Il Geopolitical Risk Index (GPR), sviluppato dagli economisti Dario Caldara e Matteo Iacoviello, è uno strumento pensato per misurare l’intensità e l’impatto percepito degli eventi geopolitici a livello globale.
L’idea alla base dell’indice è semplice ma potente: contare, attraverso un algoritmo automatizzato, quante volte nei principali quotidiani internazionali compaiono articoli che trattano tematiche legate a crisi, guerre, minacce militari o terroristiche.
Più questi articoli sono frequenti in proporzione al totale, più alto è il livello percepito di rischio geopolitico in un dato momento.
Geopolitical Risk Index (GPR): una misura costruita dai giornali
La costruzione dell’indice si basa su ricerche testuali all’interno degli archivi elettronici di un insieme selezionato di giornali. Per il GPR recente, che copre il periodo dal 1985 in avanti, vengono analizzati articoli provenienti da 10 importanti quotidiani, tra cui The New York Times, The Guardian, Financial Times e The Wall Street Journal.
Per il GPR storico, che risale fino al 1900, si utilizzano invece 3 testate. In entrambi i casi, il numero di articoli che menzionano eventi geopolitici viene rapportato al numero totale di articoli pubblicati ogni mese, creando così una serie temporale continua e normalizzata.
Geopolitical Risk Index (GPR): le categorie per classificare il rischio
Il cuore metodologico dell’indice si basa su otto categorie che identificano i vari aspetti del rischio geopolitico. Queste categorie coprono sia minacce potenziali sia eventi già in atto:
- Minacce di guerra
- Minacce alla pace
- Accumuli militari
- Minacce nucleari
- Minacce terroristiche
- Inizio di una guerra
- Escalation di un conflitto
- Atti terroristici veri e propri
Sulla base di queste otto categorie, gli autori hanno creato anche due sotto-indici: il GPRT (Geopolitical Threats Index), che misura la frequenza delle minacce potenziali (categorie 1–5), e il GPRA (Geopolitical Acts Index), focalizzato sugli eventi effettivamente accaduti (categorie 6–8).
Numerosi studi, incluso lo stesso articolo pubblicato nel American Economic Review da Caldara e Iacoviello nel 2022, hanno documentato la relazione tra l’indice e i mercati. Quando l’indice registra un’impennata, si osservano generalmente cali nei mercati azionari, riduzioni degli investimenti privati e rallentamenti nell’occupazione.
Il rischio geopolitico elevato agisce dunque come un freno sull’attività economica, riflettendo sia l’incertezza che l’attesa di eventi destabilizzanti. Non solo: livelli alti di GPR sono associati a una maggiore probabilità di disastri economici e a rischi di ribasso più marcati per l’economia globale, evidenziando l’utilità di questo indicatore come strumento di monitoraggio macroeconomico.
Indice GPR: una storia lunga più di un secolo
Uno dei punti di forza del GPR è la sua profondità storica. L’indice copre eventi a partire dal 1900 e mostra picchi evidenti in corrispondenza di eventi come le due guerre mondiali, la guerra di Corea, la crisi dei missili di Cuba e gli attacchi dell’11 settembre.
Grazie alla versione storica, ricercatori e analisti possono osservare come i mercati e l’economia hanno reagito in passato a momenti di forte tensione internazionale, facilitando così confronti utili anche per l’analisi contemporanea.
Evoluzione metodologica e aggiornamenti
Nel 2021, la metodologia dell’indice è stata aggiornata con una revisione dei termini di ricerca, che ha portato a una nuova versione dell’indice più raffinata rispetto a quella del 2018 (nota come GPR_OLD).
Questa revisione ha migliorato la precisione nel catturare i segnali rilevanti dai testi giornalistici, pur mantenendo la continuità necessaria per analisi storiche. I dati vengono aggiornati ogni mese e sono liberamente disponibili sia in formato Excel che Stata, comprensivi di descrizione delle serie e mnemonici. Qui la pagina ufficiale.
Perché è uno strumento prezioso?
Il GPR è riconosciuto come una variabile fondamentale nella ricerca economica e finanziaria. Il suo valore sta nella capacità di sintetizzare l’incertezza geopolitica in una metrica comparabile nel tempo e nello spazio.
Che si tratti di costruire scenari di rischio, valutare l’esposizione di portafoglio o modellare la risposta dell’economia a shock esterni, il GPR fornisce un riferimento oggettivo. Inoltre, la disponibilità di indici specifici per 44 Paesi permette di fare analisi mirate su scala nazionale.