Il calo delle vendite dell'iPhone di Apple in Cina continuerà per tutto il 2024. A dirlo sono gli analisti di Jefferies. La stima della banca statunitense arriva dopo che nel mese di dicembre l'ultimo modello del prodotto di punta del colosso di Cupertino ha visto un calo del 30% su base annua. Nel contempo, la rivale Huawei ha accresciuto le sue vendite dello smartphone di nuova generazione Mate 60 guadagnando quote di mercato. Ad aggravare la posizione di Apple il fatto che la scorsa settimana è stato ridotto il prezzo medio di vendita dell'iPhone su vari portali online, senza tuttavia incrementare la crescita dei volumi.
Tutto ciò ha avuto delle
ripercussioni in Borsa, con le
azioni Apple che da inizio dicembre hanno perso 4,62 punti percentuali scendendo a 181,18 dollari. Il titolo si è allontanato dal massimo storico di 199,62 dollari del 14 dicembre, mentre la capitalizzazione di mercato è scivolata sotto la quota di 3.000 miliardi di dollari, a 2.820 miliardi dollari.
Apple: 3 motivi del crollo delle vendite di iPhone in Cina
L'iPhone 15 non ha attecchito in Cina e le ragioni sono almeno tre. In primo luogo l'economia cinese non è risorta lo scorso anno per come ci si aspettava, dopo che nel 2022 il Paese ha dovuto affrontare le chiusure per il Covid-19. Questo inevitabilmente si è riflesso sulla domanda dei consumatori.
In secondo luogo, c'è stata la concorrenza soprattutto di Huawei, che è riuscita a superare brillantemente le sanzioni statunitensi che impedivano alle aziende americane di esportare in Cina chip di fascia alta. La società di Shenzhen si è avvalsa di un semiconduttore made in Cina in grado di sostituire quelli di prima grandezza di Nvidia e Advanced Micro Devices. Quindi, ha sfornato il Mate 60, che dal punto di vista tecnologico è assolutamente in grado di sostituire l'iPhone 15, riscontrando una forte domanda da parte dei consumatori cinesi.
Questo ha permesso a Huawei di riprendere quote di mercato che aveva perduto quando nel 2020 era stata tagliata fuori dai principali produttori di chip del mondo. Oggi l'azienda riesce a sviluppare un ecosistema software che non ha da invidiare allo iOS di Apple e Android di Alphabet. Jefferies stima che Huawei abbia spedito 35 milioni di smartphone nel 2023, ma i numeri avrebbero potuto essere maggiori senza alcuni vincoli di fornitura.
In terzo luogo Apple è stata colpita da alcuni provvedimenti delle autorità cinesi che hanno impedito a certi funzionari del governo di utilizzare l'iPhone, proprio come forma di ritorsione alle strette di Washington e per agevolare la crescita dei produttori di smartphone locali. Il vero pericolo per la società più capitalizzata del mondo è che Pechino estenda queste misure a una parte ampia della popolazione.
Su queste basi, Jefferies stima che nell'anno corrente le vendite di iPhone segneranno una contrazione simile a quella fatta registrare nell'ultimo mese dell'anno.