- Le elezioni hanno rassicurato i mercati sulla politica italiana
- Il Btp piace di nuovo anche grazie al coronavirus
- I numeri del risparmio per banche e stato italiano
Le elezioni in Emilia Romagna e Calabria erano cariche di aspettative. Aspettati che che, sotto alcuni punti di vista, sono state ampiamente ripagate. Infatti, proprio in seguito alla conferma del PD nella regione rossa per eccellenza, lo spread Btp/Bund è crollato.
Il Btp piace ancora
Ad ogni modo, a prescindere dalle interpretazioni del voto, resta il fatto che il differenziale tra i titoli di stato tedeschi e quelli italiani è sceso intorno ai 135 punti. Parallelamente il Btp ha trovato nuovo allure presso gli investitori internazionali che giudicano l’Italia non più come un fattore di rischio sui mercati. A dare una mano, paradossalmente, è stato anche il coronavirus che ha creato un panorama di fuga dal rischio dai mercati. Il che ha portato l’Italia e il suo Btp ad assumere il ruolo quasi di asset rifugio. Il risultato non si è fatto attendere. Il rendimento del decennale italiano, come da regola, è sceso immediatamente, crollando sotto l’1% (con un minimo visto ieri dello 0,993%). Non accadeva dall’inizio di novembre 2019.
Le conseguenze per le banche
Positive anche le ripercussioni sull’intero sistema di credito tricolore. A sottolinearlo è anche il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri che snocciola sul tavolo cifre e dati. La prima è quella degli 800 milioni di risparmio grazie al taglio degli interessi sul debito. Una cifra per il momento orientativa e che si basa sull’andamento del rendimento del titolo settennale, ovvero quello che copre la durata media del debito italiano. Ma a guadagnarci saranno, come è logico, anche gli istituti di credito, le cui pance da sempre sono colme di titoli di stato. Anche in questo caso è lo stesso Gualtieri a sottolineare il vantaggio espresso in cifre: un incremento della capitalizzazione che dovrebbe aggirarsi in media sull’1%. Ma c’è da sottolineare anche il rovescio della medaglia.
Vantaggi e svantaggi per le banche e nuove emissioni del Tesoro
Gli istituti di credito dovranno anche fronteggiare quel ridotto margine dettato proprio dal calo del rendimento su quegli stessi Btp che hanno in portafoglio. Nel gioco delle somme, però, sembra che i vantaggi siano leggermente superiori, soprattutto particolarmente sensibili alla questione spread. Intanto, sullo sfondo di queste considerazioni, il Tesoro domani partirà con il collocamento di altri bond: 8,75 miliardi fra CcT e BTp. Inoltre è da ricordare il buon successo finora registrato del Btp trentennale (con rendimento al 2,5%) che su 7 miliardi di emissione ha visto richieste che sfioravano i 48 miliardi.