L’Italia è riuscita a salvarsi dalla prima parte della guerra dei dazi contro l’Ue che il presidente Usa Donald Trump sta ingaggiando con il mondo intero.
L'Italia si salva. Ma per poco
Infatti, dopo essere riuscito a chiudere un primo accordo con Pechino, adesso l’inquilino della Casa Bianca ha rivolto le sue attenzioni all’Europa. Di qualche giorno fa, poi, il colpo di scena: nella lista delle merci europee sottoposte a incremento dei dazi non risultano esserci prodotti italiani. Diversa, invece, la posizione di Francia e Germania, penalizzate su alcuni fronti come, ad esempio, l’export di alcuni prodotti in acciaio.
I fatti
In realtà, mentre tutti festeggiano, alcuni fanno notare che si tratta di una vittoria relativa. Infatti il Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti d’America (USTR) si è riservata la facoltà di aggiornare la lista che, tra le altre cose, ha scadenza semestrale. Il che permette novità di volta in volta. Ad ottobre 2019, come misura coercitiva, erano state decise tariffe aggiuntive del 25% su vari prodotti europei, anche italiani, soprattutto del settore agroalimentare. Decisione che aveva fatto crollare, ad esempio, le esportazioni di parmigiano reggiano e grana padano, dimezzate nel giro di pochi mesi. Come fanno notare da Coldiretti, infatti sono scese del “54% a novembre e del 43% a dicembre”. Quello che è stato evitato in questa occasione, invece, è che quelle tariffe venissero incrementate. In alcuni casi, infatti, il rischio erano dazi al 100%. Ma nulla esclude che ci possano essere altri provvedimenti in futuro.
I numeri
Quella dei dazi con l’Europa è una guerra che nasce per l’antica questione dei finanziamenti di stato per Airbus (in Europa) e Boeing (negli Usa), finanziamenti che sono stati ritenuti illeciti da entrambe le parti. Un settore molto delicato quello dell’export italiano . Infatti la nostra nazione basa gran parte della propria ricchezza sulle eccellenze del made in Italy sia nel campo della moda e del lusso che dell’agroalimentare. Una guerra dei dazi renderebbe l’Italia facile preda di ripercussioni notevoli. Infatti, numeri alla mano, le esportazioni del Made in Italy agroalimentare sul mercato statunitense arrivano a 4,5 miliardi di euro l'anno. Una fetta che continua a crescere di oltre il 10% annuo (oltre l’11% da dicembre 2018 a dicembre 2019), nonostante la zavorra dei dazi.