Nessuno mai avrebbe potuto immaginare lo sconvolgimento economico e sociale che la pandemia da Coronavirus ha causato per un'intera generazione. Probabilmente lo tsunami che il virus si è trascinato dietro inciderà un segno profondo dentro ogni persona per gli anni a venire o magari per sempre. Tutta l'economia mondiale non sarà più la stessa, nei rapporti di forza, nelle abitudini, nei consumi.
Covid-19: i 10 principali cambiamenti per l'economia
A pochi giorni dal termine del 2020 e di tutto quello che questo ha significato per lo scorrere quotidiano delle nostre vite, con questo articolo abbiamo individuato 10 trasformazioni che si sono verificate con la presenza del virus. Vediamole e cerchiamo di capire come potranno impattare sul presente e il futuro dell'economia mondiale.
1) I Governi non badano a spese
Il debito pubblico non è più la priorità dei Governi. O meglio, in un'economia globale morente la politica fiscale trova più spazio nella spesa pubblica rispetto al passato, dove l'inflazione non rappresenta una minaccia. Quest'anno il deficit complessivo ammonta a 11 mila miliardi di dollari e ci sono tutte le condizioni perché la cifra aumenti in maniera considerevole nei prossimi anni.
2) La facilità di ottenere denaro
La pioggia monetaria delle Banche centrali è diventata ormai una moda. Tutte quante hanno intensificato il loro Quantitative Easing tenendo bassi i tassi d'interesse, sia per non aggravare gli oneri sul debito pubblico, sia per rilanciare l'economia. Fin quando non ci sarà una ripresa sostenuta dell'occupazione è molto difficile che la politica monetaria espansiva subisca un'inversione di tendenza ed è storicamente provato che le pandemie si portano dietro tassi bassi per tanti anni.
3) Lo sviluppo di imprese zombi
Gli aiuti monetari da parte dei Governi alle imprese, che sono state massacrate da chiusure e limitazioni, hanno creato una mole di debito societario che nella prima metà del 2020 ha raggiunto la cifra di 3.360 miliardi di dollari. Questo pone un serio problema di solvibilità aziendale, soprattutto in un contesto in cui i ricavi sono drammaticamente precipitati in alcuni settori. L'effetto quindi è quello di aver creato delle imprese zombi, ossia che rimangono in vita fino a quando ricevono l'ossigeno del soccorso statale.
4) La crisi dei Paesi emergenti
I Paesi più poveri si trovano a vivere condizioni di emergenza per via della crescita esponenziale del debito, della nuova massa di povertà e della crisi valutaria che genera a sua volta la fuga di capitali. Banca Mondiale ed FMI hanno azionato l'allarme, mentre gli Stati creditori più ricchi hanno preso alcuni provvedimenti per alleviare le condizioni debitorie. Ovviamente non è abbastanza, senza il coinvolgimento anche degli investitori privati.
5) Lavoratori di serie A e di serie B
Il Covid-19 ha generato discriminazioni a livello lavorativo. Le classi più povere maggiormente impiegate nell'economia reale hanno pagato il salasso della crisi economica soprattutto in alcuni campi. Altri settori come i mercati finanziari, appannaggio delle classi più agiate, sono tornati in auge. Le donne sono state particolarmente colpite in quanto, oltre a lavorare soprattutto in comparti in difficoltà, hanno dovuto districarsi con l'assistenza ai bambini per effetto della chiusura delle scuole.
6) L'automazione genererà disoccupazione
La costrizione a rimanere a casa ha comportato lo sviluppo del lavoro su macchine come ad esempio la capacità di controllare gli ospiti negli alberghi, riscuotere le tasse ai caselli autostradali e tagliare le insalate nei ristoranti. Per non parlare ovviamente dello shopping online che è letteralmente esploso durante il periodo pandemico. Tutto ciò ha fatto di necessità virtù, ma il problema è che quando si può tornare in sicurezza a lavorare, la presenza umana non è più richiesta.
7) Lo smartworking un rischio per gli immobili
Il lavoro da casa sarà presente per tutto il 2021 e in molti casi anche in maniera permanente. La pandemia ha impresso quindi un segno irreversibile nella riorganizzazione aziendale del lavoro. Le aziende si sono adeguate dal punto di vista tecnologico e hanno ridotto la struttura per supportare il personale. Questo comporta che gli immobili commerciali potrebbero subire un violento contraccolpo nei prossimi anni, a beneficio magari di quelli residenziali.
8) Il settore dei viaggi in stato di shock
I viaggi diminuiranno in maniera irreversibile? Che il turismo globale sia decresciuto del 72% quest'anno è un dato che preoccupa, ma fa pensare che non appena si può viaggiare in sicurezza le vacanze riprenderanno e la situazione tornerà alla normalità. Cosa molto diversa per quanto riguarda i viaggi di lavoro. Molte aziende si sono organizzate per le riunioni online e questa potrebbe essere una trovata senza via di ritorno, con la conseguenza che il settore viaggi ne sarebbe chiaramente danneggiato.
9) I traslochi produttivi inaugurano una nuova globalizzazione
Molte aziende hanno dovuto spostare la produzione quest'anno in base all'andamento territoriale dei contagi. Tutto ciò ha creato una sorta di nuova globalizzazione temprata sulla necessità. La riorganizzazione potrebbe avere anche caratteri di permanenza in base al nuovo assetto dell'attività produttiva. Inoltre la produzione industriale ha avuto una trasformazione a causa della pandemia. Società come FCA si sono reinventate producendo mascherine per colmare il vuoto lasciato dal crollo del mercato delle auto.
10) La svolta verde
Forse questo è lo stravolgimento più importante. Quando quest'anno la domanda di carburante è crollata, gli aerei sono rimasti a terra e le auto e i camion fermi, si è percepito che l'era del petrolio sta giungendo al termine. Così i Governi di tutto il Mondo hanno realizzato che è arrivato il momento di dare una sterzata decisiva verso un'economia verde che dominerà lo scenario mondiale nel prossimo futuro.