Il Giappone si prepara a una rivoluzione nel settore bancario. La Financial Services Agency (FSA), l’autorità di vigilanza giapponese sui mercati finanziari, ha avviato una riforma che potrebbe consentire alle banche nazionali di acquistare e detenere criptovalute non garantite, come Bitcoin, all’interno dei propri portafogli d’investimento.
Parallelamente, i tre principali gruppi bancari del Paese – MUFG, SMFG e Mizuho – stanno collaborando per emettere stablecoin ancorate allo yen, segnando un doppio passo decisivo verso la convergenza tra finanza tradizionale e digitale. Vediamo quello che c’è da sapere.
Giappone: FSA pronta a integrare Bitcoin nei bilanci bancari
Per anni Tokyo ha mantenuto una posizione prudente nei confronti delle criptovalute. Le linee guida del 2020 vietavano alle banche di detenere asset digitali non garantiti a causa dell’elevata volatilità. Tuttavia, l’espansione del mercato ha spinto il regolatore a riconsiderare la propria strategia. Secondo gli ultimi dati, gli account cripto attivi in Giappone hanno superato quota 12 milioni, un aumento di oltre 3,5 volte rispetto a 5 anni fa.
Questa evoluzione ha convinto la FSA a valutare il riconoscimento delle criptovalute come nuova classe d’investimento, consentendo alle banche di diversificare i portafogli e potenzialmente migliorare la redditività. L’apertura non sarà però incondizionata. Le discussioni in corso presso il Financial System Council puntano a definire requisiti patrimoniali chiari e limiti di esposizione, stabilendo quanta parte del capitale una banca potrà destinare alle criptovalute.
L’obiettivo è mantenere la stabilità del sistema finanziario, favorendo allo stesso tempo l’innovazione in un ambiente controllato e conforme agli standard globali.
Giappone: i colossi bancari accelerano sui pagamenti digitali
Mentre la FSA apre ai Bitcoin nei bilanci, i tre colossi bancari MUFG, SMFG e Mizuho stanno sviluppando un progetto congiunto per emettere stablecoin aziendali ancorate allo yen, basandosi sul quadro normativo aggiornato dal Payment Services Act 2023.
Le nuove stablecoin, pienamente conformi alle norme, potranno essere utilizzate per pagamenti aziendali e transazioni internazionali. L’infrastruttura tecnica sarà fornita da Progmat Inc., fintech partner di MUFG, che garantirà interoperabilità tra le reti bancarie e trasferimenti istantanei.
Il sistema verrà inizialmente adottato da Mitsubishi Corporation, con l’obiettivo di renderlo operativo entro l’anno fiscale in corso. In seguito, è prevista anche l’emissione di stablecoin ancorate al dollaro, ampliando l’offerta per le imprese giapponesi.
TradFi e criptovalute verso la convergenza
La FSA sta inoltre valutando di consentire ai gruppi bancari di registrarsi come cripto Asset Exchange Service Providers, aprendo la strada a un’integrazione ancora più profonda tra finanza tradizionale (TradFi) e criptoeconomia. Con una supervisione attenta e un’infrastruttura tecnologica avanzata, il Giappone si posiziona così tra i Paesi più avanti nel processo di adozione istituzionale delle criptovalute.