- Crollano i mercati asiatici dopo la riapertura del ponte del Capodanno cinese
- La banca centrale cinese immette liquidità per sostenere lo yuan
- Stephen Roach, ex presidente della Morgan Stanley Asia teme la recessione mondiale
Bagno di sangue sulle borse asiatiche al ritorno dalle lunghe vacanze per il Capodanno cinese. Il Composite di Shanghai è arrivato a perdere durante la seduta anche oltre l’8% come quello di Shenzhen che ha toccato quota -8,30% sebbene in apertura avessero visto anche -9%.
I numeri pesanti dei mercati internazionali
Un risultato che segue il negativo già di per sé pesante dei mercati statunitensi con un Dow Jones a -1,2%, un S&P 500 a -1,77% e il Nasdaq a -1,6%. Da parte sua Piazza Affari ha chiuso, venerdì scorso, a -2,3% ormai lontana da quota 24mila punti, fermandosi a 23.237. E ancora. La Banca centrale cinese (Pboc) ha deciso di immettere una massiccia dose di liquidità sul mercato, circa 1.200 miliardi di yuan pari a 173 miliardi di dollari. Una decisione che arriva per contrastare il calo dello yuan sul dollaro arrivato intorno a quota 7. Altre misure in arrivo prevedono lo stop delle vendite allo scoperto sulle azioni.
Le conseguenze del coronavirus e la recessione
Ovviamente inutile dire che alla base di tutto restano le paure del coronavirus e delle sue conseguenze sull’economia mondiale. Soprattutto con l’arrivo della notizia che, numeri alla mano, adesso, l’epidemia ha portato a 361 morti, oltre i 349 registrati con la Sars nel 2003. Cifre che hanno fatto temere addirittura di recessione. Nello specifico Stephen Roach, ex presidente della Morgan Stanley Asia, ritiene che le potenziali ricadute potrebbero impattare ancora più negativamente di quanto previsto sulla crescita cinese. Il problema, secondo le sue analisi, sta nel fatto che l’economia di Pechino è in una fase di debolezza e per giunta senza efficaci cuscini di protezione contro lo shock. Tutto questo potrebbe portare facilmente ad una recessione di portata globale.
Unica speranza
Nonostante le misure aggressive messe in atto dal governo cinese e da quelli mondiali, le conseguenze si faranno sentire ancora per mesi. Questo perché la diffusione è estremamente veloce e spesso addirittura fuori controllo. Unica speranza? Per Roach sarebbe una dimostrazione concreta delle capacità di contenimento del virus da parte delle autorità sanitarie di Pechino. Questo, sempre stando alle previsioni di Roach potrebbe portare ad un rimbalzo dei mercati nella seconda metà del 2020. Opzone che però non può non tenere conto di uno stato di debolezza di fondo presente in tutto il setotre produttivo mondiale e che potrebbe rappresentare un ostacolo non indifferente per una eventuale ripresa post-virus