Tra le ADR quotate a Wall Street vi sono quelle di Tenaris, produttore italiano di tubi e servizi per l'esplorazione di gas e petrolio. Le ADR, acronimo di American Depositary Receipt, sono ricevute emesse da banche statunitensi riferite ad azioni di società estere che intendono quotarsi alla Borsa americana. Quindi, non sono azioni, ma certificati particolari rappresentativi di una o più azioni, o anche di una frazione di esse.
Ogni ADR Tenaris equivale a 2 azioni della società. Questo implica che chi possiede una ricevuta, in realtà percepisce un dividendo doppio rispetto a quello che ottiene da una singola azione. Tenaris ha distribuito per il 2022 un dividendo complessivo di 1,02 euro relativamente alle ADR e di 0,51 euro per quanto riguarda le azioni. L’erogazione è avvenuta in due tranche semestrali (diversamente da quanto avviene di norma in USA in cui la distribuzione delle cedole è attuata con cadenza trimestrale): 0,34 a novembre 2022 e 0,68 a maggio 2023 per le ADR; 0,17 a novembre 2022 e 0,34 a maggio 2023 per le azioni. Con riferimento all’esercizio 2023, la società ha deliberato una prima tranche di dividendo di 0,40 euro per le ADR e 0,20 per le azioni con regolamento a novembre.
Bisogna tener conto che, essendo le ADR quotate negli Stati Uniti, il dividendo verrà convertito in dollari, quindi sarà soggetto all’andamento del tasso di cambio euro-dollaro. Inoltre, sarà sottoposto alle regole della tassazione statunitense e di quella italiana, prendendo però in considerazione gli accordi bilaterali Italia-USA sulla doppia tassazione.
La banca depositaria per le ADR Tenaris è la Deutsche Bank Trust Company Americas.
L’azionista di riferimento di Tenaris è la famiglia Rocca, che ha una partecipazione nella società del 60,4% tramite la finanziaria Rocca&Partners S.A. Oltre che alla Borsa americana, il leader dei tubi italiano è quotato anche a Milano, Londra, Francoforte, Città del Messico e Buenos Aires.
ADR Tenaris: andamento a Wall Street
Le ADR Tenaris sono arrivate a Wall Street quotandosi al NYSE a dicembre 2002 con il simbolo TS, aprendo a un prezzo di 3,28 dollari. Nella valutazione però bisogna considerare uno split azionario effettuato il 27 aprile 2006 con un rapporto 5:1. Le quotazioni di apertura hanno rappresentato anche il punto più basso registrato delle ricevute Tenaris alla Borsa americana durante tutta la loro storia, perché ben presto hanno iniziato un rally poderoso che le ha portate a un picco storico di 75,43 dollari a giugno del 2008. La tempesta finanziaria di quell'anno che ha innescato la grande crisi ha fatto sprofondare le quotazioni, le quali nell'arco di quattro mesi sono arrivate nei pressi di 15 dollari.
La ripresa è stata difficoltosa, ma a maggio 2011 il valore delle ADR era più che triplicato. Tuttavia, una nuova crisi, stavolta legata al debito sovrano in Europa, ha ricacciato le ricevute nei bassifondi dimezzandone il valore in poco tempo. Tra alti e bassi, le ADR Tenaris si sono presentate allo shock pandemico di marzo 2020 a un prezzo intorno a 20 dollari. Il sell-off che ne è seguito dopo l'annuncio della pandemia da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha spinto il valore delle ADR sotto i 10 dollari, da cui gradualmente sono ripartite per un prezzo attuale di 34,61 dollari (aggiornamento al 26 aprile 2024). Oggi la società ha una capitalizzazione di 19,82 miliardi di dollari.