Lo SPIVA Scorecard (S&P Indices Versus Active) è un rapporto pubblicato semestralmente da S&P Dow Jones Indices che mette a confronto la performance dei fondi a gestione attiva con quella dei rispettivi benchmark di mercato. L’obiettivo è offrire una misura trasparente e metodologicamente rigorosa dell’efficacia della gestione attiva. Il primo scorecard è stato pubblicato nel 2002 e riguardava esclusivamente il mercato USA.
Nel tempo, però, la copertura si è ampliata fino a includere numerosi altri Paesi e regioni come Europa, Canada, Australia, India, Giappone, America Latina, Sudafrica e l’area MENA. Vediamo tutto quello che c’è da sapere.
SPIVA Scorecard: perché è considerato unico e affidabile
Lo SPIVA si distingue dagli altri report di confronto tra fondi attivi e benchmark perché affronta in modo sistematico le principali distorsioni statistiche che solitamente compromettono la qualità delle analisi di performance.
Uno degli aspetti centrali è la correzione del cosiddetto survivorship bias: i fondi che nel corso del periodo considerato sono stati fusi o liquidati non vengono esclusi, ma rimangono parte dell’universo iniziale, poiché erano disponibili agli investitori al momento della scelta.
Questa scelta metodologica consente di rappresentare correttamente l’intero set di opportunità, evitando confronti falsati. Un altro elemento distintivo riguarda la scelta del benchmark. Lo SPIVA non confronta genericamente i fondi con indici molto noti ma magari non appropriati, bensì utilizza indici coerenti con la categoria specifica del fondo.
Questa attenzione alla classificazione permette una comparazione aderente alla realtà e evita errori interpretativi. A questo si aggiunge la distinzione tra rendimenti calcolati in modo equi-pesato e rendimenti ponderati per il patrimonio, utile per capire se i fondi più grandi ottengono risultati diversi da quelli più piccoli.
Il report valuta anche la coerenza dello stile, verificando se i fondi mantengono nel tempo l’impostazione dichiarata o se tendono a deviare dalla loro categoria originaria, fenomeno spesso sottovalutato ma rilevante per le decisioni di asset allocation.
L’analisi della dispersione dei rendimenti nelle varie categorie offre inoltre un quadro della variabilità nella qualità della gestione. Infine, il processo di pulizia dei dati evita la duplicazione dei risultati dovuta alla presenza di share class multiple dello stesso fondo, selezionando solamente la versione con il maggior patrimonio.
I risultati principali: cosa misura davvero lo SPIVA?
La metrica più citata nei report SPIVA riguarda la percentuale di fondi attivi che non riescono a superare il benchmark in diversi orizzonti temporali. L’analisi considera l’intero universo dei fondi attivi esistenti all’inizio del periodo, indipendentemente dal fatto che sopravvivano fino alla fine.
In genere, i risultati mostrano che la probabilità di sottoperformare l’indice aumenta con l’estensione del periodo di osservazione. Questo accade perché i costi della gestione attiva pesano in modo crescente nel lungo termine e perché una parte significativa dei fondi viene chiusa o fusa nel tempo, fenomeno che lo SPIVA registra correttamente sin dal punto di partenza.
Come vengono considerate le commissioni
Lo SPIVA utilizza i rendimenti netti dei fondi attivi, cioè al netto delle commissioni di gestione e delle spese direttamente connesse all’attività del gestore. Non vengono inclusi costi operativi che non riflettono la “skill” gestionale, come quelli derivanti dai flussi di entrata e uscita dei clienti. Questo approccio permette di misurare in maniera realistica ciò che un investitore avrebbe ottenuto, mettendo a confronto la performance reale dei fondi con quella degli indici di riferimento.
Come vengono trattati i fondi chiusi o fusi
Per quanto riguarda i fondi che non sopravvivono all’intero periodo di analisi, lo SPIVA assume che tali fondi abbiano sottoperformato. Questa ipotesi è ampiamente supportata dalla letteratura finanziaria, che mostra come la maggior parte dei fondi chiusi o fusi sia stata rimossa proprio a causa di risultati inferiori alle attese. Nel lungo periodo la percentuale di fondi non sopravvissuti cresce in modo significativo e ciò influisce in modo rilevante sulle statistiche finali, rendendo ancora più importante includerli fin dall’inizio.
Esiste una versione per fondi istituzionali?
Oltre alle versioni dedicate ai fondi retail, esiste anche uno SPIVA Institutional Scorecard rivolto ai fondi istituzionali statunitensi. Questo rapporto utilizza la stessa metodologia degli scorecard tradizionali ma offre un dettaglio ulteriore, distinguendo tra rendimenti netti e rendimenti lordi.
I rendimenti lordi vengono calcolati reintegrando progressivamente una quota mensile dell’expense ratio, consentendo così un’analisi più completa dell’eventuale valore generato dalla gestione prima dell’impatto dei costi.