Da questa settimana negli Stati Uniti è possibile fare acquisti su Amazon guardando la televisione. Il gigante e-commerce dà la possibilità agli utenti di Prime Video di attivare una funzione che permette lo shopping attraverso le inserzioni pubblicitarie. Quindi, non solo l'attività dell'advertising verrà incrementata di nuove entrate, ma sarà veicolo per arricchire il bottino delle vendite del sito online semplicemente attraverso il telecomando, lo smartphone o i dispositivi vocali.
Tra l'altro, grazie a questa opzione, gli inserzionisti potrebbero essere attratti a pubblicizzare maggiormente i loro prodotti sulla piattaforma Prime Video di Amazon. Il gigante di Seattle sta anche sperimentando una nuova tecnologia che, quando c'è la promozione di un prodotto, invia toni impercettibili allo smartphone del telespettatore per dirigerlo nell'app dello shopping.
Amazon: impresa difficile ma possibile
L'investimento di Amazon sulle nuove tecnologie per trarre profitto dalla pubblicità rappresenta una sfida molto impegnativa. Attualmente, dagli annunci l'azienda introita oltre 50 miliardi di dollari l'anno, pari a circa il 10% del fatturato. Tuttavia, riuscire a spingere gli spettatori ad utilizzare i televisori come carrelli della spesa e nel contempo convincere gli inserzionisti non sarà facile.
Da oltre un decennio Amazon vende spazi pubblicitari nel sito e-commerce, avendo superato le resistenze iniziali derivanti dal fatto che i consumatori avrebbero potuto provare fastidio durante l'esperienza di acquisto. In realtà, puntare sulla pubblicità si è rivelato redditizio. Ora però il business sul negozio online è saturo sul fronte degli annunci e quindi l'azienda sta provando altre strade per garantire una stabile crescita dei ricavi.
Secondo gli esperti del settore, occorrerà però del tempo. "L'ostacolo in questo momento è che non si tratta di un comportamento standard dei consumatori. Nel consumatore non c'è ancora quel livello di comfort", ha affermato Kaitlyn Caimano, Chief investment officer di Tinuiti, azienda statunitense specializzata nel marketing digitale.
C'è anche il rischio di alienare gli spettatori mostrando più annunci pubblicitari. Questo potrebbe spingere il pubblico a scegliere l'opzione di pagare l'abbonamento che non comprende la pubblicità. Per ovviare a questo problema, Amazon prevede di mandare in onda meno annunci rispetto a una televisione normale o ai concorrenti dello streaming. Inoltre, conta sul fatto che, dal momento che il servizio video è contenuto in un pacchetto che comprende molti altri vantaggi come ad esempio le spedizioni rapide e la musica, gli utenti alla fine accetteranno gli spot piuttosto che pagare di più per un servizio no ads.
Rispetto a concorrenti come Netflix e Disney+, Amazon ha dalla sua il fatto che impone tariffe pubblicitarie agli inserzionisti più basse e non richiede grandi spese minime. Ciò serve per incoraggiare le aziende a firmare accordi con la società guidata da
Andy Jassy piuttosto che rivolgersi altrove. Secondo le stime di Bank of America,
le entrate annuali di Prime Video saranno di 5 miliardi di dollari, di cui 3 miliardi dalle vendite pubblicitarie e 1,8 miliardi dagli abbonamenti senza inserzioni.
"Amazon ha un vantaggio davvero unico perché può infilare il percorso dell'acquirente dallo schermo televisivo al carrello della spesa in un modo che nessun altro può fare", ha affermato Guru Hariharan, che gestisce la piattaforma software CommerceIQ.