Sui mercati finanziari è scoppiato un putiferio, con le azioni che in tutto il mondo stanno crollando pesantemente. Dopo la pessima chiusura settimanale degli indici americani, il sell-off si è abbattuto sulle Borsa asiatiche.
Il Nikkei 225 a Tokyo si è sfracellato perdendo il 13,47%, mentre il Topix ha cancellato i guadagni di un anno, entrando in mercato ribassista.
La strepitosa forza dello yen - che si è rafforzato sul dollaro USA di circa il 13% dai picchi di luglio - in questo momento sta guidando le vendite delle azioni. In Asia spicca anche il tracollo della Borsa di Taiwan, con l'indice Taiex che ha chiuso in ribasso dell'8,4% a Taipei in quella che è risultata la peggiore disfatta giornaliera dal 1967. A mandare a picco il benchmark taiwanese è stato in particolare il passivo record del 9,8% messo a segno dal gigante dei chip TSMC.
L'apertura settimanale delle Borse europee è all'insegna delle vendite, con i listini che segnano un rosso di oltre 3 punti percentuali. Anche i futures negli Stati Uniti lasciano intravedere un'altra giornata di calvario, con l'S&P 500 in calo di quasi il 3%. Nel frattempo, il VIX Cboe - l'indicatore della paura di Wall Street- venerdì è salito fino a 29 punti, il livello più alto dalla crisi bancaria regionale degli Stati Uniti nel marzo dello scorso anno.
Lo shock del mercato del lavoro USA
A devastare i mercati azionari sono state soprattutto le notizie shock sul mercato del lavoro americano di venerdì scorso, che potrebbero rappresentare il preludio per una recessione della prima economia. Nel mese di luglio, gli Stati Uniti hanno creato appena 114 mila nuovi occupati, a fronte di 176 mila attesi, mentre il tasso di disoccupazione è schizzato al 4,3% rispetto al 4,1% di giugno, con gli analisti che si aspettavano una conferma al 4,1%.
Appare chiaro che i tassi di interesse tenuti elevati a lungo dalla Federal Reserve cominciano a farsi sentire in maniera insidiosa sull'economia a stelle e strisce. Molti ora stanno imputando proprio alla Banca centrale la responsabilità di aver scatenato questo improvviso pandemonio sulle Borse di tutto il mondo. Nel fine settimana, l'Amministratore delegato di Tesla,
Elon Musk, si è espresso duramente sulla Fed criticandola per non aver abbassato il costo del denaro nell'ultima riunione di luglio. Una serie di economisti e strategist chiede all'istituto guidato da Jerome Powell di
tagliare i tassi dello 0,5% a settembre.
La situazione generale si è inasprita anche a causa della crisi geopolitica, mentre sta per scoppiare un altro fronte di guerra tra Iran e Israele. A momenti si attende l'attacco iraniano, dopo l'uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, in un raid dello Stato ebraico di alcuni giorni fa. Il punto è cosa succederà dopo. Gli Stati Uniti sono a fianco di Israele, mentre la Russia sosterrà l'Iran. Ma cosa faranno gli altri Stati arabi come Egitto e Arabia Saudita, che finora hanno svolto il compito ingrato di cercare una pace a Gaza? L'interrogativo è alquanto inquietante, perché potrebbe aprire a scenari di un conflitto più ampio.
Azioni: come comportarsi sui mercati
E ora che si fa? Il sell-off delle azioni ha scosso profondamente gli investitori, che ora si chiedono se sia il caso di comprare sul calo oppure attendere che le acque si calmino. Negli ultimi due anni, i trader che sono entrati a mercato sulla debolezza hanno ottenuto ritorni importanti. Ad esempio, chi ha acquistato le azioni al minimo di ottobre 2022, è stato premiato con un guadagno di circa il 50%. Tuttavia, allora non c'era nemmeno l'ombra di una recessione in vista in USA, mentre ora una tale ipotesi è molto più concreta. Ciò significa che il ribasso dei mercati potrebbe essere solo all'inizio, se i dati macroeconomici futuri andranno a confermare la contrazione dell'economia americana. Secondo uno studio di Truist Advisory Services, l'S&P 500 è sceso in media di 29 punti percentuali durante le recessioni a partire dalla seconda guerra mondiale.
Art Hogan, Chief market strategist di B. Riley Wealth, sottolinea come i mercati stiano reagendo ai segnali di una normalizzazione dell'economia USA dopo il surriscaldamento nella prima metà del 2024. "I mercati possono trovarsi a reagire in modo eccessivo e gli investitori si aggrappano a qualsiasi cosa per prendere profitti". Il panico generale è palpabile a giudizio di Michael Farr, presidente e Amministratore delegato di Farr, Miller & Washington. "Questa è una situazione enorme, sembra proprio ci sia in corso un trading della paura", ha detto. Fa riflettere molto il fatto che la Berkshire Hathaway abbia ridotto di quasi la metà la partecipazione in Apple, aumentando la liquidità del conglomerato finanziario di Warren Buffett.
Uno dei mercati azionari da cui bisogna assolutamente stare alla larga è quello giapponese, secondo Kelvin Tay, chief investment officer regionale di UBS Global Wealth Management. Non farlo significa "prendere un coltello che cade", ha affermato. "L'unico motivo per cui il mercato giapponese è salito così fortemente negli ultimi due anni è perché lo yen è stato molto, molto debole. Una volta che la situazione si è invertita, bisogna uscire presto dalle azioni".