La batosta dei dazi renderà più difficile il lavoro delle Banche centrali. I mercati al momento vedono altre riduzioni dei tassi di interesse in un contesto in cui gli operatori sono preoccupati che le tariffe portino l’economia globale in recessione. Intanto, le Borse hanno reagito con il peggior crollo dalla pandemia di Covid-19. Cosa aspettarsi dunque dalla Fed e BCE in vista delle prossime riunioni di politica monetaria? Vediamolo.
Federal Reserve: gli operatori stimano 5 tagli quest’anno
La recente escalation delle tensioni commerciali ha avuto un impatto significativo sulle prospettive economiche statunitensi. In risposta a queste dinamiche, gli investitori ora prevedono che la Federal Reserve possa attuare fino a cinque tagli dei tassi d'interesse entro la fine dell'anno, con una probabilità superiore al 50% che il primo taglio avvenga già nella riunione di maggio (qui il calendario dei meeting della Fed nel 2025).
Queste aspettative riflettono le crescenti preoccupazioni per una possibile recessione negli Stati Uniti, alimentata dalle politiche tariffarie del presidente Donald Trump. Tuttavia, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha di recente dichiarato che non vi è urgenza di abbassare il costo del denaro, sottolineando che i rischi inflazionistici derivanti dall’ondata di tariffe potrebbero rendere la Banca centrale cauta nell'allentare la politica monetaria.
Questo indica una possibile divergenza tra le aspettative del mercato e l'orientamento attuale dell’istituto guidato dal presidente Jerome Powell. Inoltre, la Fed ha ridotto le previsioni di crescita degli Stati Uniti al 1,7% per il 2025 e ha aumentato la proiezione dell'inflazione al 2,7%, citando l'impatto dei dazi sull'economia.
BCE e guerra dazi: cosa aspettarsi ora?
Anche la BCE si trova ad affrontare le conseguenze delle recenti tensioni commerciali. Nomura prevede che i dazi imposti dagli USA rallenteranno la crescita economica globale e aumenteranno l'inflazione, portando l’istituto di Francoforte ad anticipare i tagli del costo del denaro per sostenere l'economia.
In particolare, si prevede che la BCE effettui tagli dei tassi di 25 punti base sia questo mese che a giugno (qui il calendario dei meeting della BCE nel 2025), che porterebbero il tasso di riferimento al 2% entro la fine del secondo trimestre, con la possibilità di un terzo taglio nel corso dell’anno.
Queste aspettative sono rafforzate dalle preoccupazioni relative all'impatto dei dazi statunitensi sulle esportazioni europee, che potrebbero indebolire ulteriormente un'economia già fragile. La presidente Lagarde, ha indicato che la BCE continuerà a monitorare attentamente la situazione economica e ad adottare le misure necessarie per sostenere la crescita nella zona euro.