'11,06% nelle contrattazioni alla Borsa di Tokyo. Il rialzo è stato sostenuto anche dalla trimestrale della stessa società di investimento che ha riportato
il primo utile (985,5 miliardi di yen, pari a 6,6 miliardi di dollari) dopo quattro trimestri consecutivi in rosso.