Che cos’è il Regional Competitiveness Index della Commissione europea? Come funziona? Secondo questo indicatore, l’Italia è al 21esimo posto per competitività rispetto ai 27 Paesi UE. Lo dice l’ultimo rapporto della Commissione europea sul Regional Competitiveness Index, la misura utilizzata per studiare i livelli di attrattività e sostenibilità, per aziende e residenti, delle regioni europee.
Regional Competitiveness Index: cos’è e come funziona
Il Regional Competitiveness Index (RCI) viene elaborato dalla Commissione UE sulla base di 68 indicatori. Questi sono relativi al grado di efficienza, d’innovazione e ad altre circostanze interne alle regioni europee come i livelli d’istruzione, sanitari o riguardanti la stabilità economica.
L’indice va comparato alla media europea, impostata a 100. Questo numero funge da spartiacque tra ciò che è competitivo (valori superiori a 100) e ciò che invece non lo è (valori inferiori a 100). Lanciato nel 2010 e aggiornato ogni 3 anni, il Regional Competitiveness Index permette alle regioni di monitorare e valutare il loro sviluppo nel tempo mettendo a confronto la propria competitività in termini di attrazione e sostenibilità per aziende e residenti.
Il Regional Competitiveness Index fornisce un quadro comparabile e poliedrico del livello di competitività per tutte le regioni europee. Il livello subnazionale descritto consente la valutazione delle disuguaglianze dei livelli di competitività tra le regioni e il monitoraggio delle prestazioni nel tempo a livello spaziale disaggregato. Questo indice si basa su tre sotto-indici che rappresentano particolari tematiche:
- BASIC SUB-INDEX: Istituzioni, stabilità macroeconomica, infrastrutture, sanità, istruzione di base;
- EFFICIENCY SUB-INDEX: Istruzione superiore e formazione permanente, Efficienza del mercato del lavoro, Dimensioni del mercato;
- INNOVATION SUB-INDEX: Prontezza tecnologica, Innovazione aziendale, Innovazione.
Regional Competitiveness Index: gli ultimi dati della Commissione UE
L'edizione 2022 dell'indice si basa su una metodologia aggiornata e pertanto viene indicata come RCI 2.0. L’Italia lo scorso anno ha raggiunto la quota di 84,1. Nel 2019 eravamo al 18esimo posto, tra Spagna e Lettoniam mentre nel 2016 al 17esimo posto. Guardando alle singole regioni del Belpaese, la Lombardia supera la soglia minima di 100 (103,3).
Per il resto delle regioni, la Penisola appare ancora una volta spaccata tra Nord e Sud. Nel mezzogiorno la peggiore è la Calabria. Con il suo 58,9 compare tra le ultimissime posizioni a livello europeo, attestandosi al 221esimo posto su un totale di 234 regioni.
A livello europeo, le regioni più competitive sono tutte appartenenti al Centro-nord del Vecchio Continente. Il primo e il secondo posto sono occupati da due olandesi (Utrecht e Zuid-Holland). Al terzo posto troviamo una francese, Ile-de-France (la regione di Parigi).
I Paesi più competitivi tendono ad avere un divario minore tra la regione capitale e le altre regioni. Segno di una politiche ed investimenti pubblici che promuovono la convergenza verso l’alto, che aiuta le regioni meno competitive a migliorare le proprie prestazioni e recuperare il ritardo, garantendo nel contempo che le regioni più competitive continuino a prosperare.