Una notizia che dà speranza. Il vaccino Pfizer, sviluppato insieme a BioNTech, riesce a prevenire il 90% delle infezioni nella Fase 3 della sperimentazione in corso. Per questo la società potrebbe chiedere alla FDA di cominciare ad utilizzare la somministrazione del vaccino a partire da fine novembre.
L'annuncio dato dal presidente di Pfizer, Albert Bourla, trasmette un alone di positività ai mercati, già ben intonati dopo l'affermazione di Joe Biden come nuovo Presidente degli Stati Uniti. Superato l'entusiasmo iniziale però si dovrà fare i conti con la situazione economica e politica mondiale, sempre più messa sotto pressione da una pandemia che non concede tregua.
Inevitabilmente con questa seconda ondata tutte le stime che attendono alla crescita dovranno essere riviste al ribasso. Il punto sarà se i blocchi che riguardano le attività e gli scambi internazionali saranno superati o meno da una ripresa che tarderà ad arrivare. Secondo gli analisti di Goldman Sachs, così come è avvenuto durante il lockdown di marzo, anche stavolta l'economia si riprenderà rapidamente e anzi la crescita sarà ancora più forte.
Questa verrà infatti sospinta dall'arrivo del tanto sospirato vaccino che metterà fine alla pandemia. La situazione però andrebbe distinta tra il blocco Atlantico e la Cina, in quanto il percorso che ha intrapreso il virus è notoriamente diverso.
Europa-USA: previsioni PIL al ribasso
La banca d'affari americana ha rivisto le previsioni sull'economia dei due blocchi, sia riguardo l'ultimo trimestre del 2020 che con riferimento al primo trimestre del 2021. In modo particolare l'Europa soffrirà delle nuove chiusure di novembre che si ripercuoteranno sul tessuto produttivo, anche se in misura inferiore rispetto a marzo. La contrazione dovrebbe essere del 2,3% in quest'ultimo scorcio dell'anno in corso, con una ripresa modesta dello 0,5% nei primi tre mesi dell'anno venturo.
In primavera però dovrebbe esserci la ripresa vera e propria, alimentata da una serie di fattori: innanzitutto dall'allentamento delle misure restrittive grazie a un maggior controllo del virus; in secondo luogo da una politica commerciale degli USA sicuramente più amichevole verso l'Europa con l'Amministrazione Biden; infine da un sostegno effettivo alla politica fiscale grazie ai fondi europei come il Recovery Fund e il MES.
Tuttavia i momenti di stress per la sostenibilità del debito pubblico dei Paesi dell'area mediterranea non dovrebbero mancare, vista l'alta esposizione per sostenere la spesa pubblica in funzione anti pandemica. In tal caso la BCE reciterebbe un ruolo fondamentale, con interventi già a partire da dicembre 2020, con un allargamento del PEPP di 400 miliardi di euro.
Cina: sarà la guida per l'economia mondiale nel 2021
Goldman Sachs vede la Cina come l'unica Nazione a crescere nel 2020 grazie a un PIL che farà registrare un +2%. Nel 2021 il Dragone sarà assolutamente in prima linea nella crescita mondiale. L'incremento dell'economia cinese però sarà più basso rispetto al consensus che lo dà all'8%, mentre gli esperti della banca americana prevedono un +7,5%.
La ragione sta nel fatto che l'atteggiamento della Banca Popolare Cinese e del Governo in tema di politica monetaria e fiscale continuerà ad essere di accomodamento ma in misura inferiore rispetto a quest'anno. I segnali arrivano dai tassi d'interesse che sono tornati ai livelli del 2019 e dalla concessione del credito ha avuto un rallentamento, dopo che l'economia si è brillantemente ripresa per via del quasi azzeramento dell'epidemia.
Sarà ad ogni modo estremamente importante l'implementazione del China Standard 2035, visto che proprio il 2021 sarà il primo anno di attuazione. Nel caso i punti del piano che riguardano l'innovazione tecnologica, l'efficienza dei fattori produttivi, la protezione dell'ambiente e l'aumento dei consumi dovessero essere realizzati in maniera tempestiva e con forza, la Cina raggiungerebbe una crescita più sostenibile e resiliente nel lungo periodo.