Big Tech: una stagione cruciale per la traiettoria dei mercati | Investire.biz

Big Tech: una stagione cruciale per la traiettoria dei mercati

02 mag 2025 - 12:45

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Nel nuovo appuntamento con “Lupo’s Way” ci concentriamo sulle ultime news che hanno guidato i mercati e su come affrontare questo periodo

In questo nuovo appuntamento di “Lupo’s Way” come di consueto analizzo il quadro macro e grafico dei principali mercati finanziari. All’inizio della settimana, l’amministrazione Trump ha annunciato un importante aggiornamento delle politiche tariffarie nel settore automobilistico.

 

Quali sono stati gli sviluppi della guerra commerciale?

È stata infatti introdotta una serie di misure volte ad attenuare l’impatto delle tariffe precedentemente imposte sui componenti e sui veicoli assemblati all’estero. Questa è una notizia interessante, perché la nuova strategia della Casa Bianca mira a incentivare la produzione domestica, premiando le aziende che scelgono di fabbricare automobili negli Stati Uniti e incoraggiando al tempo stesso gli investimenti diretti da parte dei produttori stranieri.

Il segretario al Commercio USA ha descritto la misura come una grande vittoria per la politica commerciale americana. In pratica, queste disposizioni prevedono un rimborso parziale del 25% sulle tariffe pagate per i componenti importati, proporzionato alla quota di produzione realizzata all’interno dei confini statunitensi.

Va precisato che questo rimborso non è permanente: sarà ridotto progressivamente, con l’obiettivo di incentivare un trasferimento stabile della filiera produttiva negli USA. Un altro intervento significativo riguarda l’eliminazione della doppia imposizione: le auto importate non saranno più soggette contemporaneamente alle tariffe sui veicoli e a quelle separate su acciaio e alluminio. L’obiettivo è quello di tutelare la complessa interdipendenza della filiera nordamericana.

 

Le case automobilistiche tirano un sospiro di sollievo

Le principali case automobilistiche americane – tra cui Ford e General Motors – hanno accolto con favore l’iniziativa, riconoscendone i benefici immediati per produttori, fornitori e consumatori. Jim Farley (Ford) e Mary Barra (General Motors) hanno sottolineato l’importanza della misura per rafforzare gli investimenti industriali sul territorio.

Tuttavia, è bene chiarire che quanto stabilito dalla Casa Bianca non rappresenta un allentamento della politica protezionistica di Trump, ma piuttosto un ammorbidimento tecnico. In altre parole, l’impatto tariffario viene reso più sostenibile senza abbandonare l’obiettivo strategico della relocalizzazione produttiva.

Il mercato ha reagito positivamente: abbiamo osservato movimenti favorevoli nei titoli di Tesla, Stellantis, Ford, e General Motors. Tuttavia, gli analisti ritengono che il rally in corso rifletta un sentimento di sollievo momentaneo, e che lo scenario di lungo termine rimanga improntato a un approccio protezionistico.

 

Cosa ne pensano le banche d’affari?

Su questo tema, è interessante citare un’analisi di JP Morgan sul mercato azionario statunitense, che parla di una fase tatticamente rialzista.

Secondo la banca, questo movimento non nasce da un miglioramento dei fondamentali economici, ma da una combinazione di fattori tecnici: attese positive sugli utili delle big tech, un posizionamento degli investitori ancora leggero, bassa liquidità di mercato, assenza di notizie negative immediate (come nuove tariffe o rialzi improvvisi dei tassi).

Andrew Tyler, responsabile della divisione Global Head, Market Intelligence di JP Morgan, sottolinea che questa fase potrebbe proseguire per qualche settimana, ma è destinata a esaurirsi con l’effetto reale delle nuove tariffe sull’economia.

Alla luce di queste dinamiche, Tyler invita a cogliere le opportunità contingenti, gestendo con prudenza le posizioni, e mantenendo piena consapevolezza della vulnerabilità del contesto macroeconomico globale.

 

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La panoramica sui principali mercati

Andiamo ora ad analizzare – come di consueto - la situazione tecnica e grafica dei principali mercati, partendo dallo S&P 500.

 

S&P 500

L’indice S&P 500 è riuscito a superare una zona di resistenza che avevamo già individuato come “chiave” per una possibile prosecuzione del trend rialzista. L’area compresa tra 5.380 e 5.527 punti è stata superata con decisione. La prossima area di resistenza è posta tra 5.671 e 5.706 punti.

In quella fascia, l’indice si confronterà con la media mobile a 200 periodi, un indicatore molto seguito dagli operatori di mercato. Questa media fornisce un’indicazione importante, ma va sempre interpretata tenendo conto dell’elevata volatilità e dell’incertezza legata a possibili cambiamenti di strategia da parte di Trump.

 

Nasdaq 100

Situazione analoga anche per il Nasdaq 100, con l’area dei 18.345 punti che rappresenta un livello tecnico rilevante. Si tratta infatti della zona di rottura di un gap, e costituisce il supporto principale da monitorare su base settimanale. Il recente rialzo ha aperto le porte per un arrivo alla zona di resistenza a 19.900-20.600 punti.

 

Dow Jones

Situazione simile per il Dow Jones, che è tornato leggermente all’interno della zona intorno ai 40.234 punti. Come evidenziato già la scorsa settimana, l’area dei 41.160 rappresenta una zona di resistenza chiave.

In base alle attuali condizioni di mercato, il focus degli investitori resta concentrato sui titoli tecnologici, con una fuoriuscita di liquidità dalla “Old Economy”. Le aziende tradizionali, infatti, stanno affrontando difficoltà dovute alla bassa spesa dei consumatori e a margini di profitto ridotti.

Il Dow si mostra quindi leggermente meno reattivo rispetto allo S&P 500 e al Nasdaq, pur mantenendo una discreta pressione rialzista. Un recupero stabile di area 41.160 punti potrebbe aprire la strada a un rialzo più duraturo.

 

DAX

Il DAX sta mostrando i “muscoli” nelle attuali condizioni di mercato. Il recupero è stato molto netto: l'inversione a "V" ha generato un forte uptrend, che potrebbe, tecnicamente, portare i prezzi a testare i massimi storici e, potenzialmente, superarli.

La chiave di questa dinamica è stata la rottura della resistenza in area 21.474 punti, accompagnata da un “breakaway gap”, ovvero un gap di continuazione rialzista. Le attuali condizioni di mercato non mostrano segnali ribassisti.

Inoltre, secondo Bloomberg, dallo scorso gennaio si sta osservando uno spostamento di liquidità verso l’Europa, che sta sostenendo in modo significativo la continuazione rialzista dell’indice tedesco. Il livello di 21.474 rimane un supporto cruciale da monitorare in caso di ritorno dei prezzi in quest’area.

 

FTSE Mib

L’Italia, con il FTSE MIB, ha registrato un grande recupero, portando i prezzi molto vicini ai massimi dell’anno. L’area 37.906 punti è stata praticamente quasi abbattuta secondo quanto osservato recentemente.

I prezzi hanno recuperato completamente la discesa registrata a inizio aprile. Le attuali condizioni di mercato evidenziano anche in questo caso un “selling climax” particolarmente violento, che potrebbe aprire la strada a rialzi ben più consistenti.

La resistenza in questa zona resta un livello chiave: un'eventuale rottura dei prezzi attuali potrebbe infatti favorire una prosecuzione del movimento rialzista, con un potenziale target collocato intorno ai massimi storici in area 40.000 punti. Il supporto da monitorare, invece, è situato nella zona di rottura a 36.148 punti.

 

Hang Seng

Anche in Asia la situazione si presenta piuttosto tonica. L’indice di Hong Kong, l’Hang Seng, sta mostrando una continuazione rialzista, anche se il movimento non è ancora particolarmente pronunciato. Secondo Bloomberg, eventuali nuovi stimoli da parte della Cina potrebbero favorire un recupero più deciso delle quotazioni.

L’obiettivo, per ora, è capire se le attuali condizioni di mercato possano portare alla chiusura del gap down formatosi a inizio aprile, preparando così le basi per una nuova fase di accumulazione e successiva ripartenza rialzista.

 

VIX

Il VIX ha mostrato un notevole ammorbidimento, il che ha favorito il rialzo degli indici americani. Questo è dovuto alla riduzione della volatilità e dell'esposizione alle coperture. Attualmente, l'indice sta tornando in area 27. Un posizionamento al di sotto di questo livello potrebbe portare a una fase di maggiore stabilità per gli indici americani, favorendo una continuazione del rialzo.

Tuttavia, è importante tenere in considerazione che, se i valori dovessero risalire sopra area 31, la volatilità potrebbe tornare a livelli elevati, mettendo gli indici sotto pressione e potenzialmente avviando una nuova fase ribassista.

 

Dollaro USA

Il dollaro sta cercando di trovare una fase di stabilizzazione, come evidenziato dalle attuali condizioni di mercato su un grafico settimanale. Il supporto in area 99 rappresenta una zona di interesse dove le quotazioni stanno cercando di trovare un equilibrio.

Secondo gli ultimi movimenti, i prezzi, anche dal punto di vista volumetrico, sembrano orientarsi verso una stabilizzazione, supportata anche dalla distensione politica portata da Trump. Le attuali condizioni di mercato potrebbero favorire un intenso pullback. Se non ci saranno ulteriori notizie negative, il percorso rialzista in corso dell'Euro/Dollaro potrebbe riprendere molto presto.

 

EUR/USD

L'Euro/Dollaro sta mostrando la forza della resistenza in area 1,1473. Al momento, stiamo assistendo a una fase di consolidamento. Le attuali condizioni di mercato, però, ci consigliano prudenza, poiché eventuali spike ribassisti del dollaro potrebbero riportare i prezzi al rialzo, con possibile target in area 1,1150.

È importante monitorare attentamente il livello 1,1131-1,1133, poiché in questo momento i prezzi sembrano stabilizzarsi in questa zona. Una eventuale perdita di questo supporto potrebbe portare a un aumento della volatilità e a rapidi movimenti di discesa.

Tuttavia, un recupero dell'area 1,1132 potrebbe favorire una prosecuzione rialzista, con la possibilità di vedere un ritorno dei prezzi nei massimi del 2020 e 2021 in area 1,1190-1,1210 nelle prossime settimane.

 

GBP/USD

La Sterlina continua a mantenere una fase tonica. Le attuali condizioni di mercato evidenziano come i prezzi stiano lottando in area 1,3424. L'obiettivo rimane un ritorno dei prezzi nella zona di distribuzione in area 1,3690, con una probabilità relativamente alta che questa possibilità si realizzi.

In questo momento, notiamo un po' di iperestensione dei prezzi, il che potrebbe portare a qualche rapido pullback. La volatilità, ovviamente, rimane alta, quindi è fondamentale muoversi con molta prudenza. Se i prezzi dovessero riuscire a rimanere sopra 1,3424, le probabilità di un ulteriore uptrend rimangono piuttosto elevate.

 

USD/JPY

Passiamo ora al dollaro/yen che, come abbiamo visto la scorsa settimana, ha subito una violenta caduta, creando un potenziale doppio minimo su un livello storico, 141,63. Questo livello di liquidità è stato testato più volte dal 2023, senza essere mai realmente abbattuto.

In questa fase, la prudenza deve essere massima, poiché i prezzi stanno cercando di creare una fase accumulativa, ma il rialzo è molto contenuto. In tal caso, eventuali rialzi del dollaro potrebbero favorire un ritorno dell'USD/JPY in area 144-145.

Per ora, 141,63 rimane un supporto molto importante. Nel caso in cui dovessero emergere nuove incertezze e sell-off, il rally del dollaro-yen, iniziato a febbraio, potrebbe continuare. Continuiamo quindi a monitorare la situazione e vedremo se dalla prossima settimana le condizioni di mercato ci daranno nuovi segnali.

 

Oro e Argento

Passiamo all'oro. Le materie prime preziose hanno mostrato un rally straordinario nelle ultime tre settimane, grazie alla continua ricerca di asset difensivi da parte degli operatori. Le attuali condizioni di mercato ci mostrano una fase “flat”, in cui i prezzi non riescono né a salire né a scendere.

In questo momento, l'oro mostra segnali di potenziale distribuzione. Le condizioni di mercato ci obbligano a essere molto prudenti. Tuttavia, è bene ricordare che la zona tra 3.247 e 3.364 dollari sta mostrando un temporaneo blocco dei prezzi che potrebbe rappresentare una continuazione del trend in corso o un'inversione.

Anche l'argento continua a mostrare una fase laterale. Gli ultimi movimenti dei prezzi, secondo le attuali condizioni di mercato, evidenziano la solidità del supporto in 29,13 e 30,80 dollari. Finché questi supporti non verranno abbattuti, potremo continuare a seguire una fase accumulativa.

 

Petrolio

Passiamo al petrolio, che in questo contesto continua a mostrare segnali di debolezza. Nelle scorse settimane, abbiamo visto un importante pullback, ma secondo le attuali condizioni di mercato, la pressione ribassista continua a essere forte e non ci sono segnali di inversione strutturale.

I prezzi hanno mostrato un pullback ribassista. Tuttavia, come possiamo vedere, i prezzi non sono riusciti a rompere l'area dei 64 dollari e stanno tornando con una certa violenza sul supporto a 58,82 dollari al barile.

Dalle attuali condizioni di mercato, è bene fare molta attenzione, poiché potremmo testare la zona di accumulazione del 2021 in area 51,83 dollari. Una ripresa più solida al momento si avrebbe solo con un superamento dei 64 dollari.

 

Bitcoin ed Ethereum

Protagonista della settimana rimane Bitcoin. Il rialzo è stato molto solido, sostenuto da uno switch di liquidità dall'oro al Bitcoin da parte di molti investitori, in aggiunta a un annuncio di BlackRock che ha acquistato più di 1 miliardo di dollari in Bitcoin.

Il recupero che mostra Bitcoin suggerisce una potenziale fase di nuova accumulazione. La resistenza rimane in area 102.000 dollari, livello da cui potrebbero crearsi le condizioni per nuovi e solidi rialzi. Il supporto rimane in area 86.185 dollari, da dove i prezzi, come abbiamo visto, hanno effettuato una risalita verticale. Passiamo ora a Ethereum, dove stiamo osservando una situazione interessante.

L'area dei 1.397 dollari si è dimostrata come un solido supporto. Tuttavia, il recupero della criptovaluta rimane piuttosto debole. Le attuali condizioni di mercato non mostrano ancora la creazione di una solida fase rialzista.

 

 

 

 

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