- Anche l'Italia infettata dal virus, scattano i piano di emergenza mentre Piazza Affari affonda;
- Gli indici americani invertono rotta sul finale di seduta e riprendono la marcia verso nuovi record;
- Segnali negativi per il Dax, il sentiment ora è ribassista.
Borse mondiali altalenanti
Situazione preoccupante sui mercati europei nella giornata di ieri con il listino milanese che perde l'1,59%; in serata arriva la conferma dal presidente del consiglio in persona, che nessuno voleva attendere e che fa aumentare il livello di allerta, due casi di coronavirus sono stati accertati a Roma.
Adesso l'emergenza è globale, tutti i continenti sono stati infettati dall'epidemia che ad oggi conta 213 vittime e quasi 9.000 contagiati. I voli in Italia per la Cina e dalla Cina sono stati sospesi e si fa sempre più adombrante l'ipotesi che da Pechino non siano arrivate tutte le informazioni necessarie sul virus e che qualcosa di preoccupante sia stato nascosto dalle autorità.
Intanto l'indice sulle aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende manifatturiere cinesi di dicembre scende a 50 da 50,2, appena al confine tra il livello di espansione e quello di contrazione dell'economia. Il dato era atteso ma non tiene in considerazione l'effetto del coronavirus che potrebbe portare nei prossimi mesi ad un forte calo della crescita della seconda economia mondiale. I prossimi dati sul PIL cinese sono attesi ben sotto il 6% e questo certamente accenderebbe una spia molto luminosa sulle ripercussioni a livello generale che avrebbe tale frenata.
Le brillanti trimestrali sostengono Wall Street
Nell'ultima ora di negoziazione la borsa americana inverte rotta e si porta in territorio positivo, con l'indice della paura, il Vix, che passa da un +10% a un -5%. Il merito di questa girata è da condurre alle avanzate di Tesla (+8%) grazie alla trimestrale brillante del giorno precedente e a IBM (+4%) dopo la sostituzione del CEO con una figura maggiormente esperta nel settore tecnologico.
Nell'afterhours decolla Amazon mettendo a segno un +9%, dopo aver sonnecchiato per diverse sedute, grazie alla pubblicazione dei dati che hanno annientato i timori di un aumento dei costi per via dei grandi investimenti programmati. Basti solo pensare che i clienti Prime sono aumentati di 50 milioni in due anni.
Le obbligazioni americane scontano invece l'incertezza e i rendimenti sono spinti al ribasso con i Treasury bond a 10 anni che cedono terreno portandosi a 1,56% e quelli a 2 anni a 1,39%.
Il Dax sotto la media mobile a 25
Segnali negativi arrivano dal principale indice tedesco, nella giornata di ieri ha intrapreso un andamento fortemente ribassista che lo ha portato al di sotto dell'indicatore Supertrend daily e della media mobile a 25 osservazioni. Dal punto di vista tecnico l'aspetto più significativo è anche l'incrocio da parte del Macd con il Signal sebbene l'RSI dia indicazioni di ipervenduto.
L'operatività non è facile in questo frangente molto condizionato dalle notizie che arrivano dalla Cina, ma il superamento di quota 13.321 al rialzo e la violazione di 13.115 la ribasso, considerando la candela di chiusura giornaliera, potrebbero essere delle indicazioni più concrete.
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