La crisi di Governo aperta poche settimane fa in Italia ha avuto l’esito sperato dai mercati: lo spettro delle elezioni è stato allontanato e il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha dato a Mario Draghi il mandato di costruire un nuovo esecutivo per far fronte alle numerose sfide che attendono il Paese, in primis lotta alla pandemia e gestione del denaro del Recovery Fund.
Dopo aver giurato con i Ministri al Quirinale, oggi e domani l’ex Presidente della BCE chiederà la fiducia alle Camere. Da inizio febbraio intanto sul mercato azionario e obbligazionario italiano si sta assistendo al cosiddetto “effetto Draghi”: il FTSE Mib è tornato a toccare la zona dei 23.500 punti prima di correggere leggermente, lo spread tra il rendimento del BTp e quello del Bund a 10 anni è arrivato a veleggiare intorno ai 90 punti base. Secondo gli analisti di Morgan Stanley nel 2021 si assisterà ad un ulteriore miglioramento della situazione dei mercati finanziari italiani.
Morgan Stanley: Italia, con Draghi al Governo sovraperformance azioni e discesa spread
Per gli esperti di Morgan Stanley, l’arrivo a Palazzo Chigi di Mario Draghi riuscirà a garantire un ampio miglioramento degli spread obbligazionari. Il differenziale tra BTp e Bund a 10 anni potrebbe scendere a 85 punti base entro giugno e, in uno scenario ottimistico, a 55 punti base entro la fine del 2021.
Ottimismo anche sul fronte dell’azionario. Secondo gli esperti infatti le quotate a Piazza Affari si trovano ad un minimo di valutazione da record contro quelle europee. La banca d’affari statunitense stima infatti che anche grazie agli istituti di credito l’indice MSCI italiano riuscirà a sovraperformare del 10-15% il listino MSCI EMU (European Economic and Monetary Union). Unicredit, Mediobanca, Enel, Stellantis e Prysmian sono i titoli con rating “overweight” di Morgan Stanley.