Il mercato delle auto negli Stati Uniti è alle prese con due fallimenti. A inizio settimana il produttore di ricambi First Brands ha presentato richiesta di protezione dalla bancarotta ai sensi del Chapter 11. Poco prima a crollare era stato l'istituto di credito specializzato nel settore automobilistico Tricolor Holdings. Le ragioni del default sono diverse, sebbene segnalino un problema che può coinvolgere l'ampia platea dei consumatori statunitensi.
First Brand ha pagato il tentativo fallito di rifinanziare il debito a inizio anno, il che ha generato una crisi di liquidità rivelatasi fatale. Gli investitori hanno voluto vedere più da vicino i libri contabili e a quel punto la situazione è precipitata. I dazi avrebbero aggravato i problemi dell'azienda impattando sul business.
Quanto a Tricolor Holdings, il suo problema è nato dal fatto che l'azienda vende auto e concede prestiti per l'acquisto del mezzo alle comunità ispaniche a
basso reddito negli Stati Uniti sud-occidentali. Tricolor lavora con persone che non hanno accesso a conti bancari o altre forme di credito. Allorché i prezzi delle auto sono aumentati dopo la pandemia e i costi di finanziamento sono saliti a seguito ai rialzi dei tassi di interesse varati dalla
Federal Reserve a partire dal 2022, il mercato dell'auto a basso reddito è andato in crisi.
"Oltre ai pagamenti dei veicoli, anche i costi di assicurazione e manutenzione sono aumentati più rapidamente dell'inflazione, mettendo ulteriormente sotto pressione le famiglie con un reddito disponibile limitato", ha affermato Satyan Merchant, vicepresidente senior, responsabile del settore automobilistico e dei mutui presso la società di credito al consumo TransUnion.
Economia USA: cosa significano i due fallimenti del settore auto
Il nocciolo della questione però è un altro. I fallimenti di First Brands e Tricolor Holdings potrebbero riflettere un problema più ampio per l'economia USA, ossia le difficoltà dei consumatori americani, soprattutto con riferimento alle fasce più deboli della popolazione. "Molte volte queste cose accadono in un ambiente in cui stanno avvenendo dei cambiamenti", ha affermato Campe Goodman, gestore di portafogli a reddito fisso presso Wellington Management. "L'indebolimento della salute dei consumatori e i cambiamenti politici hanno un impatto sui segmenti a basso reddito della popolazione".
Dello stesso avviso è Steve Edwards, senior investment strategist di Morgan Stanley Wealth Management. A suo avviso, "sebbene i mercati del credito continuino a considerare questi casi come problemi specifici di un'azienda, essi potrebbero rivelare una debolezza di fondo in alcuni segmenti del mercato dei consumi". In particolare, i consumatori meno abbienti sono stati colpiti dagli alti tassi d'interesse, dalla crescente debolezza del mercato del lavoro e dalle tariffe. "In questo contesto, le insolvenze sui prestiti dei consumatori a basso reddito non dovrebbero sorprendere più di tanto".
Recentemente, i prestiti auto subprime hanno subito forti tensioni come segmento del mercato dei finanziamenti. Come riporta Rikard Bandebo, economista capo di VantageScore, che sviluppa modelli di credit scoring, i tassi di morosità per i prestiti auto hanno continuato a salire ai massimi storici. "Le famiglie a basso reddito continuano ad avere tassi di morosità più elevati, sebbene questi si siano stabilizzati nell'ultimo anno e mezzo", ha detto. Tuttavia,"i tassi di morosità delle famiglie a reddito medio e alto sono in aumento", ha avvertito.