Gli effetti delle politiche monetarie e fiscali adottate durante la pandemia si stanno esaurendo, lasciando l’economia statunitense esposta a una possibile flessione nei mesi a venire. È quanto ha affermato Jamie Dimon, CEO di JPMorgan Chase, durante una conferenza organizzata da Morgan Stanley. Vediamo i dettagli.
Jamie Dimon avverte: economia USA a rischio
“Penso che ci sia la possibilità che i dati reali peggiorino presto”, ha dichiarato Dimon, che guida la principale banca americana dal 2006 ed è noto per i suoi giudizi realistici e prudenti sull’economia globale. Nonostante nel 2025 gli Stati Uniti abbiano registrato una crescita dell’occupazione totale e dei consumi, la fiducia di imprese e famiglie continua a indebolirsi, in particolare a causa delle politiche tariffarie adottate dall’amministrazione Trump.
Tuttavia, Dimon ha ridimensionato l’importanza dei sondaggi: “Né i consumatori né le imprese individuano mai i punti di svolta dell’economia”. Secondo il banchiere, il cosiddetto soft landing - un rallentamento graduale dell’economia senza una vera recessione - potrebbe assumere una forma più debole del previsto.
“L’occupazione scenderà un po’. L’inflazione salirà un po’. Speriamo solo un po’”, ha spiegato, sottolineando come la riduzione dei flussi migratori complichi ulteriormente il quadro economico.
Economia USA: segnali di rallentamento già visibili
Gli ultimi dati macroeconomici statunitensi hanno mostrato un rallentamento sia della crescita occupazionale che dell’inflazione nel mese di maggio, alimentando le preoccupazioni sullo stato di salute dell’economia a stelle e strisce.
Uno degli ambiti che preoccupa particolarmente Dimon è quello del credito privato, un segmento in forte espansione a Wall Street. Sebbene le banche tendano a organizzare i finanziamenti per poi spostarli fuori bilancio, gli investitori rimangono esposti al rischio di lungo termine.
“Se fossi un gestore di fondi, oggi non comprerei credito. Non a questi prezzi e con questi spread”, ha affermato, lasciando intendere che i rendimenti attesi non giustificano i rischi assunti in questa fase del ciclo economico.
Scenario incerto per la seconda metà dell’anno
Le dichiarazioni di Dimon arrivano in un momento delicato, in cui il mercato fatica a decifrare le prossime mosse della Federal Reserve, divisa tra il contenimento dell’inflazione e il rischio di frenare troppo la crescita.
Nonostante le sue parole non siano state particolarmente più pessimistiche del solito, il messaggio è chiaro: l’economia americana sta entrando in una fase più vulnerabile, in cui gli stimoli pandemici sono ormai acqua passata, e in cui fattori strutturali - come la demografia, l’immigrazione e le tensioni geopolitiche - iniziano a pesare sul potenziale di crescita.