Il credito europeo è spesso sottopesato nei portafogli globali, penalizzato dal peso dominante del mercato statunitense, che incide per oltre il 60% sugli indici globali. Tuttavia, le dinamiche in evoluzione del mercato europeo offrono numerose opportunità interessanti, in particolare per i gestori attivi.
Negli ultimi anni, infatti, sono emersi segnali che indicano un crescente potenziale di questa asset class. L’evoluzione strutturale del mercato, i fondamentali più solidi e una serie di caratteristiche peculiari rendono il credito europeo una componente sempre più strategica. Vediamo quindi gli otto motivi, secondo una ricerca di Man Group, per i quali il credito europeo oggi rappresenta un’opportunità interessante.
Credito europeo: 8 motivi che aumentano l’interesse
Secondo Mike Scott, Head of Global High Yield & Credit Opportunities presso Man Group, vi sono otto motivi chiave per cui oggi è il momento giusto per guardare con maggiore attenzione al credito europeo: la crescita di un mercato ancora inefficiente, la frammentazione normativa che genera opportunità, il sostegno delle politiche fiscali, bilanci societari più robusti, la minore partecipazione ai mercati pubblici, valutazioni più attraenti, un maturity wall imminente che può creare dislocazioni favorevoli e infine un mercato finanziario dinamico, ricco di strumenti complessi ma redditizi. Analizziamoli uno per uno.
1. Un mercato del credito in espansione, ancora inefficiente
Le aziende europee storicamente si sono affidate più al sistema bancario che ai mercati obbligazionari, ma questa tendenza sta cambiando. Con un volume complessivo pari a circa 3.500 miliardi di euro, il mercato del credito societario europeo è in crescita, pur restando frammentato.
Paesi come la Germania hanno ancora una bassa incidenza delle obbligazioni sul PIL, mentre la Francia è più attiva. Questo scenario genera inefficienze e offre opportunità a chi sa muoversi tra mercati complessi e poco liquidi.
2. Regimi fallimentari frammentati: un ostacolo che si trasforma in opportunità
L’Europa non ha un equivalente del Chapter 11 statunitense e i suoi regimi fallimentari variano notevolmente da Paese a Paese. L’assenza di uniformità crea incertezza, ma anche margini di rendimento per chi conosce a fondo le normative locali e sa come gestire processi di ristrutturazione aziendale.
3. Lo stimolo fiscale tedesco può rilanciare gli utili societari
L’aumento della spesa pubblica in Germania – soprattutto in difesa e infrastrutture – rappresenta una svolta per l’economia europea, che potrebbe trarne nuovo slancio dopo anni di crescita sottotono rispetto agli Stati Uniti. Questo stimolo potrebbe avere effetti positivi anche sui bilanci aziendali e quindi sul merito di credito.
4. Bilanci più solidi e tassi più favorevoli
Le società europee tendono ad avere una leva finanziaria inferiore rispetto alle omologhe statunitensi, con coperture degli interessi più elevate e rating generalmente migliori. La BCE, inoltre, è già più avanti rispetto alla Fed nel ciclo di taglio dei tassi, un elemento che potrebbe alleggerire il costo del debito per le aziende europee.
5. Minore presenza nei mercati pubblici = maggiori opportunità per i gestori attivi
Nel segmento high yield, solo il 24% degli emittenti europei è quotato, contro il 52% negli Stati Uniti. Sebbene questo limiti la trasparenza, offre un vantaggio competitivo a chi dispone di risorse per una due diligence profonda e relazioni consolidate con gli emittenti, soprattutto nei mercati primari.
6. Spread più generosi e valutazioni interessanti
Dal 2018 in poi, il credito high yield europeo ha offerto spread più ampi rispetto a quello americano, a fronte di rischi non sempre giustificati dai fondamentali. Gli emittenti europei, infatti, vantano bilanci più conservativi e tassi di default storicamente più bassi, soprattutto tra i rating più bassi (CCC), dove la dispersione in Europa offre terreno fertile per i gestori attivi.
7. Il maturity wall europeo come fonte di opportunità
Nei prossimi anni l’Europa affronterà un’ondata di scadenze obbligazionarie più intensa rispetto agli Stati Uniti. Questo può generare dislocazioni di prezzo interessanti, specie se le difficoltà di rifinanziamento porteranno a vendite a sconto. Esistono inoltre spazi per operazioni di ristrutturazione o soluzioni private più remunerative.
8. Un mercato finanziario dinamico, soprattutto nelle banche
L’Europa offre una gamma ampia di strumenti finanziari, dalle obbligazioni bancarie tradizionali ai covered bond, fino alle AT1. Questo consente agli investitori più esperti di sfruttare opportunità lungo tutta la struttura del capitale, beneficiando anche della compressione degli spread nei casi di consolidamento bancario.