L'attesa per le elezioni indiane è terminata. A partire da oggi 968 milioni di cittadini sono chiamati a eleggere il nuovo parlamento del Paese che nominerà il prossimo governo. Vista l'enorme affluenza, le elezioni si svolgeranno in sette fasi per una durata complessiva di 44 giorni. Quindi, il periodo in cui si vota sarà esteso dal 19 aprile al 1° giugno, con il responso che verrà comunicato il 4 giugno. Si tratta della tornata elettorale più lunga del mondo, con una spesa che, secondo la società di ricerca OpenSecrets, supera con 14,4 miliardi di dollari quella delle elezioni presidenziali americane del 2020.
Secondo le regole elettorali, c'è un seggio entro due chilometri da ogni cittadino registrato per il voto e il totale dei seggi ammonta a 1,05 milioni. Vi sono anche 5,5 milioni di macchine per il voto elettronico e 15 milioni di soggetti che fanno parte del personale di sicurezza che supervisiona per il regolare svolgimento delle votazioni.
Elezioni indiane: le forze in campo
Gli elettori dovranno votare per eleggere la Lok Sabha, la più importante camera del Parlamento indiano, per i prossimi cinque anni. La coalizione che otterrà la maggioranza parlamentare guiderà il governo e sceglierà il presidente alla guida della nazione. In competizione vi sono il partito nazionalista
Bharatiya Janata Party (BJP) dell'attuale primo ministro
Narendra Modi e il
Congresso Nazionale Indiano, la coalizione di opposizione che comprende oltre 40 partiti ed è capitanata da
Rahul Gandhi. Nelle ultime elezioni, il BJP ha trionfato con 303 seggi, mentre il Congresso Nazionale Indiano ha subito una sonora batosta, con appena 52 seggi conquistati.
Anche stavolta ad affermarsi dovrebbe essere il partito che sostiene Modi, in quanto gli indiani vorrebbero dare continuità a un governo che, nei precedenti due mandati, ha portato l'India a crescere come nessun altro Paese al mondo. Il punto in discussione è semmai di quanto potrebbe essere il divario con la coalizione di opposizione. L'unico vero ostacolo potrebbe venire da quegli elettori che manifestano con il voto il proprio disappunto per le vicende giudiziarie relative al finanziamento ai partiti che hanno interessato lo schieramento di Modi.
Elezioni indiane: quanto sono importanti
Le elezioni indiane hanno un significato estremamente importante per una serie variegata di aspetti. Con Modi al timone,
l'economia indiana è diventata la quinta più grande del mondo grazie a un PIL di 3.700 miliardi di dollari e punta a scalare la classifica posizionandosi al terzo posto dopo Stati Uniti e Cina entro il 2050. Lo scorso anno il Paese è risultato il più popoloso del pianeta con circa 1,4 miliardi di persone, superando la Cina. Soprattutto la popolazione è giovane, il che aiuta molto la crescita della nazione.
Crescita che nell'anno fiscale 2022-2023 è stata del 7,2%, confermandosi la maggiore al mondo. Secondo le proiezioni del
Fondo Monetario Internazionale, l'India crescerà del 6,8% nel 2024 e del 6,5% per il 2025, mentre la Cina avrà un aumento del PIL del 4,6% nell'anno in corso e del 4,1% nel prossimo.
I grandi numeri dell'economia indiana si sono riflessi in Borsa, con gli indici azionari che provengono da 8 anni consecutivi di guadagni. Nel 2023 il mercato azionario indiano è diventato il quarto più grande a livello globale, con una valutazione di oltre 4.000 miliardi di dollari. Tutta questa bambagia vuole essere conservata, stando alle intenzioni di voto della popolazione indiana che confermerebbero Modi al comando del Paese.
C'è da dire che non è tutto oro quel che luccica. In primo piano c'è la
disoccupazione: secondo un sondaggio realizzato dal
Centre for the Study of Developing Societies che ha intervistato 10 mila cittadini indiani, il 62% ha affermato che è diventato più difficile trovare un lavoro negli ultimi 5 anni. Questo significa che nel Paese ci sono ancora sacche di povertà che inaspriscono lo squilibrio tra le varie classi sociali.
Le elezioni indiane avranno anche una grande risonanza a livello geopolitico. Il governo Modi ha un legame molto stretto con gli Stati Uniti e un nuovo mandato potrebbe rafforzarlo. Gli USA considerano la quinta potenza economica mondiale un baluardo contro il nemico cinese. Al riguardo, il governo americano ha cercato di spingere le aziende nazionali a spostare la produzione dalla Cina a un Paese amico come l'India, soprattutto nel campo dell'elettronica e della tecnologia. Quindi oggi avrebbe tutto l'interesse a cementare i rapporti in corso con Modi.