La storia dei mercati finanziari è stata a volte funestata dal sopraggiungere di alcuni eventi drammatici che hanno preso il nome di
cigni neri. Si tratta di eventi imprevisti, avvenuti soprattutto nei momenti di grande euforia e in cui nulla faceva presagire il loro arrivo. Quando si sono manifestati i cigni neri, le quotazioni in Borsa hanno subito grandi scossoni, spesso accompagnati da una crisi economica. La
grande depressione del '29 e la crisi finanziaria del 2008 sono stati due degli esempi più significativi. Ma oltre ai cigni neri, il mondo della finanza ha vissuto anche altre situazioni particolari, conosciute come
cigni grigi. Di seguito vediamo in cosa consistono, se è possibile prevederli e alcuni casi che li hanno raffigurati.
Cigni grigi: ecco cosa sono
I cigni grigi sono eventi negativi che si manifestano a livello economico e finanziario, facendo danni che possono essere altrettanto violenti rispetto a quelli causati dai cigni neri. La differenza è che mentre questi ultimi li si vede solo quando si manifestano, ovvero nel momento in cui portano distruzione sui mercati e l'economia, i cigni grigi lasciano tracce prima del loro arrivo. In altri termini, i cigni neri sono per lo più invisibili mentre quelli grigi possono essere previsti.
Ne consegue che i primi è quasi impossibile prevederli (ad esempio non sarebbe stato possibile prevedere l'arrivo del Covid-19), i secondi possono essere identificati per tempo se si presta attenzione ad alcuni indizi importanti. Quindi, i più accorti possono adottare alcune misure per difendersi con un certo anticipo.
Alcuni esempi
Attualmente ci sono alcuni segnali che potrebbero delineare un cigno grigio per l'economia globale e quindi per i mercati finanziari. Segnali che in realtà non sono visti solo da chi non vuole vederli. L'arrivo di una recessione negli Stati Uniti potrebbe avere effetti devastanti, ma ciò non dovrebbe cogliere alla sprovvista gli investitori.
Alcuni dati macroeconomici stanno fornendo indizi al riguardo e la guerra commerciale innescata dai dazi del presidente USA Donald Trump potrebbe accelerare la regressione dell'economia a stelle e strisce. Quindi, una volta verificatosi l'evento, si può dire che non poteva essere previsto? Chiaramente no, nonostante ogni cosa che interessi la materia economica e finanziaria sia sempre contrassegnata da una certa dose di incertezza.
La pandemia è stata evidentemente un cigno nero, ma il riacutizzarsi con successive ondate può essere considerato un cigno grigio perché i dati sul numero delle infezioni rendevano chiaro che il virus non era sparito.
Anche il galoppo dell'inflazione nel 2022 è stato un cigno grigio. Se era difficile prevedere che la guerra in Ucraina e il post-pandemia avrebbero innescato un deficit dell'offerta, specialmente delle materie prime, si poteva fare qualcosa per impedire dai primi segnali che il carovita si allargasse. In termini pratici, le Banche centrali hanno sottovalutato il fenomeno, parlando di inflazione transitoria. Avrebbero potuto intervenire più tempestivamente iniziando prima ad alzare i tassi di interesse per limitare i danni, come in seguito ha ammesso anche il governatore della Federal Reserve, Jerome Powell.
Il rallentamento dell'economia cinese è un cigno nero se lo si valuta sotto l'aspetto della difficoltà a riprendersi dal trauma del Covid-19. Tuttavia, se si prende a riferimento la politica repressiva messa in atto dalle autorità di Pechino sulle aziende tecnologiche e immobiliari, la debolezza nella crescita può essere vista come una logica conseguenza non del tutto imprevedibile e quindi raffigurabile come un cigno grigio.
E la guerra Russia-Ucraina? Lì era difficile immaginare obiettivamente che il presidente russo Vladimir Putin avrebbe invaso il territorio ucraino. In realtà, osservando le tensioni in corso da tempo in quell'area dell'Europa e che il capo del Cremlino aveva già dato dimostrazioni di aggressività in precedenza con la Crimea, forse quanto accaduto non è stato completamente fuori da ogni previsione.