Le ADR sono uno strumento molto utilizzato da parte delle società non americane che intendono quotarsi a Wall Street. Bisogna innanzitutto dire che non si tratta di azioni, ma di particolari ricevute che le rappresentano. Infatti, il loro acronimo è American Depositary Receipt e l’emissione non è effettuata dalle società estere ma da banche americane. In sostanza, queste ultime acquistano le azioni di tali società e contestualmente emettono dei certificati rappresentativi. Ogni certificato può corrispondere a una o diverse azioni, o soltanto a una frazione di esse.
L'istituto finanziario può o meno accordarsi con la società in questione. La cosa certa è che gli investitori non acquistano azioni, ma titoli che in pratica forniscono gli stessi diritti. Allo stesso modo, il prezzo delle ADR corrisponde quasi sempre a quello delle azioni, per via dei meccanismi di arbitraggio che si mettono in modo quando si verifica qualche discrepanza. Quest'ultima solitamente avviene nei momenti di alta volatilità del mercato e ha una durata breve.
L'emissione delle ADR è un grande vantaggio per le società in quanto, grazie alle banche USA che acquistano le loro azioni, possono raccogliere più capitali alla Borsa americana, la più grande del mondo. Inoltre, tali aziende ottengono una visibilità che altrimenti non avrebbero. Dal canto loro, gli investitori di ADR possono accedere al capitale di società che viceversa farebbero fatica a raggiungere per effetto di maggiori costi e regolamenti di mercato.
Di seguito presentiamo la storia delle ADR del produttore di chip STMicroelectronics a Wall Street, mettendo in luce il momento in cui hanno fatto il loro ingresso, l'andamento ad oggi e i punti salienti che vale la pena di rilevare (l'ultimo aggiornamento è alla chiusura settimanale di Borsa del 19 aprile).
ADR STMicroelectronics a Wall Street
Le ADR STMicroelectronics sono sbarcate al NYSE a dicembre del 1994, aprendo a un prezzo di 3,71 dollari. Nella considerazione di tale prezzo però bisogna tener conto di due split azionari effettuati negli anni dalla società: il primo il 18 giugno 1999 con un rapporto 2:1 e il secondo il 9 maggio 2000 con un rapporto 3:1. Proprio nel febbraio del 2000 le ricevute conobbero il loro massimo storico a 73,87 dollari, ma da allora iniziarono una fase discendente che le spinse fino a 11 dollari a ottobre di due anni dopo. La ripresa portò quasi a triplicare il loro valore, fino a quando la violenta tempesta finanziaria del 2008 non spinse nuovamente al ribasso le quotazioni. A marzo del 2009 le ADR tornarono allo stesso livello dell'esordio a Wall Street, a cui seguì una lunga fase di alti e bassi.
Il vero rally partì verso la metà del 2016, interrotto solo dalla crisi pandemica di marzo 2020 allorché il prezzo si dimezzò dai massimi annuali. Da allora però la grande domanda di semiconduttori legata al boom della tecnologia diede forza alle ADR, che a novembre 2021 superarono quota 52 dollari. In quel periodo, però, arrivò l'inflazione come effetto post-pandemico e per via dello scoppio della guerra Russia-Ucraina. Ciò costrinse le Banche centrali ad avviare una lunga campagna di rialzi dei tassi di interesse che colpì i titoli tecnologici.
Le ADR STMicroelectronics ne furono pienamente coinvolte e scivolarono fino a 28,35 dollari nel luglio 2022. Il raffreddamento del carovita e le aspettative di un allentamento monetario da parte degli istituti centrali trasmisero nuova energia alle quotazioni, che risalirono fino a 55,85 dollari di un anno dopo. Oggi le ADR quotano 38,61 dollari, per una capitalizzazione della società di 35,22 miliardi di dollari.