Finanza comportamentale: ecco 7 grandi errori degli investitori | Investire.biz

Finanza comportamentale: ecco 7 grandi errori degli investitori

27 nov 2024 - 17:00

27 nov 2024 - 18:01

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La finanza comportamentale riveste un ruolo cruciale negli investimenti delle persone. Queste però commettono 7 errori gravi nelle loro scelte, vediamo quali sono

La stragrande maggioranza dei trader perde denaro nei mercati finanziari e una buona componente dei motivi per cui ciò accade è da attribuirsi alla finanza comportamentale. Quest'ultima può essere definita come una serie di atteggiamenti, rientranti nella sfera psicologica di un investitore, che vengono messi in atto nelle dinamiche di investimento. Gli esperti insistono molto sull'aspetto della finanza comportamentale, considerata decisiva soprattutto nei momenti estremi dei mercati, ossia dettati dall'euforia o dalla paura.
 
La storia è piena zeppa di eventi che hanno determinato disastri proprio per effetto dei comportamenti sbagliati degli individui: dalla Grande Depressione del '29 all'ultimo cigno nero causato dalla pandemia del 2020. "Siate avidi quando tutti hanno paura e abbiate paura quando tutti sono avidi". Questa frase del leggendario investitore Warren Buffett riecheggia ancora nei corridoi di Wall Street.
 
 

Finanza comportamentale: dove sbagliano gli investitori

Sono molti gli errori che fanno gli investitori nella loro gestione del capitale. Prendendo spunto dalle considerazioni dei più grandi esperti di finanza comportamentale del mondo, ecco 7 atteggiamenti sbagliati che si rivelano essere dannosi. 
 
 
Seguire il gregge
 
Fare quello che fanno tutti gli altri è uno dei bias comportamentali più forti degli investitori. Charlie Munger, il compianto socio in affari di Buffett, chiamava le persone che si lasciano trascinare dalla massa con il termine "lemming". I lemming sono piccoli roditori della Tundra scandinava che hanno una bassa mortalità e quindi proliferano.
 
Durante i loro spostamenti in massa alla ricerca di cibo, nel momento in cui affrontano un ostacolo, i lemming aumentano al punto da scatenare una reazione simile al panico. Ciò li porta a sfidare animali che normalmente eviterebbero. Alcuni vengono divorati, altri muoiono di fame, altri ancora raggiungono il mare e si tuffano per poi cedere con l'esaurimento delle forze. La metafora serve per far capire come il comportamento degli investitori nel mercato non sia così dissimile di fronte a situazioni di panico.
 
Gli esperti nella psicologia della finanza spiegano questo fenomeno come la tendenza degli esseri umani a piegarsi alla dinamica di gruppo, per non apparire sprovveduti o fare la figura degli stupidi. Il classico esempio è quello delle dot-com a inizio millennio. Tutti allora acquistavano i titoli Internet, nonostante le società che vi stavano dietro fossero per lo più aziende in perdita. L'entusiasmo generale ha portato a mettere da parte la ragione, con la conseguenza che alla fine i conti di trading sono stati travolti da un'ondata di perdite. Qui vale più che in ogni altra circostanza il mantra di Buffett di acquistare quando gli altri sono timorosi e di vendere quando gli altri sono avidi.
 
 
L'influenza dell'esperto
 
Molti trader vengono letteralmente schiacciati dalle informazioni e dai consigli dei guru della finanza. In un modo e nell'altro finiscono per farsi influenzare perché inconsciamente credono che certi personaggi, grazie alla loro expertise, siano davvero in grado di prevedere il futuro. Le opinioni di Warren Buffett, George Soros, Carl Icahn, Stanley Druckenmiller, Ray Dalio, Bill Miller, Seth Klarman, Howard Marks, Paul Tudor Jones e molti altri sono spesso miele per gli investitori. Un miele però che non sempre porta a fare la cosa giusta.
 
La verità è che nessuno può prevedere il mercato, per quanto sia profonda la sua conoscenza. Qualcuno avrebbe mai potuto immaginare l'arrivo del Covid-19? O lo scoppio della guerra Russia-Ucraina? Sono solo alcuni dei moltissimi esempi che si ripetono ciclicamente e di fronte ai quali ci si trova impreparati.
 
Le opinioni degli esperti in sostanza hanno un loro valore ma confinato in uno spazio. Come affermava Munger, meglio non fare i lemming e pensare con la propria testa. In particolare, bisogna ragionare e porsi alcune domande, tipo chi sono le persone che rilasciano certe previsioni, per chi lavorano, quali sono i loro precedenti, la loro reputazione e la loro indipendenza, e quindi quanto di ciò che sostengono sia affidabile.
 
 
L'avversione alla perdita
 
Gli psicologi affermano che il dolore di una perdita ha una potenza molto superiore al piacere di un guadagno. Questo influisce drammaticamente sul modus operandi di un investitore, che a volte per paura di subire perdite rinuncia a potenziali importanti profitti. Storicamente investire nelle azioni rende di più che farlo in obbligazioni. Tuttavia, le prime sono più volatili e questo mette in ansia gli investitori, i quali in molti casi mettono in soffitta le opportunità nel lungo termine pur di non correre il rischio di vedere il proprio conto in rosso.
 
Ci sono alcune soluzioni per contenere l'avversione alla perdita, come ad esempio l'utilizzo di stop loss, di strategie di hedging (ad esempio acquistare obbligazioni in contrapposizione alle azioni, visto che i due asset tendono ad andare in direzioni opposte), delle opzioni che permettono di limitare la perdita a una sorta di premio assicurativo, di analisi approfondite per scegliere solo aziende in ottima salute economica e finanziaria.
 
 
La tendenza a guardare i risultati del passato
 
Uno degli errori più comuni dei trader è quello di basare il proprio investimento sull'andamento di un asset nel passato. Il fatto che un'azione ad esempio abbia ottenuto rendimenti eccellenti negli ultimi 10 anni, non significa che farà altrettanto per i successivi dieci.
 
Buffett insegna che occorre osservare l'evoluzione del business della società, se sono subentrati concorrenti insidiosi, se la domanda è ancora elevata, se il settore è stato colpito da qualche normativa vincolante, ecc. Senza poi contare avvenimenti ineluttabili che possono travolgere una società o un intero settore.
 
Lo stesso Buffett aveva investito in quattro compagnie aeree tra il 2016 e il 2020, ovvero American Airlines, United Continental, Delta Airlines e Southwest Airlines. Poi è arrivata la pandemia che ha messo a terra i voli e distrutto i bilanci delle aziende. L'oracolo di Omaha a quel punto ha liquidato tutta la posizione azionaria in essere, ammettendo in seguito di aver fatto un errore a puntare su quel settore basandosi su quanto accaduto nel passato.
 
 
Cercare la conferma
 
La tendenza delle persone è di cercare conferme a sostegno delle proprie idee, piuttosto che elementi che possano confutarle. Questo però negli investimenti rischia di rivelarsi deleterio, perché non si vuole vedere una realtà diversa. Se ad esempio si acquista il titolo Nvidia nel mezzo di un'euforia generale, si andranno a cercare tutte le notizie che danno maggiore consistenza all'acquisto, tipo la leadership della società nei chip legati al boom dell'intelligenza artificiale o la crescita dei ricavi e degli utili dell'azienda.
 
Allo stesso modo si tenderà a ignorare aspetti negativi che possano innescare le vendite delle azioni, come ad esempio le strette normative del governo USA sull'esportazione di semiconduttori di fascia alta alla Cina. Per questo occorre mettere insieme tutti gli elementi favorevoli e contrari per valutare l'investimento con lucidità, senza farsi troppo catturare da tutto ciò che fa più comodo ascoltare.
 
 
L'eccesso di fiducia
 
Ci sono dei casi in cui si pensa di fare un investimento sulla base di analisi più o meno corrette, però per qualche ragione si decide di non operare. In seguito si scopre che se invece si fosse dato seguito alle intenzioni, si sarebbe realizzato un guadagno importante. A quel punto si acquisisce un eccesso di fiducia nelle proprie capacità predittive e di conseguenza si opera in maniera diversa nell'occasione successiva. Questo non sempre è un buon modo di ragionare. Ogni caso va valutato in maniera separata dall'altro, sia perché è diversa la situazione sia perché è diversa la tempistica.
 
 
La contabilità mentale
 
A volte gli investitori hanno un modo sbagliato di assegnare valore al denaro. Se ad esempio si ha bisogno di liquidità e si possiedono due azioni, una in profitto e una in perdita, la tendenza è quella di liquidare l'azione in profitto. Il motivo? Come abbiamo visto, le persone non sopportano le perdite.
 
Questa però è una scelta che può rivelarsi sbagliata, perché se un titolo sta guadagnando è perché magari è in rally ed è spinto da tutta una serie di venti favorevoli che potrebbero migliorarne la performance in futuro, mentre se sta perdendo è perché ad esempio un'azienda è in cattive acque e le prospettive future potrebbero essere anche peggiori.
 
 
 
 

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