Il mese di agosto delle azioni Apple non è stato da ricordare. Il gigante dell'iPhone nel mese ha registrato un calo di quasi il 5% a 187,87 dollari, facendo peggio dell'S&P 500 (-1,4%) e del Nasdaq (-1,9%). A luglio, le azioni Apple avevano aggiornato il massimo storico a 198,23 dollari, spingendo nuovamente la capitalizzazione di mercato sopra la soglia record dei 3.000 miliardi di dollari.
Il dato di agosto interrompe la striscia mensile di rialzi più lunga degli ultimi nove anni. Gli investitori sono rimasti delusi allorché, all'inizio del mese, Cupertino ha pubblicato i dati trimestrali, che hanno riportato un rallentamento delle vendite che ha riguardato in particolare nel suo prodotto di punta: l'iPhone.
A inasprire il clima si è messa anche la
Federal Reserve, che ha minacciato di continuare ad alzare i tassi d'interesse per assicurarsi che l'inflazione torni stabilmente verso l'obiettivo di lungo periodo del 2%. Ciò ha determinato qualche turbolenza nel settore tecnologico, di cui Apple naturalmente fa parte.
Apple: ecco perché l'iPhone 15 può deludere
Le speranze dei sostenitori di Apple ora sono rivolte al 12 settembre, quando la società presenterà l'iPhone 15. Storicamente, dopo il lancio della nuova versione del prodotto, le azioni Apple tendono a salire nei mesi seguenti. Tuttavia, settembre è sempre stato ostico, sia per l'azienda che per il mercato in generale. Negli ultimi tre anni, in questo mese il titolo Apple è sceso in media del 6%; mentre da quando la società si è quotata, le azioni hanno perso mediamente il 4,2%. Da allora, il titolo è caduto 27 volte, a fronte di soltanto 14 volte di guadagni e 1 volta di parità. Negli stessi anni a settembre, l'S&P 500 è scivolato 23 volte, con una perdita media inferiore al punto percentuale.
Insomma, gli investitori farebbero meglio a guardare più a lungo termine per contare su un ritorno dalle azioni Apple. Gli analisti sottolineano che il nuovo modello di iPhone rappresenti un affare, dal momento che il costo corretto per l'inflazione è appena di 70 dollari in più rispetto al primo modello del 2007. Questo potrebbe generare più vendite del previsto a settembre, soprattutto in un contesto in cui l'inflazione ha svuotato le tasche dei consumatori.
Il riflesso sulle azioni però potrebbe vedersi solamente quando a ottobre la società riporterà gli utili trimestrali. Secondo gli analisti di UBS, le entrate di settembre dall'iPhone sono a rischio. "Sulla base delle vendite di luglio di 13,9 milioni di unità e di un mix simile allo scorso trimestre, aumenta il rischio che le entrate di iPhone siano al di sotto del consenso", hanno scritto in una nota.
Un altro aspetto che sarà sotto osservazione e che può smuovere il titolo in Borsa nell'appuntamento del 12 settembre riguarda il lancio della produzione dell'ultima versione dello smartwatch attraverso la stampante 3D. Il mercato si aspetta che il management possa dire qualcosa in merito alla risonanza sulle vendite che avrà la nuova tecnologia e soprattutto se questa possa essere applicata anche ad altri prodotti come l'iPhone, l'iPad e il Mac.
Ad ogni modo, a Wall Street il rating medio degli analisti relativamente alle azioni Apple è "Buy, con un prezzo obiettivo medio che è superiore del 7,5% rispetto a quello attuale.