Dazi, debito e disordine: il nuovo fragile equilibrio dell’economia | Investire.biz

Dazi, debito e disordine: il nuovo fragile equilibrio dell’economia

30 mag 2025 - 12:45

Ascolta questo articolo ora...

Nel nuovo appuntamento con “Lupo’s Way” analizziamo gli ultimi sviluppi che hanno guidato i mercati e il quadro tecnico-grafico delle principali asset class

In questo nuovo appuntamento di “Lupo’s Way”, come di consueto analizzo il quadro macro e grafico dei principali mercati finanziari. In queste settimane si sta delineando un quadro macroeconomico e geopolitico estremamente complesso, in cui dinamiche apparentemente scollegate - come la riforma fiscale statunitense, la logistica portuale europea e il posizionamento degli hedge fund sui titoli tecnologici - convergono in un’unica grande narrazione: quella di un sistema globale che, tra mille contraddizioni, cerca di ridefinire i propri equilibri.

Grazie all’ausilio di fonti autorevoli come Bloomberg, e secondo l’analisi di grandi banche americane come JP Morgan e Morgan Stanley, emerge con chiarezza come questo equilibrio sia ancora molto precario: un equilibrio fatto di scelte tattiche, fragilità strutturali e reazioni di mercato che, sempre più spesso, finiscono per dettare le regole del gioco più dei governi stessi.

 

Rinvio dei dazi in Europa: strategia o semplice tattica?

Partiamo dal rinvio dei dazi in Europa. Strategia o semplice tatticismo? Bloomberg sottolinea come la decisione di Donald Trump di posticipare all’inizio di luglio l’introduzione delle tariffe del 50% sulle importazioni europee non debba essere letta come un segnale di distensione, bensì come parte della sua consueta strategia di pressione negoziale.

È un copione già visto: si minaccia, si prende tempo e poi si negozia all’ultimo minuto. Il risultato? Una costante incertezza per imprese, mercati e istituzioni europee. Nel frattempo, le catene logistiche globali stanno già risentendo degli effetti indiretti di queste scelte.

 

Le congestioni nei porti europei aumentano in modo significativo

Secondo l’ultimo report Drewry, le congestioni nei porti europei sono aumentate in modo significativo: si parla di un 77% di ritardi a Bremerhaven, 49% ad Amburgo e 37% ad Anversa. A tutto ciò si aggiungono la scarsità di manodopera e le difficoltà idrologiche del Reno, che rallentano ulteriormente i trasporti.

Navi in attesa si accumulano anche in grandi porti mondiali come quelli di Shenzhen, New York e Los Angeles. Il punto è che la stagione logistica estiva non è ancora iniziata, eppure l’impatto sistemico di un potenziale scontro commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea è già stato anticipato, artificialmente, spostando in avanti l’effetto sul trasporto merci globale.

 

Il “One Big Beautiful Bill” Act mostra crepe strutturali

Sul fronte fiscale, Trump ha lanciato il cosiddetto One Big Beautiful Bill Act, un pacchetto di misure che spazia dall’ampliamento delle deduzioni fiscali alle esenzioni su straordinari e mance, fino alla piena deducibilità degli investimenti industriali.

Un’iniziativa pensata per conquistare consensi bipartisan, ma che già mostra crepe strutturali. Secondo Moody’s, il deficit federale americano resterà sopra il 6% del PIL anche in scenari economici favorevoli. L’ultima emissione del Tesoro ha evidenziato un dato molto interessante: i rendimenti dei bond trentennali e ventennali hanno superato il 5%, il livello più alto degli ultimi dieci anni.

Moody’s ha dichiarato apertamente che il “privilegio del dollaro” – ossia l’idea che il debito americano sia un porto sicuro – non basta più.

 

Bond vigilantes, il ritorno

Siamo tornati all’era dei cosiddetti bond vigilantes, figure scomparse durante gli anni del quantitative easing, ma che oggi riemergono. In sostanza, gli investitori non comprano più il debito di un Paese se questo non dimostra di voler fare riforme fiscali e monetarie credibili.

E non riguarda solo gli Stati Uniti: anche il Giappone, storicamente associato a politiche ultra-espansive, ha visto i rendimenti dei suoi trentennali superare il 3% – un evento rarissimo, segnale che i capitali stanno tornando a investire internamente dopo anni di orientamento verso bond americani e azioni.

In questo scenario, l’intero sistema globale sta ricalibrando la percezione del rischio sovrano. La combinazione tra debito crescente, aumento delle imposte e fiducia instabile rappresenta una minaccia concreta per la stabilità finanziaria internazionale.

 

Dollaro USA in discesa nelle riserve valutarie globali

Interessante anche quanto emerge dai dati del Fondo Monetario Internazionale sul comportamento dei grandi detentori di riserve in dollari. La quota del dollaro nelle riserve valutarie globali è scesa sotto il 58%, rispetto al 71% registrato negli anni 2000.

E mentre il Tesoro americano si prepara a emettere oltre 9.000 miliardi di dollari di nuovo debito entro fine anno, attori chiave come Cina, Giappone, fondi sovrani arabi e grandi hedge fund globali stanno rivalutando la propria esposizione.

Secondo il Fondo Monetario Internazionale, il rischio è quello di una vendita coordinata di Treasury. La logica è chiara: se i rendimenti giapponesi al 3% offrono un’alternativa interessante e meno esposta al rischio di cambio o a quello fiscale, ha senso spostare capitali.

Le conseguenze potrebbero essere devastanti: vendite massicce di titoli americani, indebolimento del dollaro fino al 15% secondo alcune stime, nuova inflazione legata al disordine valutario e una potenziale spirale stagflazionistica difficile da contenere anche per la Fed. E naturalmente, anche il mercato azionario ne risentirebbe.

 

Trattative Stati Uniti-Cina, il punto della situazione

A questo si aggiungono le trattative in corso tra Stati Uniti e Cina sui dazi. Bloomberg evidenzia come Washington stia cercando di rilanciare la propria industria con politiche fiscali e barriere commerciali, mentre Pechino si trova a un bivio.

La leadership cinese punta a riequilibrare il modello economico verso i consumi interni, ma i dati del National Bureau of Statistics raccontano una realtà diversa. Gli investimenti in macchinari high-tech crescono a ritmi record, i profitti industriali sono in lieve aumento (+3% su base annua), ma ancora inferiori ai livelli pre-2021, mentre la deflazione interna continua a comprimere i margini.

La Cina non sta abbandonando l’industria, ma punta a perfezionarla: più semiconduttori, più rinnovabili, più intelligenza artificiale. È un aggiornamento del piano “Made in China 2025”. In questo contesto, i consumi diventano uno strumento di politica industriale. Secondo Bloomberg, acquistare auto elettriche, frigoriferi smart o pannelli solari non è solo una scelta individuale, ma un atto strategico. Un modello completamente diverso da quello occidentale, ma coerente con l’approccio cinese.

 

Apri un conto Trading con Eightcap da qui.

 

La panoramica sui principali mercati

Andiamo ora ad analizzare – come di consueto - la situazione tecnica e grafica dei principali mercati, partendo dallo S&P 500.

 

S&P 500

Sullo S&P 500 abbiamo assistito ad alcune piccole e veloci correzioni, ma le attuali condizioni di mercato mostrano solamente una leggera fase laterale, senza segnali chiari di inversione.

È evidente che, nelle prossime settimane, una serie di eventi importanti potrebbe influenzare l’andamento dell’indice: le scadenze tecniche trimestrali del 20 giugno e la riunione della Federal Reserve del 18 giugno, in particolare, potrebbero innescare una fase correttiva.

Per questa settimana, il mercato si concentrerà su dati macroeconomici rilevanti, tra cui i risultati il PCE core, ovvero l’indicatore utilizzato dalla Fed per valutare l’inflazione. Alle condizioni attuali, lo S&P 500 appare bloccato in un range.

Il gap del 12 maggio non è ancora stato chiuso e i prezzi continuano a testare la resistenza in area 5.990 punti. La rottura di questo livello potrebbe innescare un nuovo impulso rialzista, con obiettivi potenziali tra 6.100 e 6.200 punti.

Il supporto principale resta in area 5.706 punti. Un’eventuale chiusura del gap potrebbe aumentare la volatilità e aprire lo spazio a correzioni più marcate.

 

Nasdaq 100

Il Nasdaq 100 rimane, come già evidenziato in precedenza, un osservato speciale. I prezzi si trovano attualmente in prossimità dell’ultima resistenza chiave, ossia l’area di 21.425 punti, da cui prese avvio la fase ribassista di febbraio 2025.

In base alle attuali condizioni di mercato, un recupero su base settimanale potrebbe fornire slancio per ulteriori rialzi, con un possibile attacco alla soglia psicologica dei 22.000 punti, che segnerebbe nuovi massimi storici.

Sul fronte opposto, il supporto a 20.600 punti può essere considerato valido su scala settimanale, ma l’area davvero cruciale è quella dei 20.000 punti, dove si trova ancora il gap del 12 maggio, rimasto aperto. Solo una perdita di questo livello (20.000 punti) potrebbe dare avvio a una fase correttiva più strutturata, accompagnata da un aumento della volatilità.

 

Dow Jones

Il Dow Jones si conferma leggermente più arretrato rispetto al Nasdaq 100 e allo S&P 500, a causa della forte presenza di titoli industriali. Come evidenziato all'inizio dell’analisi, le pressioni sui margini aziendali e la riduzione dei consumi stanno penalizzando questo comparto, traducendosi in un rialzo molto più contenuto per l’indice.

Per la terza settimana consecutiva, la resistenza in area 42.368 punti continua a reggere, confermando la presenza di una barriera importante al proseguimento del movimento rialzista. Diversamente dagli altri indici, il gap del 12 maggio è già stato chiuso, e questo potrebbe aprire la strada a ulteriori ribassi, soprattutto in caso di discesa sotto il supporto posto in area 41.160 punti.

Il Dow rimane quindi bloccato in un range stretto, con una volatilità contenuta. Anche in questo caso, eventuali segnali di prosecuzione del rialzo dovranno essere confermati nei prossimi giorni.

 

DAX

Il DAX ha registrato nuovi massimi storici, confermando un trend chiaramente rialzista. La dinamica attuale è sostenuta da diversi fattori, tra cui la debolezza persistente del dollaro USA - potenzialmente forzata e continuativa - che secondo Bloomberg sta favorendo un afflusso di liquidità verso l’Europa, complice anche il piano fiscale tedesco e le politiche monetarie espansive della BCE.

Il superamento della soglia tecnica dei 24.000 punti ha aperto la strada a una possibile estensione del movimento rialzista verso l’area dei 25.000 punti nei prossimi giorni, sulla base della proiezione dell’ampiezza dell’ultimo movimento.

La struttura tecnica resta costruttiva, con una serie di minimi crescenti che confermano la forza del trend in atto. Solo una discesa sotto i precedenti livelli di supporto, in particolare sotto i 23.156 punti, potrebbe segnare l’inizio di una fase correttiva più significativa.

 

FTSE Mib

Anche l’Italia si dimostra solida sul fronte dei mercati azionari. Le quotazioni del FTSE Mib hanno reagito con notevole precisione nella zona di supporto compresa tra 38.832 e 39.442 punti, confermando che ogni fase di pullback viene prontamente riassorbita dal mercato.

Il gap del 12 maggio è stato chiuso, ma il successivo rimbalzo ha assunto le caratteristiche di un climax a “V”, suggerendo una forte pressione in acquisto e aprendo lo spazio per ulteriori rialzi. L’obiettivo rimane il recupero del massimo storico in area 43.000 punti.

In assenza di eventi esogeni destabilizzanti, l’indice mostra una struttura tecnica positiva, supportata anche da forti flussi in ingresso, in particolare sul settore bancario, dove - secondo Il Sole 24 Ore - il crescente interesse per operazioni di M&A sta attirando capitali significativi.

Se le condizioni attuali permarranno, non si rilevano al momento segnali che possano inficiare il proseguimento del trend rialzista.

 

Hang Seng

L’indice di Hong Kong si muove in una fase di lateralità, riflettendo l’incertezza che caratterizza in generale i mercati cinesi. Le autorità stanno cercando di rilanciare la fiducia attraverso stimoli monetari e fiscali, ma per il momento l'effetto sul mercato rimane limitato.

Dalla scorsa settimana, i prezzi continuano a oscillare all’interno di un range ben definito, senza riuscire a proseguire al rialzo verso i massimi di marzo. Questo suggerisce una mancanza di momentum nel breve termine. Rimane sotto osservazione il supporto tecnico in area 22.492 punti, la cui tenuta sarà fondamentale per evitare un deterioramento del quadro tecnico.

 

VIX

Il VIX prosegue il suo percorso ribassista, segnalando un mercato che, pur con qualche nervosismo latente, continua a mantenere un atteggiamento complessivamente fiducioso.

Dal punto di vista tecnico, una discesa sotto area 17 potrebbe rappresentare un segnale di ulteriore distensione e quindi favorire una fase rialzista continuativa sugli indici azionari. Attualmente, l’area dei 18 punti è stata quasi raggiunta e rimane un piccolo gap da chiudere.

Tuttavia, è importante monitorare eventuali sviluppi nelle prossime settimane: notizie negative o sorprese sul fronte macroeconomico o geopolitico potrebbero innescare un repentino aumento della volatilità. Un ritorno sopra area 21 rappresenterebbe un campanello d’allarme, poiché potrebbe anticipare correzioni rapide sui principali indici americani.

Per ora, però, le condizioni di mercato non evidenziano segnali evidenti di stress: il VIX resta su livelli contenuti, coerenti con un contesto di stabilità relativa.

 

Dollaro USA

Il dollaro USA continua a combattere sui suoi supporti chiave in area 97–98, dopo aver registrato un leggero pullback. Tuttavia, le attuali condizioni macroeconomiche – come discusso in precedenza – non supportano ancora una ripartenza decisa del biglietto verde, a meno di un recupero convincente dei massimi precedenti.

Dal punto di vista tecnico, potrebbe essere in formazione un pattern di inversione a "W", ma al momento manca la conferma di un segnale rialzista affidabile. Anzi, il rischio di una discesa verticale nelle prossime settimane rimane elevato, considerato che i prezzi stanno testando livelli che non si vedevano da dicembre 2021.

In caso di rottura ribassista, l’obiettivo tecnico naturale sarebbe rappresentato dall’area di accumulazione tra 93 e 96, che ha funzionato come supporto durante tutto il 2021.

 

EUR/USD

Passiamo ora al mercato Forex, focalizzandoci sul cambio EUR/USD, che continua a mantenersi sopra la soglia tecnica di 1,1300. Abbiamo assistito a diversi pullback, ma il contesto di debolezza del dollaro e l’attrattività degli asset europei – alimentata anche da flussi di investimento verso l’Europa – stanno contribuendo a mantenere una certa stabilità nel cambio.

Il supporto chiave in area 1,1150, che ha tenuto bene nelle ultime settimane, rappresenta al momento il livello da monitorare: una sua violazione potrebbe aprire la strada a ulteriori correzioni. Sul fronte opposto, i prezzi stanno testando la resistenza in area 1,1473. Una rottura confermata di tale livello potrebbe avviare un nuovo impulso rialzista, con target potenziale in area 1,19 nel medio termine, compatibilmente con l’evoluzione macroeconomica e monetaria.

 

GBP/USD

Anche la sterlina britannica prosegue il suo percorso rialzista in modo convincente. Ne abbiamo parlato più volte: la struttura tecnica ha evidenziato una fase di accumulazione costante, segnale di forza strutturale. Il supporto in area 1,3200 è stato rispettato con precisione, fungendo da base per il successivo breakout. Qualche giorno fa, infatti, la rottura della resistenza a 1,3424 ha aperto la strada a ulteriori rialzi.

Nelle prossime settimane, i prezzi potrebbero puntare alla zona di resistenza di lungo periodo in area 1,3694, massimi di gennaio 2022. Naturalmente, in ottica tecnica, l'ex resistenza appena superata (1,3424) diventa ora un nuovo supporto da monitorare in caso di eventuali pullback.

 

USD/JPY

Passando al cambio dollaro/yen, nel contesto macro attuale del Giappone potremmo assistere a un ulteriore rafforzamento della valuta nipponica. Un livello chiave da monitorare è il supporto intorno a 141,66: qualora venisse violato al ribasso, potrebbe aprire la strada a ulteriori discese fino ad area 138.

Potenziali fasi di distensione di medio periodo potrebbero verificarsi solo se i prezzi riuscissero a recuperare i massimi precedenti. In tal caso, sarebbe necessario un superamento netto dell’area 146-147. Le condizioni di mercato attuali indicano una possibile fase di distribuzione, che potrebbe sfociare in movimenti violenti e repentini.

 

Oro e argento

L’oro continua a confermarsi un safe asset in questo contesto di mercato. I prezzi mostrano una certa lateralità, senza segnali di cedimento significativo. Dopo qualche correzione, l’oro ha mantenuto salda l’area dei 3.100 dollari.

Successivamente si è assistito a un recupero fino a circa 3.247 dollari e attualmente i prezzi stanno lottando per superare una resistenza chiave intorno a 3.364 dollari. La rottura di questo livello potrebbe aprire la strada a un nuovo rialzo verso i massimi storici.

Secondo gli analisti di JP Morgan, una rottura di 3.500 dollari potrebbe spingere i prezzi dell’oro fino a circa 4.000 dollari. Anche l’argento mantiene una posizione solida, seppur con un movimento molto laterale.

Attualmente il silver sta cercando di superare l’area di resistenza intorno a 34 dollari. È molto probabile che un eventuale esplosione rialzista sull’oro possa trascinare anche l’argento verso nuovi rialzi, con un target potenziale attorno ai 40 dollari.

 

Petrolio

Passiamo al petrolio, che in questa fase di incertezza si mostra ancora estremamente debole. Ci aspettiamo qualche azione da parte dell'OPEC+, ma per il momento l’area intorno a 64 dollari rimane inviolata da oltre due mesi. I prezzi sembrano quindi essere in una fase di accumulazione, senza però mostrare reale forza. Il supporto intorno a 60 dollari tiene bene, mantenendo il mercato bloccato in un range piuttosto ristretto. Sarà importante osservare come si evolveranno le condizioni nelle prossime settimane.

 

Bitcoin ed Ethereum

Concludiamo come sempre con il mercato delle criptovalute. Il Bitcoin rimane tonico: come abbiamo già evidenziato, BlackRock e numerose altre grandi istituzioni hanno comprato con forza, e gli ETF hanno registrato, secondo i dati CME, flussi importanti di acquisti. Di conseguenza, Bitcoin ha raggiunto nuovi massimi storici.

Ora dobbiamo valutare se ci siano margini per ulteriori rialzi. La struttura tecnica rimane molto interessante: dopo un’accumulazione di circa due mesi, il pattern è simile a quanto visto in precedenza, con fasi di accelerazione alternate a momenti di accumulazione, che creano un movimento a “range”.

Bisogna prestare attenzione solo se i prezzi dovessero scendere sotto l’ultima zona di accumulazione, intorno a 102.000 dollari. Finché i prezzi rimangono sopra questo livello, le condizioni di mercato consentono la possibilità di ulteriori allunghi.

Guardando al passato, nell’ultimo grande rally tra novembre e gennaio, Bitcoin ha guadagnato circa il 65%. Partendo da qui, e avendo già percorso metà di questo cammino, una semplice estensione tecnica porta a ipotizzare un obiettivo in area 120.000-123.000 dollari prima di una possibile correzione o fase laterale. Ovviamente, si tratta di un’ipotesi di studio e non di una previsione certa.

Per quanto riguarda Ethereum, il quadro resta essenzialmente laterale intorno alla media a 200 periodi. Rimane aperta la possibilità di testare la candela di pressione del 3 febbraio, intorno a 2.900 dollari. Al momento non si vedono segnali di alta volatilità, quindi resteremo in attesa di sviluppi.

 

 

 

 

 

Disclaimer: I CFD sono strumenti complessi e comportano un alto rischio di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. Il 59.57% dei conti degli investitori al dettaglio perde denaro quando negozia CFD con questo fornitore. Dovresti valutare se comprendi come funzionano i CFD e se puoi permetterti di affrontare l'elevato rischio di perdere il tuo denaro.

 

 

0 - Commenti

I Nostri Partners



Malta

ELP Finance LTD

34, Wied Ghomor Street, St. Julians STJ 2043 – Malta

+356 20 341590

Switzerland

ELP SA

Corso San Gottardo 8A, 6830 Chiasso, Switzerland

+41 91 9228171

Investire.biz non offre servizi finanziari, regolamentati o di investimento. Le informazioni presenti sul sito non devono essere considerate consigli di investimento personalizzati e sono disseminate sul sito e accessibili al pubblico in generale. Tutti i link e i banner sui siti web della società puntano verso società finanziarie, fornitori di servizi di investimento o banche regolamentate in Europa. Si prega di leggere Dichiarazione di non responsabilità, Informativa sui rischi, Informativa sul trattamento dei dati personali e Termini e condizioni prima di utilizzare questo sito Web.

L’utilizzo del presente sito è soggetto al diritto svizzero, che ha giurisdizione esclusiva in relazione all’interpretazione, applicazione ed effetti delle condizioni d’uso. Il tribunale cantonale competente avrà giurisdizione esclusiva su tutti i reclami o le controversie derivanti da, in relazione a o in relazione al presente sito web ed al suo utilizzo.

Le informazioni presenti sul sito web non devono essere considerate consigli di investimento personalizzati e sono disseminate sul sito e accessibili al pubblico in generale. Tutti i link e i banner sui siti web di ELP SA o ELP Finance LTD (di seguito il “gruppo ELP” o “ELP”) indirizzano verso società finanziarie, fornitori di servizi di investimento o banche regolamentate in Europa. Gli strumenti finanziari menzionati nel presente sito web possono essere soggetti a restrizioni di vendita in alcune giurisdizioni.

Continuando ad accedere o utilizzare questo sito web o qualsiasi servizio su questo sito, dichiari di accettarne i termini e condizioni. Tutti gli investimenti finanziari comportano un certo livello di rischio. Il trading e la speculazione finanziaria comportano un alto livello di rischio e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. Prima di decidere di investire dovresti considerare attentamente i tuoi obiettivi di investimento, il livello della tua esperienza, la tua disponibilità ad assumersi dei rischi e consultare un consulente indipendente. C'è sempre la possibilità di perdere l'investimento, per intero o parte di esso. Quindi ti suggeriamo di investire denaro che puoi permetterti di perdere.

Dichiarazione di non responsabilità - Informativa sui rischi - MAR - Informativa sul trattamento dei dati personali - Termini e condizioni - Codice Etico - Cookie policy - Privacy Policy

© 2025 Investire.biz, all rights reserved.