La Cina e l'Arabia Saudita hanno raggiunto un accordo di scambio di valute locali per un controvalore di 50 miliardi di yuan (6,93 miliardi di dollari) o 26 miliardi di riyal sauditi. Secondo quanto dichiarato dalla People's Bank of China, si tratta di un’intesa che "contribuirà a rafforzare la cooperazione finanziaria... a espandere l'uso delle valute locali... e a promuovere il commercio e gli investimenti" tra Riyadh e Pechino. L'accordo di swap tra le banche centrali dei due Paesi sarà valido per tre anni e potrà essere esteso di comune accordo, ha dichiarato la PBoC (People's Bank of China) in un comunicato.
Anche se, a causa della riduzione dell’output saudita, la Russia si conferma il primo fornitore di petrolio alla Cina, Riyadh (che resta il primo esportatore di petrolio al mondo) nel 2022 ha venduto nel Dragone oro nero per 65 miliardi di dollari (pari a circa l’83% delle esportazioni totali del Regno verso il gigante asiatico).
Accordi simili, che finiscono per tagliare fuori il dollaro dalle transazioni commerciali, dovrebbero essere siglati anche con altri Paesi Medio Orientali. Un anno fa, in occasione di una visita in Arabia Saudita del presidente cinese Xi Jinping, il leader ha esortato le nazioni del Golfo a utilizzare lo yuan per gli accordi energetici, in linea con quanto fatto con la Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina e delle sanzioni occidentali.
Il piano della Cina per affrancarsi dal dollaro
Quello con l’Arabia Saudita non rappresenta il primo accordo per scambiare beni e servizi nelle monete locali bypassando il dollaro messo in atto da Pechino: si stima che la Cina disponga della più grande rete di accordi di swap valutario al mondo, siglati con almeno 40 Paesi. Finalizzate da un lato ad aumentare l'uso transfrontaliero dello yuan e dall’altro a ridurre la dipendenza dal dollaro (e proteggersi dalla minaccia di sanzioni), si tratta di intese di particolare valore visto che il biglietto verde è tradizionalmente la valuta di “default” per gli acquisti energetici globali.
"La Cina sembra utilizzare le linee di swap in modo molto diverso dagli Stati Uniti", ha dichiarato Weitseng Chen, professore associato presso l'Università Nazionale di Singapore. "La Cina le usa come una linea di credito, quindi su base costante, invece che una volta sola, durante una crisi finanziaria".
Per la prima volta, a marzo 2023, lo yuan ha superato il dollaro diventando la valuta più utilizzata per le transazioni transfrontaliere in Cina. Il piano di Pechino di internazionalizzare lo yuan ad inizio novembre ha raggiunto un traguardo particolarmente importante: il biglietto rosso ha scavalcato l'euro diventando la seconda valuta più importante nel finanziamento del commercio globale.