Il contratto ventennale firmato da
Meta Plaforms con il produttore di energia nucleare
Constellation Energy questa settimana ha segnato un altro passo importante verso l'approvvigionamento di forme energetiche più pulite per far fronte all'enorme fabbisogno dei data center (
Meta Platforms punta sul nucleare, firmato contratto ventennale).
Il boom dell'intelligenza artificiale e la quantità gigantesca di dati sprigionati fanno sì che i data center necessitino di energia continua per funzionare. Energia che le fonti tradizionali fanno fatica a coprire. Per questo, dopo che per anni l'atomica è stata accantonata a causa del disastro di Fukushima del 2011, si è fatto un passo indietro rispolverando una forma di energia che dopotutto non emette CO2 e sembra sicura sul fronte delle radiazioni. Tra l'altro, rispetto alle energie alternative rappresentate dall'eolico e dal solare, il nucleare funziona tutto il giorno e non solo quando c'è il vento o il sole.
Così, giganti tecnologici come Amazon e Alphabet si sono attivati negli ultimi tempi siglando partnership importanti con i produttori di energia nucleare in modo da garantire il funzionamento dei loro data center senza interruzioni. Tutti questi accordi sul nucleare coltivano la speranza che si possa arrivare a un equilibrio di sistema. In tale ottica, si parla di riavviare i reattori chiusi e di aggiornare gli impianti in funzione, scavalcando tutte le resistenze circa la sicurezza che nell'ultimo decennio sono state puntualmente erette.
Intelligenza artificiale e nucleare
La grande domanda di fondo però è: sarà sufficiente il nucleare a colmare la crescente domanda di energia che lo sviluppo accelerato dell'intelligenza artificiale richiede? In altri termini, la nuova generazione di energia nucleare entrerà in funzione in tempi abbastanza rapidi? Secondo gli esperti, il problema è molto più complicato di quanto sembri.
La flotta di reattori nucleari attuale non sarà in grado di soddisfare il fabbisogno considerato il ritmo del progresso dell'intelligenza artificiale. "In effetti, non è chiaro se una fonte di energia sarà adeguata", ha affermato Adam Stein, direttore del programma di innovazione per l'energia nucleare del Breakthrough Institute. "Non ci sarà abbastanza elettricità, in generale, per accontentare l'industria tecnologica nei prossimi anni. La costruzione di un nuovo nucleare è possibile con una sufficiente pianificazione preliminare e una catena di approvvigionamento in atto. Purtroppo, in questo momento, queste condizioni non sussistono".
Un problema rilevante è rappresentato dal fatto che il numero dei reattori è relativamente basso e la costruzione di nuovi si è spesso scontrata con ritardi nei progetti e il superamento dei budget. Negli Stati Uniti, ad esempio, sono presenti 94 centrali atomiche e al momento non ne sono previste di nuove. Per l'esattezza, ci sono parecchie aziende che stanno sviluppando nuovi progetti, con una velocità di realizzazione anche sostenuta.
Il problema sta nella disponibilità commerciale. I reattori nucleari sono molto costosi da costruire e anche quelli più economici di nuova generazione difficilmente possono essere implementati senza il sostegno del governo. L'amministrazione Trump a maggio ha autorizzato l'accelerazione della costruzione di centrali nucleari mettendo a disposizione prestiti di 400 miliardi di dollari per progetti che includono i reattori.
Il punto è che l'intelligenza artificiale corre troppo velocemente. "L'accelerazione dell'intelligenza artificiale sta spingendo la nostra infrastruttura energetica al limite", ha affermato Syed Bahauddin Alam, assistente professore di ingegneria nucleare, del plasma e radiologica presso l'Università dell'Illinois Urbana-Champaign.
Quello che sta accadendo ora è la prima ondata di intelligenza artificiale. Gli algoritmi sviluppati all'inizio degli anni venti sono adesso in fase di implementazione, con l'obiettivo di testare e perfezionare la capacità dei modelli di pensare e risolvere problemi. Ciò potrebbe durare dal 2030 al 2035 e richiederà grandi quantità di energia. Più nucleare potrebbe essere disponibile, ma non fino alla fine della prima ondata", ha detto Alam.