La Cina punta alla supremazia tecnologica e biotecnologica per i prossimi 15 anni. La strada intrapresa dalla superpotenza mondiale è quella, nonostante tutti i tentativi da più parti di ostacolare un processo che ormai da tanti anni è stato messo in moto dall'ex Impero Celeste. Tentativi che hanno prodotto come unico effetto quello di cambiare il nome a piani ben studiati nei minimi dettagli, senza mutare la sostanza di fondo. Così è successo con la strategia industriale "Made in China 2025" che aveva lo scopo di portare la Cina a primeggiare in 10 settori tecnologici entro il 2025. Le polemiche sollevate sulle velleità di Pechino e l'entrata in vigore dei dazi punitivi di sponda americana hanno portato lentamente al tramonto di un progetto fino ad allora tanto sbandierato. In realtà il Dragone mirava a qualcosa di più in alto e che si proiettasse in un orizzonte temporale più esteso. Per questo ha preso vita il "China Standard 2035".
China standard 2035: le origini
La prima a parlare del grande progetto cinese è stata l'agenzia di stampa governativa Xinhua all'inizio del 2020. In verità in un articolo non molto attenzionato si parlava di una conferenza sugli standard tecnici del settore informatico e delle telecomunicazioni. Prendendo spunto da questo si affermava come la Cina avesse tutta l'intenzione di moltiplicare le energie per sviluppare tali standard e poi imporli agli altri Paesi del Globo. Questo poteva essere effettuato dal momento che per queste tecnologie non esistono degli standard tecnici a livello mondiale, di conseguenza l'occasione sarebbe stata ghiotta per anticipare gli altri. Da qui il riferimento al 2018 quando la Chinese Academy of Engineering ha ideato un piano sotto la supervisione della General Administration of Quality Supervision, Inspection and Quarantine (AQSIQ).
Così, a marzo 2020 il Governo cinese ha pubblicato un documento ufficiale in cui vengono indicati tutti i gli obiettivi di standardizzazione che riguardano la tecnologia e la biotecnologia. Nel testo si fa riferimento allo sviluppo della gestione dei dati, dell'intelligenza artificiale, del cloud computing, delle reti di telecomunicazione con il 5G, ecc. Tale documento non rappresenta la versione definitiva, ma fornisce un'idea di partenza di quella che poi sarà la stesura completa del piano che, secondo indiscrezioni, dovrebbe arrivare prima della fine dell'anno.
China standard 2035: gli obiettivi
L'obiettivo principe del Dragone di primeggiare sugli standard internazionali si scontra in alcuni settori tecnologici con l'esistenza di organizzazioni internazionali che, attraverso la regolamentazione, tendono a tutelare la proprietà intellettuale e la sicurezza. Da queste difficoltà si fa strada un altro obiettivo correlato che è quello di allargare la quota di mercato nei settori già battuti da tali realtà potendole così influenzare dall'interno. Questo avverrebbe attraverso la vendita dei prodotti cinesi a basso costo, come è avvenuto ad esempio nell'ambito del grande piano della Via della Seta con la costruzione di infrastrutture e corridoi commerciali in Eurasia e in Africa. Lo scopo è sempre quello di evitare che Pechino possa aver bisogno della tecnologia straniera.
La risonanza sulle aziende cinesi sarebbe enorme, in quanto le stesse godrebbero di un vantaggio economico cospicuo dal momento che i competitor esteri sarebbero costretti ad allinearsi ai loro standard. La posizione di vantaggio si esprimerebbe sia attraverso la vendita dei prodotti Made in China, sia per mezzo di licenze e brevetti delle imprese che hanno la capacità di sviluppare dispositivi utilizzando i propri standard tecnici. Per raggiungere questo obiettivo lo Stato cinese effettuerà una selezione di 10 mila aziende operanti nel territorio di 100 città diverse al fine di elevare gli standard ai livelli più avanzati.
Senza considerare un altro aspetto di estrema importanza, che è quello fiscale. Oggi la Cina è il secondo Paese al mondo per tasse pagate, per via del fatto che la maggior parte degli standard tecnologici sono creati da società straniere. Invertendo questa tendenza il Dragone sarebbe il destinatario netto delle tasse di licenza.
China standard 2035: i settori interessati
Il flusso dei dati digitali è l'argomento maggiormente interessato dal grande progetto cinese, per questo lo sviluppo delle reti di telecomunicazione e dei software di Al rappresentano la priorità assoluta. Per questa ragione molte aziende operanti nel settore sono state obbligate dal Governo Centrale a fornire collaborazione in un lavoro di intelligence che riguarda anche aspetti militari e di sicurezza nazionale.
Lo sviluppo delle telecomunicazioni passa anche attraverso il 5G, di cui già la Cina detiene il più alto numero di brevetti a livello mondiale. Per la finalizzazione degli obiettivi le aziende cinesi stanno tessendo rapporti stretti con molte industrie taiwanesi che si occupano di intelligenza artificiale e internet delle cose.
Un esempio su tutti è quello di Huawei che ha siglato una partnership con Tsmc, Largan Precision e Compeq. In questo momento il colosso cinese ha già sviluppato i primi due chip di genere per l'intelligenza artificiale e ha in programma ovviamente di dominare lo scenario su tutto ciò che è connesso al 5G. Non solo quindi, l'intelligenza artificiale, ma anche il cloud computing, i dispositivi intelligenti e quant'altro possa sfruttare una connettività di primo livello.
E' stato Huawei inoltre a capitanare la più grande cordata mondiale per lo sviluppo delle automobili 5G. A questo alleanza fanno parte grandi gruppi dell'automotive come FAW Group Corp, SAIC Motor Corp, Dongfeng Motor Corp, Chang’an Automobile, Beijing Automotive Industry, Anhui Jianghuai Automobile, Nanjing Automobile e Chery Automobile Co.