La Cina ha trovato il modo di aggirare alcune restrizioni occidentali sulla fabbricazione dei chip. Secondo quanto riportato dal Financial Times, gli stabilimenti delle aziende cinesi che producono semiconduttori avanzati per smartphone e intelligenza artificiale hanno migliorato le prestazioni delle macchine di litografia ultravioletta profonda (DUV) di ASML.
La società olandese non può fornire alla Cina le sue attrezzature più avanzate a causa dei controlli alle esportazioni imposti da Stati Uniti e Paesi Bassi. Per questa ragione, imprese cinesi come Semiconductor Manufacturing International Corporation (SMIC) e Huawei hanno deciso di potenziare le macchine più vecchie del gigante tecnologico europeo, ottenendo componenti sul mercato secondario (Cina: tutti i rivali di Nvidia sui chip AI).
In pratica, le aziende si affidano a una piattaforma meccanica per il wafer di silicio, nonché a lenti e sensori che consentono un allineamento più preciso degli strati dei chip. In questo modo, le apparecchiature ASML migliorate permettono di aumentare la produzione di processori per l’intelligenza artificiale. Le fabbriche locali avrebbero acquistato i componenti all’estero per poi spedirli in Cina, mentre aziende terze avrebbero inviato ingegneri sul posto per aggiornare le macchine esistenti (Svolta nella guerra dei Chip: la Cina completa il prototipo segreto).
"Le fabbriche cinesi sono riuscite a ottenere risultati impressionanti senza avere pieno accesso alle migliori apparecchiature disponibili per aziende come TSMC e Samsung", ha affermato Dan Kim, Chief strategy officer di TechInsights.
Chip: la posizione di ASML verso la Cina
Negli ultimi anni il governo olandese ha subito forti pressioni da parte dell’amministrazione statunitense per bloccare l’esportazione verso la Cina di strumenti chiave che potrebbero accelerare il progresso tecnologico di Pechino. In questo contesto, nel settembre 2024 ASML si è vista revocare la licenza di spedizione per i modelli più recenti 2050i e 2100i. Nel frattempo, tuttavia, numerose unità erano già state consegnate e risultano quindi utilizzabili dai clienti cinesi.
Sulle attrezzature già installate, ASML può fornire supporto ingegneristico per la manutenzione, ma non è autorizzata a effettuare aggiornamenti né modifiche che migliorino la velocità delle macchine oltre l’1%. La società ha dichiarato di essere pienamente conforme alla normativa vigente, ma sta esercitando pressioni affinché i controlli alle esportazioni verso la Cina vengano rimossi. In sostanza, ASML sostiene che le strette non offrano reali benefici per la sicurezza — come affermato dall’Occidente — dal momento che Pechino dispone già dei mezzi necessari per produrre chip a scopo militare.
Il gigante asiatico rappresenta un mercato cruciale per l’azienda con sede a Veldhoven. Negli ultimi anni, i ricavi di ASML in Cina sono aumentati, poiché le aziende locali si sono affrettate ad acquistare le macchine necessarie alla produzione di semiconduttori prima dell’entrata in vigore delle restrizioni. Nel 2024, il fatturato di ASML in Cina ha raggiunto i 10,2 miliardi di euro, pari al 36% delle vendite totali. Tuttavia, in occasione della presentazione dei risultati del trimestre di settembre, il management ha avvertito che le entrate provenienti dalla Cina subiranno una significativa diminuzione nel 2026.