Il primo semestre del 2025 si è concluso con un quadro dei mercati finanziari misto, fortemente influenzato da fattori macroeconomici globali, tra cui l’evoluzione delle politiche monetarie, le tensioni geopolitiche e i riflessi delle nuove barriere commerciali tra Stati Uniti, Cina ed Europa.
In questo contesto, l'oro si è affermato come il miglior asset per rendimento da inizio anno, con una performance del +23,9%, beneficiando del rinnovato interesse degli investitori verso beni rifugio in un periodo segnato da instabilità e aspettative di tassi in discesa nella seconda metà dell’anno. Ma vediamo le performance di tutti i principali asset e traiamo le conclusioni per questi primi sei mesi del 2025.
Mercati finanziari: le performance del 1° semestre 2025
Asset |
Performance YTD (%) |
Max Drawdown (%) |
Oro |
23,90 |
-6,74 |
DAX |
19,40 |
-16,01 |
FTSE Mib |
15,76 |
-17,58 |
Bitcoin |
13,47 |
-28,14 |
EUR/USD |
13,29 |
-3,62 |
Euro Stoxx 50 |
8,86 |
-16,58 |
Nasdaq 100 |
8,12 |
-22,93 |
S&P 500 |
5,73 |
-18,90 |
Nikkei 225 |
3,00 |
-22,32 |
Petrolio WTI |
-3,70 |
-20,83 |
Come accennato precedentemente, il metallo giallo ha archiviato i primi sei mesi dell’anno al primo posto con una performance di quasi il 24% da inizio anno. Tra i principali indici azionari, il DAX ha registrato un ottimo +19,4%, sostenuto dalla resilienza dell’economia tedesca e da una stagione degli utili sorprendentemente positiva. Bene anche il FTSE Mib, che ha chiuso il semestre con un solido +15,76%, nonostante una volatilità marcata, come dimostra il suo drawdown massimo del -17,58%.
L’Euro Stoxx 50, pur rimanendo positivo con un +8,86%, ha riflesso un'Europa divisa tra segnali di ripresa e rallentamenti settoriali, soprattutto nel comparto industriale.
Sul fronte statunitense, l’indice Nasdaq 100 ha guadagnato un contenuto +8,12%, frenato da una rotazione settoriale che ha temporaneamente raffreddato l’entusiasmo per i titoli tech. L’S&P 500 ha segnato un più modesto +5,73%, con un’evidente difficoltà nel mantenere i massimi di inizio anno a fronte di dati macro contrastanti e revisioni al ribasso delle aspettative sugli utili.
Entrambi gli indici hanno sofferto drawdown significativi, rispettivamente del -22,93% e -18,9%. Deludente la performance del Nikkei 225, che ha guadagnato appena il +3%, penalizzato dall'andamento dello yen e da una crescita economica inferiore alle attese.
Peggio ancora è andato al petrolio (WTI), molto volatile e in calo di oltre il 3%, rispecchiando le preoccupazioni sulla domanda globale, le tensioni in Medio Oriente e l’effetto delle tensioni commerciali sulla crescita economica.
Nel mercato valutario, il cambio EUR/USD ha segnato una performance del +13,29%, favorita dalla percezione di una BCE meno restrittiva e da segnali di debolezza della valuta statunitense legati al dibattito sulla sostenibilità del debito americano. Infine, il Bitcoin ha chiuso il semestre con un +13,47%, mostrando una discreta resilienza ma anche un'elevata volatilità, come dimostrato da un drawdown massimo del -28,14%.
Le performance dei primi sei mesi parlano chiaro: la prima metà del 2025 ha evidenziato un ritorno dell’interesse per gli asset reali e difensivi, mentre le Borse hanno vissuto un semestre positivo ma nervoso, in attesa di segnali più chiari sul fronte dei tassi, della politica fiscale in USA e delle tensioni geopolitiche scaturite sia per i dazi di Trump sia per la recente guerra in Medio Oriente tra Israele e Iran.