USA-Cina: sui mercati venti di guerra fredda | Investire.biz

USA-Cina: sui mercati venti di guerra fredda

25 mag 2020 - 09:44

06 dic 2022 - 09:54

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Alla luce di quanto sta accadendo in queste settimane Pechino non esita ad evocare scenari che richiamano la guerra fredda Usa-Urss

  • Il  ministro degli Esteri cinese Wang Yi parla di guerra fredda con gli Usa
  • La Cina disposta a collaborare per un'inchiesta internazionale sull’origine del Covid-19
  • Tante le cause all’origine della crisi tra Usa e Cina

Venti di guerra fredda soffiano tra Cina e Usa. Alla luce di quanto sta accadendo in queste settimane, infatti, Pechino non esita ad evocare scenari che richiamano ad un passato ormai lontano e presente nei libri di storia, quelli della guerra fredda tra Mosca e Washington.

Le accuse degli Usa alla Cina sul Covid-19

Ma questa volta, complice anche il fatto che la potenza anche politica della Russia non è più quella dell'URSS, il Dragone, per voce del ministro degli Esteri Wang Yi, si considera ormai come possibile nemico numero uno degli Stati Uniti. E in considerazione degli ultimi sviluppi lo fa a ragion veduta. Tanti, infatti, sono i motivi di attrito tra le due superpotenze. Attrito che il coronavirus ha solo esasperato. Prima, infatti le accuse di Washington a Pechino di aver creato il virus in laboratorio. Adesso di aver ostacolato gli scienziati internazionali che indagavano sulle reali origini del Covid-19. In tutto questo, intanto la Cina si è detta disposta a collaborare per un'inchiesta internazionale sull’origine del coronavirus.
Ma procediamo con ordine.

La questione dazi

Tutto nacque con la questione dei dazi e, soprattutto, con quello che il presidente Usa Donald Trump ha giudicato da sempre un iniquo trattamento della Cina verso le aziende straniere, statunitensi in particolare. La difficoltà di investire su territorio cinese a meno che non si abbia stretto una partnership con un’azienda locale alla quale cedere tutto il proprio know-how è stata la causa scatenante. Ma non la sola. Il furto dei brevetti, le agevolazioni che il mercato cinese ha ricevuto dalle precedenti amministrazioni oltre ai finanziamenti di Stato che Pechino concede alle sue aziende sul mercato (intesi come concorrenza sleale) sono tutti tasselli che hanno spinto l’amministrazione Trump ad applicare i primi dazi sulle merci cinesi in arrivo in Usa. Dazi a cui Pechino ha risposto con misure speculari in un crescendo di botta e risposta che ha portato da entrambe le parti all’applicazione di tariffe commerciali aumentate su tutta la merce sia cinese che statunitense.

Il caso Huawei

Non ha certo dato una mano la questione dei brevetti e quella del 5G considerata come una sorta di cavallo di Troia di Pechino per eventuali manomissioni ed operazioni di spionaggio. In particolare con il caso Huawei, azienda di Pechino leader nella nascente tecnologia 5G e, proprio per questo, accusata dagli Usa di essere uno strumento di spionaggio. Tanto da portare Trump a boicottare l’uso dei suoi device e di chiedere ai suoi alleati di fare altrettanto. Un campo minato per gli Usa, quello dell’hitech: infatti le società cinesi sembrano avere il coltello dalla parte del manico. La Apple, solo per fare un esempio, ha i suoi stabilimenti in Cina. Senza contare che moltissimi dei componenti di cellulari e televisori prodotti in Usa, arrivano dalla nazione asiatica.

Le catene di approvvigionamento

Un esempio paradigmatico di un altro problema che la questione dazi ha portato con sé: il ripensamento delle varie catene di approvvigionamento mondiale. Infatti con il protrarsi delle tensioni, questi canali commerciali e i vari contratti internazionali dovranno essere ripensati. Si tratta però di nodi e alleanze difficili, se non impossibili da districare senza un trauma per le numerose parti coinvolte. Direttamente o indirettamente. E per ultima è arrivata la questione Covid-19. Il virus, ufficialmente esplosi al mercato degli animali selvatici di Wuhan, è stato invece inteso come un prodotto di laboratorio dalla Casa Bianca. Da qui le accuse alla Cina di aver creato il virus in laboratorio seguite da quelle secondo le quali Pechino avrebbe ostacolato, se non addirittura insabbiato, le operazioni degli scienziati internazionali per capire la reale origine del virus. Dopo tutto questo, parlare di guerra fredda tra le due nazioni è più che comprensibile.

1 - Commento

Francesco S.

Francesco S. - 25/05/2020 17:43 Rispondi

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