Il Coronavirus ci sta facendo abituare a numeri scioccanti. Dopo il -9% previsto dal sul Pil italiano, con un debito al 155%per questo 2020, adesso arriva il numero del Pil cinese del primo trimestre.
Il Pil cinese
Non si tratta di una previsione ma di una realtà effettiva: -6,8%. Anche peggio delle previsioni già pessimistiche degli analisti che temevano un -6,5%. E catastrofiche se si guarda al +6% registrato nell’ultimo trimestre 2019. Quello che va da gennaio a marzo di quest’anno è il dato peggiore della storia. Non solo, ma è un dato che fa riflettere non poco.
Le conseguenze
La Cina è stata la nazione in cui la pandemia è nata. La prima nazione ad aver creato la quarantena e l’obbligo di restare chiusi in casa. La stessa che, dopo aver rivisto i numeri delle vittime, adesso ne dichiara poco più di 3.800. Troppo poche, anche dopo il riconteggio, secondo gli Usa che solo ieri ne hanno registrate 4.500 in 24 ore. Ma al di là delle problematiche di questo tipo resta il fatto che adesso il Covid sta mietendo vittime tra le altre economie mondiali. In considerazione della globalizzazione e dell’interdipendenza di domanda e offerta anche a livello produttivo, la possibile ripresa della Cina potrebbe essere ancora lontana.
Ottimismo a Wall Street
Chi invece sembra essere fiducioso è Wall Street, almeno a giudicare dai Futures che si registrano intorno alle 10 (ora italiana). Infatti Wall Street vede quelli dell’S&P 500 a +2,9%, sul Dow sono a 3% e per il Nasdaq a poco più del 2,1%. A far scattare l’ottimismo è stato il piano presentato da Donald Trump da sempre contrario ad un prolungamento della chiusura. Il piano, focalizzato sul rilancio dell'economia americana, prevede una riapertura scaglionata.
Le previsioni del FMI sul Pil mondiale
Non più tardi di due giorni fa, il Fondo Monetario internazionale parlava di una recessione mondiale a causa della pandemia da Covid-19. Non solo, ma sempre lo stesso FMI avvertiva che ci potrebbero essere, alla fine, risultati anche peggiori di quelli previsti. La ripresa? Forse nel 2021. Ma anche in questo caso nessuna certezza. Numeri alla mano infatti si parlava di una contrazione del 3% a livello mondiale quando invece, a gennaio, si era previsto il +3,3%. Ma allora il Covid era un problema che riguardava solo Pechino. Per l’Italia, come detto, un -9% mentre Berlino doveva sottostare a un -7%.