La pubblicazione dei conti del secondo trimestre fiscale 2025 di Apple non ha convinto gli investitori, che nelle contrattazioni after hours di Wall Street hanno venduto le azioni del gigante dell'iPhone, scivolate di oltre 3 punti percentuali (
grafico delle azioni Apple). Le preoccupazioni sull'escalation tariffaria e sul rallentamento delle vendite in Cina sono rimaste.
La società ha avvertito che i dazi accresceranno i costi dell'azienda di 900 milioni di dollari nel trimestre in corso, mentre i ricavi saliranno meno di quanto atteso dagli analisti. Apple non ha dato alcuna indicazione sull'impatto delle tariffe negli altri trimestri dell'anno fiscale e questa nube di incertezza non ha favorito il sentiment del mercato.
Cupertino è particolarmente vulnerabile ai dazi statunitensi, dal momento che la sua produzione è incentrata sulla Cina. Le esenzioni tariffarie temporanee di alcuni beni come smartphone e PC non hanno placato più di tanto l'ansia degli investitori sulle dinamiche dell'azienda, che ha confermato le difficoltà rispetto ai competitor cinesi Huawei, Xiaomi e Oppo.
Anche il tema dell'intelligenza artificiale è molto caldo.
In Cina, la piattaforma Apple Intelligence non è ancora disponibile. Mentre la società guidata da
Tim Cook è in ritardo sui dispositivi pieghevoli rispetto ai concorrenti, i quali invece hanno già lanciato i loro modelli. L'obiettivo di Apple è quello di implementare i suoi servizi AI (Artificial Intelligence) in Cina nei prossimi mesi, attraverso la collaborazione con colossi come
Alibaba e
Baidu. Per quanto riguarda l'iPhone pieghevole, il debutto dovrebbe arrivare non prima del 2026.
L'Amministratore delegato ha però sottolineato "gli ottimi risultati" dell'azienda, come "la crescita a due cifre nel segmento Servizi". Inoltre, "siamo stati felici di dare il benvenuto all'iPhone 16e nella nostra gamma e di presentare nuovi potenti Mac e iPad che sfruttano le straordinarie capacità del silicio Apple. E siamo stati orgogliosi di annunciare che abbiamo ridotto le nostre emissioni di carbonio del 60% negli ultimi dieci anni", ha aggiunto il CEO.
Apple: i numeri della trimestrale
Nel trimestre conclusosi il 29 marzo 2025, Apple ha realizzato ricavi complessivi per 95,36 miliardi di dollari, in crescita del 5,08% rispetto ai 90,75 miliardi di dollari registrati nello stesso periodo del 2024. Gli analisti si aspettavano un fatturato di 94,66 miliardi di dollari. Le entrate derivanti dalle vendite sono risultate di 68,71 miliardi di dollari, mentre quelle relative ai servizi si sono attestate a 26,65 miliardi di dollari.
Nel dettaglio dei segmenti di business emerge che i ricavi da iPhone, che costituiscono quasi la metà del totale, sono ammontati a 46,84 miliardi di dollari, superando le stime del consensus di 45,84 miliardi di dollari. Gli introiti derivanti dal Mac sono stati di 7,95 miliardi di dollari, a fronte di 7,77 miliardi previsti mentre le entrate in arrivo dall'iPad sono risultate di 6,4 miliardi di dollari, oltre i 6,20 miliardi di dollari pronosticati da Wall Street. I ricavi da dispositivi indossabili, casa e accessori invece si sono collocati al di sotto delle previsioni degli analisti (7,52 miliardi vs 7,95 miliardi).
Quanto ai ricavi da servizi, la cifra di 26,65 miliardi di dollari è stata leggermente al di sotto dei 26,70 miliardi di dollari del consensus. Il business dei servizi è attentamente monitorato e Cook ha dichiarato che è "molto difficile" prevedere l'impatto delle tariffe oltre giugno. La vera delusione è arrivata dalle vendite in Cina, un tempo considerato un mercato in crescita. Nel secondo trimestre fiscale 2025, il fatturato nel territorio cinese è diminuito del 2,3% a 16 miliardi di dollari, ben al di sotto dei 16,83 miliardi di dollari previsti dagli analisti.
Il margine lordo dell'azienda del secondo quarto dell'anno in corso è stato di 44,87 miliardi di dollari (47,05% sul fatturato), in crescita del 6,15% rispetto ai 42,27 miliardi di dollari dell'anno precedente. Il margine operativo di 29,59 miliardi di dollari (31,02% sul fatturato) segna un aumento del 6,05% rispetto ai 27,9 miliardi di dollari registrati nel secondo trimestre fiscale 2024. L'utile netto di Apple è ammontato a 24,78 miliardi di dollari, in aumento del 4,82% anno su anno rispetto ai 23,64 miliardi di dollari. L'utile per azione (EPS, Eearnings Per Share) è risultato di 1,65 dollari, oltre gli 1,63 dollari stimati dagli analisti.
Guidance, dividendi e buyback
Apple ha dichiarato di aspettarsi che i ricavi nel terzo trimestre fiscale crescano nell'intervallo percentuale "da basso a medio a una cifra" rispetto all'anno precedente. Gli analisti in media si aspettavano una crescita delle vendite di circa il 5% nel periodo corrente. Il margine lordo sarà compreso tra il 45,5% e il 46,5%, ha detto la società.
Il Consiglio di amministrazione inoltre ha deliberato un dividendo in contanti di 0,26 dollari per azione, con un aumento del 4% rispetto all'anno precedente. La cedola sarà pagata il 15 maggio 2025 agli azionisti registrati alla chiusura delle attività il 12 maggio. Stando all'ultimo prezzo di Borsa registrato dalle azioni Apple di 213,32 dollari, il rendimento trimestrale del dividendo risulta dello 0,12% (0,47% con proiezione annuale). Il Cda ha anche autorizzato un ulteriore programma di buyback fino a 100 miliardi di dollari.