In questo nuovo appuntamento di “Lupo’s Way” come di consueto analizzo il quadro macro e grafico dei principali mercati finanziari. Oggi iniziamo con un report molto interessante pubblicato qualche giorno fa da Goldman Sachs che parla di un mix esplosivo di forze tecniche, pressioni geopolitiche e comportamenti collettivi che rendono i mercati incredibilmente instabili.
Facciamo il punto sui mercati con un report di Goldman Sachs
La frase utilizzata è molto interessante, parla di una situazione un po' paradossale dove praticamente gli operatori professionali hanno assolutamente bisogno che il mercato scenda. In pratica, Goldman Sachs ci dice che i gestori professionali, quelli che normalmente dovrebbero desiderare un mercato in salita, sperano in un effetto esattamente opposto. E il paradosso viene spiegato in relazione al posizionamento degli operatori.
In questo caso, in particolare, vengono fatti riferimenti ai fondi long-only, agli hedge fund e ai fondi quantitativi che sono posizionati al rialzo. Hanno venduto ad aprile, presi dal panico per l'aumento dei dazi tra Stati Uniti e Cina, ma - dopo il rialzo iniziato subito dopo la settimana di Pasqua - non hanno ricomprato. In questo momento stiamo osservando un mercato che sembra voler risalire, secondo Goldman Sachs, e qui stanno iniziando seri problemi per questi gestori.
Nel dettaglio, il report ci dice che i fondi long hanno aumentato la loro liquidità in portafoglio, sono sottopesati e aspettano valutazioni migliori perché il sentiment rimane negativo. Gli hedge fund sono investiti ma con molta cautela, e la loro esposizione totale è molto ridotta rispetto ai mesi precedenti. Per quanto riguarda i fondi quantitativi, che utilizzano algoritmi e sistemi automatici, Goldman Sachs ci dice che sono short sul mercato americano, ma non hanno ricomprato né Giappone né Europa.
Secondo il report, il punto chiave è che se il mercato americano continua a salire, questi soggetti saranno costretti a rientrare, non per scelta, ma per obbligo tecnico. Quello che viene definito 'pain trade' rappresenta il rischio che il mercato salga e loro restino a guardare: se restano a guardare, perdono contro il benchmark di riferimento, quindi devono comprare, e più comprano, più il mercato sale. È un effetto valanga ben descritto nei loro report.
I protagonisti del rialzo: gli investitori retail
La cosa interessante è che i protagonisti di questo rialzo, in maniera sorprendente, sono stati gli investitori retail. Aprile 2025 è stato il mese con il maggior numero di acquisti da parte dei retail negli ultimi cinque anni.
Il report cita ETF, azioni e titoli a grande capitalizzazione che sono stati acquistati in massa, seguendo quella che ormai è diventata una regola d’oro dopo il Covid: il famoso 'buy the dip', un comportamento sempre premiato e che oggi ha conseguenze significative.
Goldman Sachs sottolinea che se i retail comprano e i listini salgono, i professionisti devono seguirli, rientrare e adeguarsi. Di conseguenza, più che mai, oggi il mercato non è guidato dall'economia ma dai flussi e dai posizionamenti degli operatori. In questa fase di risalita, sono proprio i retail a trainare il mercato al rialzo.
Il rischio di un mercato fragile
Ovviamente, c’è anche l'altra faccia della medaglia. Goldman Sachs avverte che, in un contesto così fragile, basta un evento esterno per rompere l'equilibrio. Attualmente ci sono diversi fattori critici sul tavolo.
Il primo catalyst sono i negoziati tra Stati Uniti e Cina. Dopo settimane di tensione, con dazi statunitensi al 145% e risposte cinesi fino al 125%, arriva una notizia dalla Casa Bianca: Stati Uniti e Cina riprenderanno i negoziati in Svizzera. L'annuncio, fatto da Scott Bessent, segretario del Tesoro, punta a un primo passo verso la de-escalation, parlando addirittura di un taglio del 50% dei dazi. Tuttavia, la mancanza di dettagli e il silenzio di Trump potrebbero causare alta volatilità e creare possibili trappole rialziste nei mercati.
Il secondo catalyst, secondo Bloomberg, riguarda la Cina che continua a stimolare l’economia. La Banca centrale cinese (PBOC) ha varato un nuovo pacchetto di stimoli, tra cui un taglio del reverse repo a 7 giorni all’1,4%, una riduzione del coefficiente di riserva per le banche e circa 139 miliardi di dollari di nuova liquidità destinati a settori chiave come tecnologia, consumi e agricoltura. Nonostante l’annuncio potente, il mercato cinese resta poco mosso, segno di una fiducia ancora molto debole.
Apri un conto Trading con Eightcap da qui.
La panoramica sui principali mercati
Andiamo ora ad analizzare – come di consueto - la situazione tecnica e grafica dei principali mercati, partendo dallo S&P 500.
S&P 500
Rispetto alla scorsa settimana, l'area di controllo tra 5.380 e 5.527 punti è stata ulteriormente consolidata. I prezzi si mantengono molto vicini alla media mobile a 200 giorni, segno di una certa stabilità. Attualmente, le condizioni di mercato suggeriscono un trend rialzista sostenuto, con i prezzi che continuano a rimanere sopra i livelli di supporto principali.
La chiusura settimanale sarà un elemento chiave per capire se il rialzo continuerà. Un livello interessante da monitorare è l'area di 5.706 punti. Se i prezzi raggiungono questa zona, potrebbero raccogliere ulteriore liquidità, e gli operatori professionali che sono rimasti fuori potrebbero decidere di entrare per non perdere l'opportunità.
Le attuali condizioni di mercato non mostrano segnali di un'inversione ribassista. Continueremo a monitorare la zona di resistenza precedente, che ora funge da supporto, prestando particolare attenzione all'ultimo livello di controllo in area 5.278 punti. La perdita di questo livello potrebbe innescare una nuova accelerazione al ribasso.
Nasdaq 100
Il Nasdaq ha vissuto una settimana da protagonista, spinto dalle ottime trimestrali delle principali aziende, come Meta, Microsoft e Alphabet. L'indice ha confermato una buona tenuta della precedente resistenza, ora supporto, in area 18.345–19.125 punti, rafforzando così la sua direzionalità rialzista.
Le attuali condizioni di mercato evidenziano la solidità dell'area dei 20.000 punti, che deve essere ulteriormente consolidata. Pertanto, è fondamentale monitorare con attenzione il mantenimento della zona a 19.946 punti.
Dow Jones
Passiamo ora al Dow Jones, rappresentante della "Old Economy", che si muove con una certa lentezza. La maggior parte dei titoli del Dow sta affrontando sfide importanti, come i bassi consumi e l'aumento dei dazi. Di conseguenza, graficamente il Dow Jones appare leggermente più debole in termini di rialzo rispetto al Nasdaq e allo S&P 500.
L'area dei 41.160 punti rappresenta una zona in cui possiamo osservare le attuali condizioni di mercato, caratterizzate da una forte lateralità. Tuttavia, questo consolidamento potrebbe trasformarsi in un'opportunità per nuovi rialzi, con un target possibile in area 42.000–42.368 punti, dove transita anche la media mobile a 200 giorni.
Il supporto si trova in area 40.000–40.234 punti. Questa zona deve essere monitorata attentamente, poiché una sua perdita potrebbe portare a forti ribassi.
DAX
Passiamo ora al DAX. L'Europa sta vivendo mesi di forti rialzi, con le attuali condizioni di mercato che mostrano una straordinaria capacità di recupero sin dall'inizio dell'anno. Il ribasso di aprile è stato completamente recuperato e il DAX è praticamente di nuovo vicino ai suoi massimi storici, mostrando un'alta probabilità di continuare il rialzo.
L'area dei 23.962 punti rappresenta una zona chiave per l'estensione del movimento rialzista, che potrebbe continuare nei prossimi giorni. Tuttavia, è importante monitorare attentamente le evoluzioni del mercato e eventuali notizie negative provenienti dagli Stati Uniti, che potrebbero influenzare i movimenti.
FTSE Mib
La stessa situazione si può osservare nel mercato italiano. C'è un notevole giro di flussi sul mercato europeo in questo momento, grazie alle politiche fiscali e ai tagli dei tassi da parte della BCE, che stanno attraendo molti investitori, anche grazie ai multipli molto più interessanti e più bassi rispetto a quelli americani.
Le attuali condizioni di mercato ci mostrano prezzi molto vicini ai massimi annuali, con i massimi storici del FTSE Mib situati sopra i 40.000 punti. In questo contesto, l'area dei 38.832 punti rappresenta l'ultima resistenza per i movimenti in corso.
Un'inversione che definiamo "selling climax" potrebbe portare ulteriori rialzi e un attacco all'area dei 39.000 punti nei prossimi giorni. Da monitorare anche il supporto in area 38.000 punti, mentre eventuali rotture di questo range potrebbero aprire a nuovi forti trend rialzisti.
Hang Seng
Passiamo all'indice di Hong Kong. In Cina la situazione rimane piuttosto stabile. Come abbiamo già accennato nei precedenti appuntamenti, i nuovi stimoli economici cinesi hanno contribuito a mantenere i prezzi stabili, ma manca ancora una maggiore forza rispetto al movimento rialzista di febbraio.
L'area dei 21.083 punti rimane un supporto chiave da monitorare. Di recente è stato chiuso il gap formatosi all'inizio del mese di aprile. Ora sarà importante osservare se la linea dei minimi crescenti potrà continuare a sostenere il movimento positivo.
VIX
Andiamo ad analizzare il VIX. Negli ultimi giorni il VIX continua a scendere, indicando un atteggiamento degli operatori generalmente più incline all'acquisto di asset più rischiosi e volatili, come gli indici azionari. Questo comportamento riflette una maggiore propensione al rischio e, di conseguenza, una forza rialzista per l'S&P 500.
Tuttavia, è fondamentale monitorare l'area dei 27,44 punti, dove i valori si stanno stabilizzando da circa una settimana. Eventuali esplosioni al rialzo o al ribasso da questa zona potrebbero generare nuove pressioni sull'S&P 500 e, di conseguenza, su tutti gli indici USA.
Dollaro USA
Passiamo ora all'analisi del dollaro USA. Il Dollar Index ha mostrato una leggera fase di accumulazione intorno all'area dei 99 negli ultimi giorni. Tuttavia, la pressione ribassista rimane molto forte, a causa delle incertezze legate al mercato americano. Di conseguenza, la tendenza rimane decisamente ribassista.
Al momento, è fondamentale monitorare con attenzione l'area dei 99, poiché rappresenta un livello che non si vedeva dal dicembre 2021. Se la volatilità o la negatività nei confronti degli Stati Uniti dovessero aumentare, le attuali condizioni di mercato indicano una probabilità elevata di ulteriori ribassi, con target compresi tra 95 e 94. Solo un recupero dell'area dei 100 potrebbe tecnicamente favorire un parziale sollievo sui mercati.
EUR/USD
L'Euro-Dollaro continua a mostrare un'impostazione estremamente rialzista. Osservando il grafico weekly, notiamo un primo tentativo di sfondamento dell'area 1,15. Il leggero pullback registrato negli ultimi giorni, dovuto a un temporaneo recupero del Dollar Index, ha portato a un lieve ribasso, ma i prezzi riescono comunque a mantenersi stabili sopra l'area chiave a 1,13.
Solo una discesa al di sotto di questo livello potrebbe portare a ribassi più significativi. Tuttavia, l'attuale movimento rialzista è confermato dalla precedente zona di distribuzione compresa tra 1,1015 e 1,1300. Finché questa area rimane inviolata, la tendenza rialzista resta strutturata e, a meno di cambiamenti geopolitici ed economici rilevanti, è improbabile che l'Euro-Dollaro possa scendere in modo significativo.
Un eventuale recupero dell'area a 1,1473 potrebbe aprire la strada a nuovi rialzi significativi, con la possibilità di un'estensione del trend verso l'area a 1,19-1,20, che rappresenta la zona di distribuzione del 2021.
GBP/USD
La sterlina sta mostrando un'importante fase di rialzo. Graficamente, il recupero della valuta britannica appare significativamente più forte rispetto all'Euro-Dollaro. Attualmente, i prezzi sono tornati in area 1,3424, con un obiettivo che rimane la zona di distribuzione del 2021, situata intorno a 1,3694.
Le condizioni di mercato attuali indicano una fase accumulativa, con particolare rilevanza per l'area compresa tra 1,3148 e 1,3440. Finché questi livelli verranno mantenuti, non si intravedono segnali ribassisti. Questa zona si è dimostrata particolarmente solida, poiché durante l'ultimo ribasso è stata recuperata rapidamente con un'inversione a "V", sottolineando la sua importanza come supporto chiave.
USD/JPY
Il Dollaro/Yen ha registrato alcune fasi di recupero nelle ultime settimane, grazie al pullback del dollaro. L'area 141,63 continua a mostrare la sua forza: questa zona, già ad agosto 2024, è stata un punto di interesse, caratterizzata da un triplo minimo che ha portato a un poderoso pullback.
Tuttavia, la situazione grafica evidenzia ancora una certa debolezza del Dollaro/Yen, con uno yen che continua ad apprezzarsi contro il dollaro. A meno di cambiamenti significativi da parte della Banca centrale giapponese in termini di politica monetaria, il trend ribassista sembra destinato a proseguire.
Si continuerà a monitorare l'area 141,63 come supporto chiave. Un'eventuale rottura di questo livello potrebbe innescare nuovi profondi ribassi, con un primo target intorno ai minimi di giugno 2023, situati in area 138. L'attuale contesto evidenzia un trend ribassista molto forte, solo un recupero dei massimi precedenti potrebbe favorire una maggiore distensione al rialzo.
Oro e argento
Passiamo alle materie prime, cominciando con l'oro. Questo metallo prezioso ha dimostrato una nuova forza rialzista nell'area di supporto 3.190-3.247, zona in cui, ad aprile 2025, si era verificata l'ultima fase di accumulazione rialzista che aveva portato a un poderoso rialzo poco prima delle decisioni della Fed.
Nonostante i prezzi elevati, l'oro continua a essere oggetto di acquisto e, negli ultimi giorni, ha tentato un recupero dell'area 3.400-3.420, stazionando attualmente intorno a 3.364. Il trend resta fortemente rialzista e sarà interessante osservare se, nei prossimi giorni, i prezzi riusciranno a stabilizzarsi in questo range, rompere i massimi storici e proseguire verso l'alto, oppure tornare nella zona precedente per una nuova fase di accumulazione.
Passando all'argento, notiamo un andamento in range. I prezzi continuano a muoversi tra 30 e 33 dollari, mostrando una solidità che suggerisce la possibilità di una nuova fase accumulativa. Un'eventuale rottura dei massimi potrebbe innescare un nuovo rialzo consistente, con un target intorno ai massimi del 2010, in area 40 dollari. Al contrario, solo una perdita significativa e prolungata dell'area 29 dollari potrebbe portare a nuovi ribassi.
Petrolio
Passiamo al petrolio, che ha registrato ulteriori ribassi a causa dell'aumento della produzione e dei dubbi sul futuro dell'economia legati ai dazi americani. I prezzi hanno continuato a scendere, come possiamo osservare sul grafico weekly, raggiungendo un'area storica risalente a febbraio 2021, molto vicina ai 55-52 dollari.
Su questa zona si è verificato un significativo rimbalzo, ben visibile sul grafico daily, dove si è formato un gap ribassista immediatamente chiuso, suggerendo, alle attuali condizioni di mercato, una possibile continuazione rialzista caratterizzata da un doppio minimo rilevante.
È importante notare, però, che l'OPEC ha dichiarato l'intenzione di aumentare l'offerta di petrolio, quindi i prezzi potrebbero tornare a scendere a breve. Nel breve termine, sarà fondamentale monitorare la resistenza in area 63 dollari, che rappresenta una precedente zona di distribuzione.
Un'altra area di interesse per questa settimana è quella intorno a 61 dollari: se i prezzi dovessero recuperare con forza questo livello, potremmo assistere a ulteriori movimenti rialzisti. D'altro canto, è importante prestare attenzione all'area dei 58 dollari, poiché una rottura violenta al ribasso potrebbe riportare i prezzi verso i 55 dollari.
Bitcoin ed Ethereum
Il Bitcoin ha registrato un poderoso rimbalzo grazie ad alcune dichiarazioni di grandi investitori, come BlackRock, che hanno effettuato acquisti corposi per oltre un miliardo di dollari. Inoltre, le attuali condizioni di mercato, caratterizzate da grande incertezza, stanno spingendo gli investitori a cercare asset considerati sicuri. Dopo l'oro fisico, anche il Bitcoin ha avviato un recupero significativo, portandosi molto vicino ai suoi massimi storici.
In particolare, la rottura dell’area 86.000 e il recupero di 93.607 potrebbero aprire a una nuova fase accumulativa, con target la resistenza annuale in area 102.000 dollari. Un’eventuale rottura di questa zona potrebbe generare entusiasmo sui mercati, attirando ulteriori flussi di liquidità. È importante sottolineare, però, che questa zona, dove i prezzi hanno oscillato per alcuni mesi, rappresenta un supporto chiave che non deve essere infranto per evitare nuovi ribassi.
La liquidità sembra poter lentamente riversarsi anche su Ethereum, che sta mostrando una possibile inversione a “V”. Tuttavia, i movimenti rimangono molto limitati. L'obiettivo in area 2.207 dollari rappresenta un ex supporto rilevante.
Ethereum continua a soffrire di una carenza di liquidità, spiegando così la differenza nei movimenti rispetto al Bitcoin. Tuttavia, se non ci saranno forti scossoni di volatilità nel mercato delle criptovalute, il rialzo in corso potrebbe proseguire.
Disclaimer: I CFD sono strumenti complessi e comportano un alto rischio di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. Il 59.57% dei conti degli investitori al dettaglio perde denaro quando negozia CFD con questo fornitore. Dovresti valutare se comprendi come funzionano i CFD e se puoi permetterti di affrontare l'elevato rischio di perdere il tuo denaro.