Ray Dalio, fondatore di Bridgewater Associates e uno degli investitori più influenti al mondo, ha espresso forte preoccupazione per l’attuale direzione della politica economica statunitense. In un’intervista rilasciata a Meet the Press su NBC News, Dalio ha affermato: “Siamo vicini a una recessione, ma temo qualcosa di peggiore se la situazione non verrà gestita correttamente”. Vediamo perché.
Trump gioca con l’equilibrio economico e geopolitico globale
Secondo Dalio, i dazi imposti dal presidente Donald Trump stanno minando l’equilibrio economico e geopolitico globale, eroso anche dall’aumento del debito statunitense e dall’emergere di nuove potenze mondiali. «Stiamo passando da un ordine mondiale multilaterale, guidato dagli Stati Uniti, a uno unilaterale caratterizzato da forti conflitti», ha spiegato.
Le politiche tariffarie dell’amministrazione Trump, spesso soggette a repentini cambiamenti, stanno destabilizzando il commercio internazionale. Dopo l’annuncio di una pausa di 90 giorni sulle “tariffe reciproche”, sono stati mantenuti dazi fissi del 10% e fino al 145% verso la Cina.
Poco dopo, le autorità doganali USA hanno concesso un’esenzione per prodotti elettronici di consumo cinesi, come smartphone e semiconduttori, già soggetti a un precedente dazio del 20%. Tuttavia, il segretario al Commercio Howard Lutnick ha precisato che l’esenzione è solo temporanea.
Il rischio di una crisi del debito peggiore del 2008
Intervenendo al Converge Live di CNBC, Dalio ha suggerito che il Congresso riduca il deficit federale al 3% del PIL per evitare gravi squilibri tra domanda e offerta di debito. “Se non lo facciamo, i risultati potrebbero essere peggiori di una normale recessione”, ha avvertito.
Secondo Dalio, il rischio attuale non riguarda solo una recessione economica, ma la tenuta del sistema monetario globale. “Un crollo del mercato obbligazionario, sommato a conflitti interni e internazionali, potrebbe rappresentare uno shock più forte rispetto all’abbandono del gold standard nel 1971 o alla crisi finanziaria del 2008”.
La soluzione di Dalio: cooperazione e disciplina fiscale
Nonostante il tono allarmato, Dalio ha concluso con una nota di speranza. Secondo l’investitore miliardario queste crisi possono essere evitate se i legislatori collaborano per ridurre il deficit e se gli Stati Uniti si impegnano a promuovere politiche globali meno conflittuali e più efficienti.
Dalio ha invitato gli Stati Uniti a negoziare con la Cina un accordo commerciale vantaggioso per entrambe le parti, che includa anche una rivalutazione dello yuan rispetto al dollaro USA. Inoltre, ha sottolineato la necessità per entrambi i Paesi di affrontare il crescente problema del debito pubblico.