In un mondo sempre più incerto, con tensioni geopolitiche in aumento e mercati finanziari instabili, i super ricchi stanno cercando nuove soluzioni per proteggere la propria ricchezza. La tendenza più recente? Spostare l’oro fisico in Paesi percepiti come sicuri, e Singapore sta emergendo come destinazione privilegiata. Vediamo perché.
Singapore, “The Reserve”: un caveau da 1,5 miliardi di dollari
A pochi minuti dall’aeroporto di Singapore, un edificio a sei piani noto come “The Reserve”, custodisce oro e argento per un valore di circa 1,5 miliardi di dollari. Dotato di sicurezza avanzata, il complesso ospita decine di caveau privati e una camera blindata che si estende per tre piani, piena di cassette di sicurezza.
Secondo Gregor Gregersen, fondatore del deposito, nei primi quattro mesi del 2025 le richieste di custodia di metalli preziosi sono aumentate dell’88% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre le vendite di lingotti fisici sono esplose con un +200%.
La corsa all’oro fisico: la sicurezza prima di tutto
L’aumento della domanda riflette una crescente diffidenza verso le banche e gli strumenti finanziari tradizionali. Dopo crisi come quella di Silicon Valley Bank nel 2023, molti investitori temono il rischio di controparte e preferiscono possedere direttamente l’oro fisico, piuttosto che affidarsi a titoli o riserve comuni.
Come ha spiegato Nicky Shiels di MKS Pamp, il possesso diretto offre maggiore protezione in caso di fallimento di un istituto finanziario. Lo stesso concetto è ribadito da John Reade del World Gold Council: chi è preoccupato per la salute del sistema bancario globale preferisce evitare completamente le banche.
Singapore: la “Ginevra dell’Est”
Singapore viene spesso definita la “Ginevra dell’Est” per la sua stabilità politica, la sicurezza economica e la solidità normativa. La città-Stato è anche un importante hub di transito, il che la rende ideale per custodire e ritirare rapidamente lingotti d’oro.
Jeremy Savory, consulente per clienti ad alto patrimonio, sottolinea come questa accessibilità e affidabilità stiano facendo perdere terreno a centri storici come la Svizzera, e come Dubai – pur popolare – sia penalizzata da una burocrazia più complessa.
Un trend globale, ma non per tutti
Il trend è chiaro: l’oro fisico custodito in Paesi stabili è sempre più richiesto da chi può permetterselo. Tuttavia, questo tipo di investimento non è adatto agli speculatori di breve termine. I costi di transazione per l’acquisto e lo spostamento dell’oro fisico sono infatti più alti rispetto al cosiddetto “paper gold”.
Ma per i super-ricchi, la priorità non è il guadagno veloce, bensì la protezione del loro elevato patrimonio e, su questo fronte, Singapore – al momento - si conferma una delle poche certezze.