Negli ultimi mesi, tra gli operatori di Wall Street ha preso piede una nuova espressione: TACO Trade, acronimo di “Trump Always Chickens Out”, ovvero “Trump si tira sempre indietro”.
Il termine è stato coniato da Robert Armstrong del Financial Times per descrivere un comportamento ricorrente dei mercati: cali improvvisi in seguito a dichiarazioni aggressive di Donald Trump in materia di dazi, seguiti da rimbalzi altrettanto rapidi quando il presidente attenua o rinvia le sue minacce.
In pratica, gli investitori stanno imparando a non prendere troppo sul serio le sue uscite più dure, anticipando che alla fine Trump farà marcia indietro.
TACO Trade: un pattern che si ripete
Un esempio recente si è verificato a fine maggio, quando Trump ha annunciato l’intenzione di imporre una tariffa del 50% su tutti i beni importati dall’Unione Europea, provocando un’immediata reazione negativa sui mercati.
Pochi giorni dopo, ha riferito di una conversazione “molto positiva” con la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e ha deciso di posticipare l’entrata in vigore dei dazi dal 1° giugno al 9 luglio per lasciare spazio a una possibile intesa.
La risposta dei mercati non si è fatta attendere: alla riapertura dopo il Memorial Day, il Dow Jones è salito di oltre 700 punti, con un rialzo dell’1,73%. Questo schema si è già visto altre volte, ad esempio con i cosiddetti “Liberation Day Tariffs” di aprile e con le iniziali minacce di dazi a tripla cifra contro la Cina, poi fortemente ridimensionate.
TACO Trade: gli operatori hanno capito il giochino
Il fenomeno del TACO Trade è ormai talmente prevedibile che diversi analisti lo hanno integrato nei propri modelli di previsione. Il podcast “Saxo Market Call” ha aperto la settimana con un titolo eloquente: “Il TACO trade entra di nuovo in azione”, riferendosi proprio al rinvio dei dazi verso l’UE.
Nella descrizione dell’episodio si legge: “Abbiamo l’ennesimo esempio di quello che un columnist del Financial Times ha definito il TACO Trade”. La prevedibilità di questo meccanismo ha portato molti operatori a sfruttarlo come opportunità di trading tattico: vendere allo scoppio della minaccia e ricomprare quando arriva l’inevitabile ritiro.
TACO Trade? La risposta di Trump
Trump, da parte sua, respinge l’etichetta di “chicken” (codardo). “Mai sentito parlare di questo,” ha dichiarato, rivendicando le sue scelte come strumenti negoziali vincenti. Ha ricordato di aver abbassato le tariffe verso la Cina da livelli elevatissimi e che l’UE ha subito chiesto un incontro appena minacciata.
“Lo chiamate tirarsi indietro?”, ha commentato Trump con tono provocatorio. Al di là delle dichiarazioni, resta il fatto che i mercati hanno ormai codificato questo comportamento, reagendo in anticipo alle sue dichiarazioni pubbliche. Per gli investitori, questo rappresenta sia un rischio legato alla volatilità sia una potenziale opportunità.