Periodicamente gli uffici di statistica delle varie nazioni pubblicano l'Indice dei Prezzi al Consumo (IPC), molto seguito dagli analisti per osservare il percorso tenuto dai prezzi in un Paese e l'impatto che potrebbe avere sui comportamenti dei consumatori. In questo testo vedremo cos'è l'IPC, come viene misurato, quali sono le sue funzioni principali e qual è la sua importanza.
IPC: cos'è
L'IPC, abbreviativo di Indice dei Prezzi al Consumo, è un parametro che misura i cambiamenti nel tempo dei prezzi di beni e servizi. In sostanza, esprime quello che è l'andamento dell'inflazione in un Paese.
Un aumento della variazione media dei prezzi nell'arco di un periodo predeterminato significa che siamo di fronte ad un incremento dell'inflazione, ossia la crescita dei prezzi sale; se l'aumento della variazione media dei prezzi nello stesso intervallo di tempo è in riduzione si parla di disinflazione; qualora invece i prezzi scendono, siamo di fronte alla deflazione.
Un esempio chiarisce meglio il concetto. Se da dicembre 2023 a dicembre 2024 l'IPC passa dal 2% al 3%, è avvenuto un aumento dell'inflazione; se passa dal 3% al 2%, si parla di disinflazione; qualora invece passa dal 3% al -1%, si ha deflazione, cioè di inflazione negativa.
L'IPC è spesso chiamato anche indice del costo della vita, ma c'è una differenza dal punto di vista concettuale. Entrambi riflettono le variazioni dei prezzi di beni e servizi che vengono acquistati direttamente sul mercato; ma un indice completo del costo della vita va oltre e tiene conto anche dei cambiamenti di altri fattori governativi o ambientali che influenzano il benessere dei consumatori.
Quindi un indice del costo della vita misura i cambiamenti nel tempo dell'importo che i consumatori devono spendere per raggiungere un certo "livello di utilità" o "standard di vita". Tuttavia, è molto difficile determinare il corretto trattamento dei beni pubblici, come la sicurezza e l'istruzione, e altre questioni generali come la salute, la qualità dell'acqua e la criminalità, che comprenderebbero un quadro completo del costo della vita.
IPC: cosa comprende
L'IPC rappresenta tutti i beni e servizi acquistati per il consumo dalla popolazione di riferimento. Si possono individuare i seguenti gruppi di riferimento compresi nel paniere:
- cibo e bevande;
- abitazioni;
- abbigliamento;
- trasporti (veicoli nuovi, benzina, tariffe aeree, assicurazioni auto, ecc.);
- assistenza medica (farmaci da prescrizione e forniture mediche, servizi ospedalieri, servizi medici, ecc.);
- attività ricreative (televisione, animali domestici, attrezzature sportive, ecc.);
- istruzione e comunicazione (tasse universitarie, spese postali, servizi telefonici, software per PC, ecc.);
- altri beni e servizi (tabacco, servizi per la persona, spese funebri, parrucchiere, ecc.).
L'IPC contiene anche le varie tasse addebitate agli utenti, tipo quelle per l'acqua e le fognature, per l'immatricolazione delle auto, per i pedaggi, sul valore aggiunto, le accise e altri tributi. Vengono escluse invece le imposte sul reddito e sulla previdenza sociale. Sono altresì fuori dal calcolo le voci di investimento, come azioni, obbligazioni, immobili, valute e assicurazioni sulla vita.
IPC: il suo utilizzo
Ma quali sono gli usi che se ne fanno dell'indice dei prezzi al consumo? Ve ne sono tre in particolare.
Il primo è come indicatore economico. L'IPC è la misura più utilizzata per verificare l'inflazione di un Paese e per questo è preso come punto di riferimento per la politica economica del governo e la politica monetaria della Banca centrale. Un IPC elevato, ad esempio, costringe le autorità ad attuare politiche restrittive per riportare i prezzi a un livello più sano; al contrario, un IPC molto basso le spinge a politiche espansive per rilanciare la domanda e la crescita.
In secondo luogo serve come deflatore di altre serie economiche. Ad esempio i salari dei lavoratori e il PIL nazionali possono essere valutati considerando le correzioni dell'inflazione. O anche il potere d'acquisto della moneta prende a riferimento la variazione nel tempo dei prezzi al consumo. Se l'IPC aumenta, il potere d'acquisto diminuisce.
Il terzo uso dell'indice è quello di adeguamento di alcune grandezze economiche. I salari, le pensioni, i redditi di assistenza vengono spesso adeguati al costo della vita.
La migliore misura dell'inflazione?
L'IPC è la migliore misura dell'inflazione? Ci sono diversi aspetti del carovita che devono essere tenuti in considerazione ed è per questo che esistono svariate misure: l'indice dei prezzi alla produzione (IPP) determina l'inflazione nelle fasi iniziali del processo di produzione e commercializzazione; l'International Price Program del
Bureau of Labor Statistics cattura l'inflazione per le importazioni e le esportazioni; il deflatore del prodotto interno lordo combina l'esperienza con l'inflazione di governi, imprese e consumatori. A queste sono da aggiungere misure specializzate, tipo quelle dei tassi di interesse, delle aspettative di inflazione dei consumatori e dei dirigenti aziendali.
Quindi la migliore misura dell'inflazione dipende dall'uso che se ne vuole fare dei dati e dello scopo a cui è preposta. In genere, l'IPC è la formula più indicata quando si vuole determinare se i consumatori possono acquistare un paniere di beni e servizi in un determinato periodo allo stesso modo in cui facevano in un periodo precedente. Inoltre, è la migliore misura per determinare in termini reali il valore delle vendite al dettaglio e dei guadagni orari o settimanali dei lavoratori.