Dopo la presentazione dei dati trimestrali, anche quella odierna è una giornata importante per Apple. La Big Tech americana rilascerà negli Stati Uniti il visore Vision Pro, un prodotto rivoluzionario con cui spera di dar vita a una nuova fase di crescita aziendale. È dai tempi dell'Apple Watch che il gigante di Cupertino non metteva sul mercato un dispositivo del genere.
L'azienda crede che Vision Pro cambierà il modo di lavorare, comunicare e divertirsi delle persone. Chi indossa il visore, viene proiettato in una realtà virtuale, interagendo con un mondo digitale ma in sovrapposizione con immagini dell'ambiente reale. Attraverso gli occhi, la voce e le mani si ha la possibilità di navigare in questo magico mondo, mentre le dita verranno utilizzate come pulsante per aprire la schermata iniziale, dare corso a più schermate e posizionarle intorno all'ambiente dell'utente. La sensazione insomma è quella di vivere un contesto naturale per l'intrattenimento ma anche per l'ufficio.
Vision Pro: 3 grossi ostacoli per Apple
Ora tutti si stanno chiedendo se il visore avrà il successo sperato e quanto Apple potrà incassare dal lancio. Secondo le stime di Ming-Chi Kuo, analista di TF International Securities, durante il primo weekend di pre-ordini sono stati richiesti circa 180 mila esemplari. Tuttavia, l'esperto sostiene che la domanda potrebbe ridursi rapidamente una volta esaurita la domanda degli utenti più reattivi, i c.d. "early adopters".
Un grosso ostacolo secondo gli analisti potrebbe venire dal prezzo: il Vision Pro parte da 3.499 dollari nella versione con 256GB di spazio di archiviazione, ossia sette volte l'ultimo visore Quest di Meta Platforms lanciato lo scorso anno. Il prezzo sale con l'aumento della memoria (la versione a 512GB che ha un prezzo di 3.699 dollari e quella a 1TB che costa 3.899 dollari).
Un altro problema deriva dalla batteria. L’headset è alimentato da un pacco esterno da 3.166 mAh, una capacità simile a quella della batteria dell’iPhone 15 Pro. Questo significa che non dura molto, ma ciò non deriva dalla tecnologia attinente agli schermi, alle fotocamere, al tracciamento oculare e alla memoria delle componenti. Secondo gli esperti, il problema è rappresentato dal fatto che Apple punta a creare il device del futuro ma con la mentalità dell’azienda tecnologica del presente perchè la sua strategia è eccessivamente caratterizzata dal consolidamento e dagli ecosistemi chiusi.
Altre lacune attengono alle app. Non è ad esempio presente un'applicazione per lo streaming di Netflix o per vedere un video su YouTube. Così come non si trovano app di Epic Games e altri contenuti legati in particolare al fitness, settore molto caro a Apple.
Apple: quanto può incassare dal dispositivo?
In media gli analisti stimano che nel primo anno saranno spedite circa 400 mila unità, che equivarrebbe minimo a 1,4 miliardi di dollari di incassi. Sarebbe una cifra assolutamente risibile rispetto al volume d'affari annuale di 200 miliardi di dollari dell'iPhone. In prospettiva, però, le cose potrebbero cambiare.
Erik Woodring, analista di Morgan Stanley, ad esempio prevede che grazie alla tecnologia all'avanguardia di Vision Pro, nei prossimi cinque anni le entrate per Apple possono aumentare fino a 20 miliardi di dollari. "Da qui a 24 mesi abbiamo davvero bisogno di vedere lo sviluppo dell'ecosistema di app Vision Pro", ha aggiunto riferendosi all'evoluzione della tecnologia con nuove applicazioni.