- Gli Stati Uniti creano a sorpresa 4,8 milioni di posti di lavoro e le Borse si accendono;
- La riapertura delle attività e le politiche della FED e del Governo tra le cause di questo exploit di nuovi occupati;
- Gli analisti vedono il dollaro indebolirsi nel medio-lungo periodo soprattutto rispetto all'Euro.
I dati sull'occupazione americana sorprendono ancora. Dopo i 2,699 milioni di posti di lavoro creati il mese scorso, il Bureau of Labor Statistics annuncia che gli USA hanno prodotto altri 4,8 milioni di nuovi occupati nel mese di giugno, ben superiore ai 3 milioni stimati dal consensus. Si tratta del più importante aumento dal 1939, ovvero da quando esistono i Registri governativi..
Il tasso di disoccupazione è sceso dal 13,3% all'11,1%, battendo anche qui le stime degli analisti che lo davano al 12,3%. A livello di gruppi, la disoccupazione giovanile è diminuita notevolmente dal 29,9% al 23,2%. Quella delle donne è pari all’11,2%, dei bianchi al 10,1%, degli afroamericani al 15,4%, degli asiatici al 13,8% e degli ispanici al 14,5%.
Peggiora invece la retribuzione media del mese di giugno, calata dell'1,2%. A maggio era scesa dell'1%. Inoltre le richieste dei sussidi di disoccupazione sono aumentate di 1,43 milioni di unità contro gli 1,35 milioni attesi. I dati sul mercato del lavoro statunitense sono stati pubblicati in via eccezionale oggi perché domani, primo venerdì del mese ,Wall Street sarà chiusa per le festività del 4 luglio.
Nel complesso i risultati sono eccellenti, come dimostra la reazione molto positiva dei mercati azionari. Infatti tutte le Borse internazionali hanno fatto segnare rialzi sostenuti alla pubblicazione dei dati e ora viaggiano in media con il segno verde di oltre due punti percentuali.
Non Farm Payroll USA: il commento degli analisti
Tutto questo sicuramente rappresenta una ventata di ottimismo in un contesto pandemico che desta molta preoccupazione. Attualmente infatti sono stati superati nel mondo i 10 milioni di contagi da Coronavirus e negli Stati Uniti l'epidemia non ha ancora allentato la presa.
Evidentemente la fine del lockdown e le misure prese dalla FED e dal Governo a stelle e strisce hanno ridato spolvero a un'economia claudicante. Di conseguenza anche a un mercato del lavoro che, nei primi mesi di chiusura, aveva lasciato a casa 40 milioni di americani.
Secondo Filippo Diodovich, senior strategist di IG Italia, in questi dati sorpendenti ci stanno tre aspetti molto positivi da rilevare e due negativi. Riguardo i primi vi è, oltre l'aumento delle buste paga e il calo del tasso di disoccupazione, la crescita del tasso di partecipazione alla forza lavoro. Quest'ultimo è passato dal 60,8% al 61,5%, sebbene ancora lontano dai livelli di febbraio quando si attestata al 63,4%.
I fattori negativi concernono i quasi 3 milioni di americani che hanno completamente perso il lavoro e la riduzione degli stipendi dovuta probabilmente a un contenimento dei costi aziendali nella riassunzione.
Forex: cosa significano questi dati per Euro-Dollaro e quali previsioni degli analisti
Nel mercato valutario il Dollaro americano inizialmente ha perso quota, probabilmente perché i dati positivi tendono ad allontanare gli investitori da quelli che potrebbero essere considerati beni rifugio. Poi ha cominciato a invertire e ha guadagnato terreno nei confronti delle principiali valute.
Tuttavia il biglietto verde è visto in fase calante, come spiegano gli analisti di Lombard Odier, gruppo bancario svizzero indipendente. Secondo gli esperti un ruolo di primo piano nel mercato del Forex nei prossi mesi sarà occupato dall'Euro. Per questo il Fiber entro la fine del 2020 arriverà a 1,17.
La ragione del possibile rally dell'Eur.Usd sta nel fatto che la FED continuerà decisa nella sua politica monetaria largamente accomodante, con tassi vicini allo zero anche nel 2022. Il che significherebbe un progressivo svuotamento della moneta USA dopo anni in cui è stata l'assoluta protagonista nel mercato valutario.
Per converso l'Euro potrà attirare l'interesse degli investitori grazie agli sviluppi del Recovery Fund in Europa, che darà un segnale di forza all'Unione notevole per potere affrontare l'emergenza. A questo si aggiungerebbe il supporto sempre costante della BCE che ha già ampliato i programmi di stimolo all'economia.
L'analisi è condivisa da Amundi. Per la società di asset management il fondo Next Generation UE proposto dalla Commissione europea ridurrà il rischio di coda di un dissolvimento della zona Euro.