Lo
shutdown prolungato negli USA comincia seriamente a preoccupare. Da quando i legislatori al Congresso non hanno trovato un accordo per finanziare la spesa pubblica, gli Stati Uniti stanno vivendo un incubo. Il governo ha sospeso tutte le attività non essenziali a partire dal 1° ottobre e circa
650 mila lavoratori sono stati messi in cassa integrazione. L'amministrazione Trump ha fatto capire che non tutti avranno una paga retroattiva una volta rientrati in servizio.
Il problema è quanto tutto questo costerà all'economia americana. Gli analisti stimano che ogni settimana, l'economia subisce un danno tra i 10 e i 30 miliardi di dollari. Ognuno usa metodi diversi per calcolare l'impatto sul prodotto interno lordo del Paese. Ad esempio, la stima di Barclays varia da 10 a 11 miliardi di dollari a settimana; mentre quella di Oxford spazia dagli 8 a i 16 miliardi di dollari nello stesso periodo. Ad ogni modo, si tratta di cifre enormi, considerando che questo risulta essere lo shutdown più lungo della storia.
Shutdown USA 2025: quali danni sta facendo
In un momento storico in cui l'America sta facendo i conti con un rallentamento importante del mercato del lavoro, il numero elevato di persone che rimane a casa a causa dello shutdown e a paga ridotta è una lama nel cuore dell'economia del Paese. Ad oggi non è possibile conoscere esattamente cosa è successo negli ultimi mesi nel mondo occupazionale, perché il Bureau of Labor Statistics ha sospeso la sua attività e quello di novembre è il secondo mese consecutivo in cui non pubblicherà i dati sul lavoro.
Gli analisti di Bloomberg Economics stimano una salita dal 4,3% al 4,7% del tasso di disoccupazione nel mese di settembre, quando il rapporto che avrebbe dovuto essere rilasciato a ottobre verrà pubblicato. Ciò perché si considerano i lavoratori federali in cassa integrazione, tecnicamente conteggiati come disoccupati.
In passato, il contraccolpo dello shutdown sulla crescita economica è stato temporaneo e i cassaintegrati hanno ottenuto gli stipendi arretrati una volta sbloccata la spesa. Oggi, la situazione potrebbe essere diversa. Il motivo? La sospensione prolungata delle attività potrebbe infliggere danni più profondi all'economia, che rispetto al passato sarebbe più ammaccata una volta ripresa la normalità.
"L'esperienza, storicamente, è che le chiusure del governo non causano calamità, ma questa volta potrebbe essere diverso", ha detto Jonathan Millar, economista statunitense senior di Barclays. Secondo le stime del Congressional Budget Office, lo stallo potrebbe ridurre la crescita economica fino al 2% nel quarto trimestre, con 14 miliardi di dollari che non saranno recuperati se si estende alla settimana del Ringraziamento (27 novembre).
Nel settore privato si stanno già manifestando effetti deleteri. Le imprese non ricevono gli appalti del governo, i gestori privati di parchi e musei sono fermi perché i luoghi restano chiusi, mentre la carenza di controllori del traffico aereo stanno causando ritardi negli aeroporti. "C'è il rischio che questi appaltatori debbano tagliare o addirittura licenziare i propri lavoratori, se si trovano in difficoltà finanziarie particolarmente gravi", ha detto Bernard Yaros, capo economista statunitense di Oxford Economics.
Non solo. I prestiti della US Small Business Administration a cui si affidano migliaia di imprese private hanno un blocco dei finanziamenti, che verrebbero utilizzati per coprire le spese quotidiane e per i progetti legati all'attività. "Gli impatti sulle imprese stanno iniziando ad accumularsi e ad avere ripercussioni sia sulla loro crescita attuale che su quella futura", ha dichiarato Neil Bradley, vicepresidente esecutivo della Camera di Commercio degli Stati Uniti. "Le imprese hanno bisogno del governo per funzionare".
Il problema è che con l'arrivo delle festività si rischia un colpo tremendo alle spese dei consumatori. Secondo Mark Zandi, capo economista di Moody's Analytics, "il danno economico si intensificherà ulteriormente se la chiusura dovesse estendersi oltre il Ringraziamento e finirà per pesare sulla fiducia dei consumatori e sulla spesa durante la stagione chiave degli acquisti natalizi".