L'intelligenza artificiale rischia di portare gli USA all’insufficienza energetica entro il 2028. A dirlo è Schneider Electric. In un’analisi effettuata dal produttore di apparecchiature elettriche francese, si evince che la quantità di generazione di elettricità potrebbe non bastare a soddisfare la domanda nei momenti di punta mantenendo lo stesso margine di riserva (la quantità di energia accantonata da utilizzare in caso di necessità).
È un po' come i risparmi messi su un conto corrente bancario per far fronte alle spese di emergenza, sottolinea Jeannie Salo, Chief public policy officer di Schneider Electric per il Nord America.
Tra tre anni, gli Stati Uniti dovranno attingere regolarmente a quelle riserve, il che significa che un evento grave potrebbe mettere a rischio la stabilità della rete, aumentandone la vulnerabilità. La rete, quindi, dovrà adattare la produzione di energia in tempo reale per evitare guasti.
"Stiamo avendo un numero crescente di picchi energetici", ha detto Salo. Questi sbalzi significano che "entro il 2028 sfrutteremo quelle riserve, invece di tenerle per le emergenze, e ciò minaccia significativamente l'affidabilità del sistema, perché abbiamo un potenziale maggiore di gravità dovuto a carenze. Ed è proprio questo che dobbiamo anticipare in pochissimo tempo".
La situazione sarà ancora più grave nel 2033, secondo Schneider, quando si verificherà un deficit di capacità fino a 175 gigawatt, causando interruzioni e blackout.
Energia: tutta colpa dell’Intelligenza Artificiale?
Il sistema elettrico statunitense è fortemente sotto pressione da qualche anno, con il boom dell'intelligenza artificiale. I data center, che devono contenere una quantità enorme di dati generati dalla nuova tecnologia, sono estremamente energivori e quindi la domanda di elettricità ha raggiunto livelli estremamente elevati.
Secondo una stima di BloombergNEF, la richiesta energetica dei data center raddoppierà entro il 2035 e da sola rappresenterà quasi il 9% dell’intera domanda di elettricità negli Stati Uniti. Giocoforza, la rete sarà prossima al collasso.
Già ora l'impatto si fa sentire, ha dichiarato la North American Electric Reliability Corp., sottolineando come il consumo elettrico di punta di questo inverno aumenterà di circa 20 gigawatt rispetto all’inverno precedente, a fronte di forniture cresciute nello stesso periodo solo di 9,4 gigawatt.
Tutto ciò comunque ha aggravato ulteriormente una situazione in cui la rete era già sotto stress per via della crescita delle auto elettriche e delle condizioni meteorologiche estreme.
Quali effetti e come uscirne
Uno scenario così tetro non passerebbe inosservato, ovvero senza lasciare traccia sull’economia americana. Gli Stati Uniti sono in corsa per la supremazia nel settore dell’intelligenza artificiale, tallonati dalla Cina. Entrambi i Paesi stanno investendo fior di miliardi di dollari nelle infrastrutture e nei modelli avanzati, nella convinzione che la nuova tecnologia sarà al centro del progresso futuro.
Schneider Electric avverte che gli USA potrebbero rimanere indietro rispetto alla Cina a causa proprio della crisi energetica. "Stiamo segnalando al mondo che non siamo in grado di stare al passo con le esigenze energetiche dell’era moderna. Questo potrebbe significare meno investimenti negli Stati Uniti", si legge nel rapporto.
Come uscirne? Gli esperti suggeriscono tecnologie e strategie volte a ridurre la congestione della rete, come l’aumento della capacità delle batterie e le tecniche di potenziamento. Tale approccio sarebbe preferibile a quello che comporterebbe “una massiccia costruzione di nuova generazione e trasmissione di energia che non soddisferebbe la domanda a breve termine”, ha detto Salo.