Le Borse hanno reagito positivamente in questo inizio settimana alla nomina di
Scott Bessent a Segretario del Tesoro USA da parte del prossimo presidente degli Stati Uniti
Donald Trump. Gli investitori sono ora meno preoccupati che l'agenda di Trump sia particolarmente aggressiva sul fronte dei dazi. Quindi si è attenuato il rischio di un ritorno dell'inflazione, del peggioramento delle tensioni commerciali e di una maggiore volatilità di mercato. Quella di Bessent
viene vista come una scelta misurata che garantirebbe all'economia e ai mercati finanziari una maggiore stabilità.
L'attuale gestore dell'hedge fund Key Square Group ha affermato che sosterrà i piani su dazi e tasse del leader repubblicano, ma il mercato si aspetta che dia priorità alla stabilità economica e finanziaria. Il dollaro USA di conseguenza si è indebolito, perché viene meno il pericolo di inflazione e quindi di tassi di interesse alti per contenerla. Bessent tuttavia ha affermato che lavorerà per mantenere lo status del dollaro come valuta di riserva mondiale.
La nomina di Bessent fa esultare la Cina
Prima della sua nomina, Bessent aveva descritto la posizione di Trump sui dazi alle importazioni come negoziale massimalista, sollecitando un approccio cauto nell'attuazione delle misure. La sua figura quindi potrebbe servire per mitigare l'impatto irruento del tycoon.
"Abbiamo l'agenda reflazionistica di Trump con ovviamente qualcuno responsabile dell'economia al Tesoro che probabilmente più favorevole ad un approccio graduale", ha affermato Vincent Juvyns, strategist del mercato globale presso JP Morgan Asset Management. "L'eccezionalismo degli Stati Uniti rimarrà in una certa misura in vigore sul fronte economico, ma anche sul fronte del mercato".
Bessent al Tesoro USA potrebbe essere una buona notizia per la Cina, che troverà un interlocutore più "morbido" per appianare le tensioni commerciali tra Washington e Pechino. Ne è convinto John Gong, professore all'Università di International Business and Economics di Pechino che ha lavorato come consulente per il Ministero del Commercio cinese. "Wall Street deve avere un seggio nell'amministrazione Trump, e ha ottenuto il posto più importante", ha aggiunto.
A giudizio di Amy Celico, partner di Albright Stonebridge Group, questo è un buon segno per le autorità cinesi che stanno cercando il dialogo con gli Stati Uniti. "Nominare Bessent come uno dei potenziali interlocutori con il governo cinese dovrebbe dare spazio alle due parti, anche se non filerà tutto liscio", ha affermato. Tuttavia, non bisogna dimenticare che questa estate il prossimo Segretario del Tesoro USA aveva descritto la Cina come un rischio militare ed economico per gli Stati Uniti, chiedendo l'onshoring immediato di articoli essenziali come i prodotti farmaceutici e certi minerali fondamentali.
Alcuni analisti inoltre ritengono che nella definizione dell'agenda commerciale di Trump, il potere di Bessent non sia così esteso. "Sarebbe un errore pensare che il Tesoro abbia autorità sulle tariffe", ha dichiarato Derek Scissors, senior fellow presso l'American Enterprise Institute che in precedenza ha lavorato al Pentagono. Sulla stessa linea è Scott Kennedy, consulente senior presso il Center for Strategic and International Studies di Washington, secondo cui "alla fine l'amministrazione USA attuerà la strategia del presidente" e pertanto, "non si dovrebbe dare troppo peso alle nomine individuali".