Apple prova a espandere la sua catena di approvvigionamento in India. Foxconn, l'appaltatore chiave per l'assemblaggio dei componenti dei dispositivi di Cupertino, sta procedendo alla costruzione di un nuovo impianto di moduli display da 1,5 miliardi di dollari nei pressi di Chennai, nello stato indiano meridionale del Tamil Nadu. Si tratta di un'azione che consente al gigante dell'iPhone di diversificare dalla Cina, la sua più grande base manifatturiera.
L'India è diventata ormai il secondo mercato di smartphone a livello mondiale, posizionandosi proprio alle spalle di Pechino. Questo può essere considerato un effetto della politica del presidente Narendra Modi di aumentare la produzione in loco attraverso gli incentivi statali, creando posti di lavoro nel settore manifatturiero. Secondo quanto riportato dal Financial Times, Apple avrebbe l'intenzione di rifornirsi di tutti i 60 milioni di iPhone venduti ogni anno proprio dall'India entro la fine del 2026.
Il nuovo impianto di Foxconn sarebbe tra i più grandi mai visti in India sul fronte dell'industria elettronica, in grado di produrre circa 14 mila posti di lavoro, secondo quanto riferito dai funzionari di Tamil Nadu. Counterpoint Research ha riportato che il 18% della produzione globale di iPhone nel 2024 sia appannaggio di Nuova Delhi e quest'anno tale quota sarebbe destinata a salire al 32%.
Apple: come ha preso Trump l'impianto di Foxconn in India?
La mossa di Apple-Foxconn di certo non ha fatto felice Donald Trump. Se è vero che la Big Tech californiana si stacca dalla Cina - con cui gli Stati Uniti sono in costante tensione commerciale e non solo per i dazi - bisogna anche considerare che l'intento dell'inquilino della Casa Bianca è quello di spostare la produzione negli Usa.
Trump finora ha dato una mano a Apple sulla questione delle tariffe, esentando PC e smartphone dai prelievi sebbene forse in via temporanea. La scorsa settimana, però, ha alzato la voce contro l'Amministratore delegato
Tim Cook. "Abbiamo sopportato tutti gli impianti che avete costruito in Cina per anni e quindi vi stiamo trattando bene", ha detto parlando in Qatar nell'ultima tappa del suo tour in Medio Oriente. "Non siamo interessati al fatto che voi costruiate in India".
L'affermazione è arrivata dopo che Cook ha confermato che le fabbriche indiane avrebbero fornito la maggior parte degli iPhone venduti negli Stati Uniti nei prossimi mesi. E ora suona come una minaccia che potrebbe materializzarsi in una forma di tariffazione.
Quest'anno Apple ha pianificato un investimento di 500 miliardi di dollari negli Stati Uniti nei quattro anni dell'amministrazione Trump. Il denaro verrà speso per la produzione di chip e di server per l'intelligenza artificiale. Tuttavia, le sfide che la megacap statunitense deve affrontare sono enormi sul versante della catena di approvvigionamento. Il vantaggio della forza lavoro qualificata dell'Asia è enorme rispetto ad altre regioni e questo, evidenziano gli analisti, implica che potrebbero volerci anni prima che Apple aumenti davvero la produzione di iPhone in territorio statunitense.