Apple è salita del 2,49% nelle contrattazioni dopo la campanella di chiusura di Wall Street, grazie a una trimestrale migliore delle attese, all'annuncio dell'aumento dei dividendi ed all'avvio di un maxi piano di buyback. Il colosso degli iPhone ha mostrato una straordinaria forza superando tutti i problemi che ci sono stati sulla catena di approvvigionamento.
Apple: i risultati della trimestrale
Approfondendo i conti del secondo trimestre fiscale (terminato il 1° aprile), Apple ha registrato vendite complessive per 94,8 miliardi di dollari, oltre le attese degli analisti fissate a 92,6 miliardi di dollari. Questo risultato ha evidenziato un calo (il secondo consecutivo) del 2,5%, ma la società si aspettava una contrazione doppia.
Nel dettaglio, le vendite del prodotto di punta, l'iPhone, hanno totalizzato 51,3 miliardi di dollari, superando i 49 miliardi di dollari del consensus e segnando un +1,5% annuo. Cook ha rimarcato il fatto che questa crescita rappresenta un record per un trimestre di marzo e sia arrivata "nonostante un difficile contesto macroeconomico". Per quanto riguarda l'iPad, le entrate sono scese del 13% a 6,67 miliardi di dollari, leggermente al di sotto delle stime (6,7 miliardi).
La nota stonata è arrivata dal fatturato della divisione MAC, crollato del 31% a 7,17 miliardi di dollari, mentre le previsioni lo davano a 7,7 miliardi. Ciò è stato determinato da un calo del 40% delle spedizioni del prodotto nel trimestre, confermando la crisi in generale della domanda di PC.
Il comparto casa, dispositivi indossabili e accessori, che si riferisce ad AirPods, Apple Watch e set-top box TV, si è contratto dell'1% a 8,76 miliardi di dollari, ma meno delle stime (8,5 miliardi). Infine, il business dei servizi, che include iCloud, Apple Music, App Store e il servizio di streaming TV +, ha generato ricavi per 20,91 miliardi di dollari, in crescita del 5,5% su base annua ma poco sotto le stime di 21,1 miliardi di dollari.
Apple ha registrato un utile netto di 24,16 miliardi di dollari durante il trimestre, rispetto ai 25,01 miliardi di dollari dello stesso periodo dell'anno precedente. Gli EPS sono risultati di 1,52, superando le stime degli analisti di 1,43. Anche il margine lordo ha battuto le attese: 44,3% vs 44,1%.
Apple: guidance, dividendi e buyback
Come fa da quando è scoppiata la pandemia nel 2020, Apple non ha fornito indicazioni formali circa la guidance sull'anno in corso, qualche spunto è arrivato dalla presentazione dei conti. Ad esempio, il capo finanziario dell'azienda, Luca Maestri, ha segnalato che nel terzo trimestre fiscale le entrate complessive scenderanno di circa il 3%. "Ci aspettiamo che la nostra performance dei ricavi anno su anno di giugno sia simile a quella del trimestre di marzo, supponendo che le prospettive macroeconomiche non peggiorino rispetto a quelle che stiamo proiettando oggi per il trimestre in corso", ha detto.
L'aspetto che ha sicuramente fatto felici gli azionisti riguarda le remunerazioni delle azioni. Cupertino ha annunciato un aumento del dividendo trimestrale del 4% a 24 centesimi e ha confermato il maxi-piano di riacquisto di azioni proprie per 90 miliardi di dollari.
Apple e l'intelligenza artificiale
Tim Cook ha speso alcune parole anche sul tema del momento, ossia l'intelligenza artificiale (AI). Il top manager ha osservato che Apple utilizza già l'AI in gran parte della sua gamma di prodotti e continuerà a farlo, ma "su una base molto ponderata". Cook ha ribadito che la tecnologia è dotata di un enorme potenziale, tuttavia ha precisato che "ci sono una serie di problemi che devono essere risolti".
Durante la conferenza di fronte agli analisti, Cook non ha fornito dettagli sui piani per l'implementazione dell'intelligenza artificiale e non ha discusso gli strumenti utilizzati da altre società. Attualmente Apple offre l'assistente vocale Siri come servizio incentrato sull'AI rivolta ai consumatori e al momento sembra improbabile che lanci un chatbot nel breve termine.