Alphabet è un conglomerato finanziario nato nel 2015 nell'ambito della riorganizzazione del colosso informatico Google, fondato nel 1998 da Larry Page e Sergey Brin. L'azienda è suddivisa in vari settori specializzati in attività diverse, tipo Calico per le biotecnologie, Google Ventures e Google Capital per gli investimenti finanziari, Google X Lab e Nest Labs per la ricerca. Dalla riorganizzazione del 2015, che si è ispirata al modello Berskhire Hathaway di Warren Buffett, è nata una sorta di "alfabeto delle attività", come di seguito elencato:
- A – Android / AdSense / Analytics / Ara / AdMob / Alerts
- B – Blogger / Boston Dynamics / Books
- C – Calico / Cardboard / Capital / Contact lenses
- D – Drive / DeepMind / Design / DoubleClick
- E – Earth / Express
- F – Fiber / Fi / Flights / FeedBurner / Firebase / Finance
- G – Google / Gmail / Glass / Groups
- H – Hangouts
- I – Images / Ingress / Inbox / Invite Media
- J – Jump
- K – Keep
- L – Local / Loon
- M – Maps / My Business / Makani
- N – Nexus / News / Now / Nest
- O – Offers
- P – Plus / Play / Photos / Picasa / Pixate / Patents
- Q –Q [Nexus]
- R – Refine / reCaptcha
- S – Search / Self-driving car / Shopping / SageTV / Stackdriver / Skybox / Skia / Scholar
- T – Translate / Tango
- U – URL shortener
- V – Voice / Ventures / VirusTotal / Video
- W – Wear / Wallet / Web Toolkit / Wing
- X – Google X labs
- Y – YouTube
- Z – Project Zero / Zagat
Alphabet negli ultimi anni ha dedicato spazio all'intelligenza artificiale, senza approfondire troppo per via degli effetti collaterali che, secondo la società, avrebbe avuto sotto il profilo lavorativo e regolamentare. Tuttavia, con il boom della nuova tecnologia dopo l'avvento del chatbot ChatGPT di OpenAI a novembre 2022 e gli investimenti del rivale Microsoft, anche il colosso di Mountain View si è gettato a capofitto nella mischia potenziando il suo motore di ricerca attraverso il chatbot Bard.
La società è sbarcata alla Borsa americana il 18 agosto 2004 con un prezzo IPO di 85 dollari per azione che, tenuto conto di due split azionari avvenuti nel 2014 e nel 2022, il valore si riduce a poco più di 2 dollari. Oggi il titolo è arrivato a 132,60 dollari (dati aggiornati al 17 dicembre 2023), per una capitalizzazione societaria di 1.670 miliardi di dollari. Il massimo storico delle azioni a 151,55 dollari porta data febbraio 2022.
Alphabet: le principali aree di business
Le principali aree di business di Alphabet includono prodotti e servizi raggruppati in: Google Services, Google Cloud e Other Bets.
Il segmento Google Services genera ricavi soprattutto dalla pubblicità, dalle app, da acquisti in-app e hardware e dalle commissioni ricevute per prodotti basati su abbonamento tipo YouTube Premium e YouTube TV. Con riferimento ai primi tre trimestri del 2023, i ricavi di Google Services rappresentano l'88,8% del totale.
Il reparto Google Cloud ottiene introiti dalle commissioni ricevute per i servizi Google Cloud Platform, gli strumenti di comunicazione e collaborazione di Google Workspace e per altri servizi aziendali. Quest'anno, il fatturato del cloud costituisce il 10,8% del totale al 30 settembre.
La divisione Other Bets incassa entrate principalmente dalla vendita di tecnologie sanitarie e dei servizi Internet. Nei primi tre quarti del 2023, il fatturato è risultato lo 0,4% del totale generato dall'azienda.
Alphabet: i risultati degli ultimi 5 anni
Gli ultimi 5 anni sono stati caratterizzati da varie fasi. Una riguarda l'avvento del Covid-19 che ha determinato un boom della tecnologia, con l'aumento del fatturato e della redditività di Alphabet. Il momento di grazia è durato fino al 2022, quando l'arrivo dell'inflazione ha da un lato comportato la riduzione dei budget di spesa delle aziende, con la conseguenza che i ricavi sulla pubblicità si sono ridimensionati, dall'altro ha generato un incremento dei costi di input abbassando la redditività. Nella seguente tabella vediamo trimestre per trimestre e anno e per anno come è andata l'attività di Alphabet dal 2019 riepilogando i ricavi, l'utile netto e la redditività intesa come rapporto tra i due valori.
Come si evince dai numeri, la grande spesa dei consumatori durante la pandemia ha portato a un 2021 stellare, con la redditività che ha raggiunto un picco del 32,42% nel primo trimestre dell'anno. La situazione si è rovesciata da inizio 2022, in cui a una crescita comunque del fatturato si è accompagnato un crollo dei profitti e quindi della redditività. Nel secondo trimestre di quest'anno, il trend si è invertito e l'azienda ha ripreso a marciare ai ritmi più congeniali. Tuttavia, bisogna segnalare un rallentamento del cloud che negli ultimi anni si è mostrata un'attività molto solida del gruppo.